Le marmitte catalitiche sono nate per limitare l'inquinamento dell'aria
Le sostanze inquinanti emesse allo scarico dai motori a benzina sono l'ossido di carbonio gli idrocarburi incombusti e gli ossido di azoto. Le prime due sono dovute alla combustione che non è del tutto completa e si hanno allorché il motore viene alimentato con miscele ricche ( piena potenza, marcia al minimo , funzionamento a freddo). Gli ossidi di azoto sono emessi in maniera rilevante quando il motore è alimentato con miscele magre e in presenza di temperature elevate nei cilindri.
Per abbassare i livelli delle emissioni alcuni costruttori hanno sviluppato sistemi di scarico dotati di un supporto poroso impregnato di un adatto di un adatto catalizzatore.
Queste marmitte catalitiche possono essere trivalenti ovverosia in grado al tempo stesso di trasformare gli ossidi azoto in azoto più ossigeno e di ossidare gli idrocarburi e l'ossido di carbonio trasformandoli in acqua più anidride carbonica.
Per ottenere il massimo abbattimento degli inquinanti il titolo della miscela aria-benzina deve rimanere all'interno della cosiddetta finestra di dosatura.
Questo è possibile facendo ricorso a un'alimentazione a iniezione e a un sistema di controllo elettronico con sonda in grado di informare la centralina in merito alla composizione dei gas di scarico .
Nei motori a due tempi si impiegano marmitte con catalizzatore ossidante (in questi motori gli ossidi di azoto infatti non costituiscono un problema).
MOTORE A INIEZIONE
I sistemi ad iniezione dei motori oggi impiegati sulle noto sono invariabilmente di tipo "indiretto" (ovverosia con il carburante che viene spruzzato nel condotto di aspirazione)
per ogni cilindro vi è un elettro iniettore al quale arriva benzina dal circuito di alimentazione dotato di una pompa e di una valvola di regolazione della pressione.
La centralina elettronica controlla la quantità di carburante che viene iniettata e la regola in base ai dati che le vengono forniti da una serie di sensori (della velocità di rotazione dell'apertura della manopola del gas della pressione e della temperatura dell'aria )
Per i motori a due tempi si stanno sperimentando schemi che prevedono differenti posizionamenti degli iniettori e perfino sistemi di iniezione diretta meccanica o pneumo assistita.
locandine
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lunedì 21 settembre 2015
venerdì 18 settembre 2015
la valvola a farfalla e a saracinesca del carburatore a depressione
Il carburatore a depressione si differenzia dal normale carburatore per il fatto che il carburatore a depressione ha due valvole una a saracinesca e una a farfalla situata dopo la prima.
La valvola a saracinesca
E' superiormente solidale con un disco che scorre con lieve gioco in una camera cilindrica ricavata nel corpo del carburatore posta sopra la strozzatura del diffusore oppure è solidale con una membrana .
La valvola a saracinesca ha internamente alcuni fori che mettono in comunicazione il diffusore con la camera superiore chiusa dall'esterno per mezzo di un apposito coperchietto
La camera superiore di scorrimento del disco è dimensionata in modo da permettere la completa alzata della valvola a saracinesca alla quale è vincolato lo spillo conico. In posizione di riposo la saracinesca che inferiormente è smussata ad arco per tutta la base lascia libero un piccolo passaggio d'aria
La valvola a farfalla
Quando si apre la valvola a farfalla aumenta la quantità aria-benzina che entra nel cilindro. All'aumentare del regime di rotazione cresce la depressione nel diffusore del carburatore.
Poiché esiste un passaggio d'aria che mette in comunicazione con l'esterno la parte della camera posta sotto la membrana la differenza di pressione esistente tra le due parti della camera farà sì che la membrana si sollevi verso l'alto muovendo la saracinesca e lo spillo conico che sono solidali con essa
Nel caso che il carburatore sia dotato di pistone invece che di una membrana il funzionamento è del tutto analogo
La valvola a saracinesca
E' superiormente solidale con un disco che scorre con lieve gioco in una camera cilindrica ricavata nel corpo del carburatore posta sopra la strozzatura del diffusore oppure è solidale con una membrana .
La valvola a saracinesca ha internamente alcuni fori che mettono in comunicazione il diffusore con la camera superiore chiusa dall'esterno per mezzo di un apposito coperchietto
La camera superiore di scorrimento del disco è dimensionata in modo da permettere la completa alzata della valvola a saracinesca alla quale è vincolato lo spillo conico. In posizione di riposo la saracinesca che inferiormente è smussata ad arco per tutta la base lascia libero un piccolo passaggio d'aria
La valvola a farfalla
Quando si apre la valvola a farfalla aumenta la quantità aria-benzina che entra nel cilindro. All'aumentare del regime di rotazione cresce la depressione nel diffusore del carburatore.
Poiché esiste un passaggio d'aria che mette in comunicazione con l'esterno la parte della camera posta sotto la membrana la differenza di pressione esistente tra le due parti della camera farà sì che la membrana si sollevi verso l'alto muovendo la saracinesca e lo spillo conico che sono solidali con essa
Nel caso che il carburatore sia dotato di pistone invece che di una membrana il funzionamento è del tutto analogo
martedì 15 settembre 2015
CARBURATORE - MARCIA AL MINIMO
valvola vecchio stile harley |
Per tale ragione esiste allor un circuito del minimo dotato di un proprio getto situato in genere anch'esso all'interno della vaschetta e avvitato all'estremità di un condotto che a una certa altezza viene intersecato da un'apposita canalizzazione d'aria proveniente dalla presa esterna del diffusore.
