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lunedì 9 novembre 2015

forcelle

la sospensione anteriore delle forcelle maggiormente diffuse in campo motociclistico  la cui efficienza  è ormai  più che dimostrata è quella della forcella telescopica con ammortizzatori idraulici  e molle incorporate
Il principio che regola il funzionamento di una forcella idraulica  è lo stesso in linea di massima  degli ammortizzatori posteriori. La forcella lavora in condizioni favorevoli  rispetto a questi ultimi  per la possibilità di contenere una cospicua  quantità di olio nonché di  presenza di molle cilindriche di  rilevante lunghezza
Una forcella  telescopica è costituita  da due steli fissati  alle piastre di sterzo
La soluzione tradizionale prevede per ciascuno stelo  una canna di acciaio fissa e un fodero mobile  posto inferiormente  a essa (l'asse della ruota è vincolato alla parte basale  del fodero  che può scorrere in su e in giù  lungo la canna  che viene  inserita internamente ad esso con un ridotto gioco diametrale)
All'interno  della canna  è posta  la molla (talvolta se ne impiegano  due sovrapposte) che assicura la funzione elastica
La funzione ammortizzante è ottenuta esattamente come negli ammortizzatori  della sospensione posteriore mediante  olio e passaggi calibrati
Tra le più recenti  tendenze tecniche  nel settore sono le sospensioni  anteriori  vanno segnalate le forcella pneumoidrauliche  nelle quali aria sotto lieve pressione (in genere con la sospensione  a riposo e la ruota sollevata da terra non supera il valore di 1,0 bar) assiste la molla  nell'espletare la sua funzione
Una tendenza decisamente significativa  è quella che ha portato le canne delle forcelle  ad assumere via via diametri  sempre maggiori  al fine di aumentare la rigidità (minori deformazioni a flessione)

FORCELLA A STELI ROVESCIATI

Come lascia intendere questa definizione si tratta di una forcella nella quale i foderi  sono disposti in alto  e vengono fissati  mediante l'usuale sistema a morsetto  alle piastre di sterzo  mentre le canne sono scorrevoli  e vengono collegate al perno  della ruota mediante appositi terminali in alluminio  nei quali sono ricavati  anche gli attacchi per le pinze del freno
I principali  punti di forza di questa soluzione sono costituiti da una ottima guida per gli elementi  mobili della sospensione  e da ampie  sezioni nei punti di fissaggio  alle piastre di forcella (zone sempre critiche)
Si ottengono in altre parole  un'elevata rigidità  e una grande robustezza
In alcune  forcelle delle ultime generazioni  sono state adottate soluzioni davvero inconsuete a livello  di struttura interna arrivando anche a concentrare al funzione ammortizzante in uno stelo  e quella molleggiante all'altro