Il condotto poi prosegue orizzontalmente sino a sboccare all'interno di quello principale , a valle della valvola del gas.
con la marcia al minimo il titolo della miscela diretta dal carburante al motore viene regolato oltre che dal getto del minimo da una vite a punta conica sulla quale si può agire dall'esterno (vite di regolazione miscela del minimo)
lunedì 7 settembre 2015
carburatore e iniezione- lo starter
in fase di avviamento a freddo e fino a che non si è adeguatamente riscaldato il motore per funzionare bene esige una miscela aria benzina a titolo decisamente ricco
per ottenere questo arricchimento si impiega un dispositivo denominato starter
Per l'avviamento a motore freddo i costruttori di carburatori hanno adottato in tempi diversi differenti dispositivi
qualche anno fa i normali carburatori per motociclisti erano dotati del rudimentale starter a tegolino ossia di un piastrina metallica inserita all'interno della valvola del gas libera di scorrere lungo la sua faccia anteriore
Con il comando dello starter chiuso (fosse esso a cavetto con leva sul manubrio oppure diretto con astina esterna al carburatore ) il tegolino rimaneva solidale alla valvola del gas e scorreva con essa senza influire sul titolo della miscela a comando aperto invece il tegolino scorreva verso il basso andando a ostruire in gran parte lo smusso della valvola limitando così l'ingresso dell'aria al diffusore
di conseguenza veniva arricchito il titolo della miscela
assai simile è il sistema a farfalla che viene adottato su alcuni carburatori giapponesi
poi questi sistemi sono stati abbandonati a favore di un sistema di starter indipendente da ogni altra parte meccanica un vero e proprio carburatore ausiliario in miniatura che sfrutta canalizzazioni ricavate nel corpo di quello principale
esso viene attivato da una valvola a pistoncino con comando esterno (diretto o a cavo) che si trova in camera cilindrica nella quale sboccano tre condotti in uno (proveniente dalla vaschetta) passa il carburante già in parte miscelato con aria mentre il secondo sbocca esternamente nella presa d'aria del diffusore e il terzo porta la miscela già dosata nel condotto di aspirazione a valle della valvola del gas
per ottenere questo arricchimento si impiega un dispositivo denominato starter
Per l'avviamento a motore freddo i costruttori di carburatori hanno adottato in tempi diversi differenti dispositivi
qualche anno fa i normali carburatori per motociclisti erano dotati del rudimentale starter a tegolino ossia di un piastrina metallica inserita all'interno della valvola del gas libera di scorrere lungo la sua faccia anteriore
Con il comando dello starter chiuso (fosse esso a cavetto con leva sul manubrio oppure diretto con astina esterna al carburatore ) il tegolino rimaneva solidale alla valvola del gas e scorreva con essa senza influire sul titolo della miscela a comando aperto invece il tegolino scorreva verso il basso andando a ostruire in gran parte lo smusso della valvola limitando così l'ingresso dell'aria al diffusore
di conseguenza veniva arricchito il titolo della miscela
assai simile è il sistema a farfalla che viene adottato su alcuni carburatori giapponesi
poi questi sistemi sono stati abbandonati a favore di un sistema di starter indipendente da ogni altra parte meccanica un vero e proprio carburatore ausiliario in miniatura che sfrutta canalizzazioni ricavate nel corpo di quello principale
esso viene attivato da una valvola a pistoncino con comando esterno (diretto o a cavo) che si trova in camera cilindrica nella quale sboccano tre condotti in uno (proveniente dalla vaschetta) passa il carburante già in parte miscelato con aria mentre il secondo sbocca esternamente nella presa d'aria del diffusore e il terzo porta la miscela già dosata nel condotto di aspirazione a valle della valvola del gas
sabato 5 settembre 2015
carburatore e iniezione - la valvola del gas
una caratteristica dei carburatori consiste nell'adottare una valvola del gas del tipo "a saracinesca"
a differenza di quanto avviene in campo automobilistico dove di solito è a "farfalla"
la classica valvola del gas a saracinesca costituita tipicamente da un pistoncino opportunamente smussato nella sua parte inferiore scorre nell'apposita sede cilindrica facilmente riconoscibile dall'esterno in quanto in genere perpendicolare all'asse del diffusore o (venturi)
Mantenuta chiusa in posizione di riposo da una molla cilindrica la valvola può essere aperta facendola scorrere sino a liberare completamente il diffusore ) tramite un cavo metallico flessibile fissato con un'estremità della valvola e con l'altra un comando posto sul manubrio della moto
il diffusore è a sezione variabile in quanto ricavato proprio sotto la valvola a saracinesca alla quale è fissato lo spillo conico
la funzione della valvola a saracinesca
due sono le funzioni che deve adempiere questa valvola
da una parte essa deve provveder a regolare i flusso di aria proveniente dall'esterno del diffusore e diretto verso il cilindro
dall'altra deve far si che la quantità di carburante che si mescola con l'aria risulti accuratamente dosata in relazione al grado di apertura della saracinesca stessa
come possa adempiere alla prima funzione è di facile intuizione per spiegare meglio come è stato risolto il secondo problema occorre invece seguire per un attimo il percorso che il carburante compie dal serbatoio al tubo Venturi
Dal serbatoio principale al carburatore il carburante giunge per caduta (solo in qualche caso si utilizza una pompa elettrica) attraverso una tubazione flessibile di diametro adeguato
la sua seconda tappa è la vaschetta a livello costante in cui si raccoglie prima di venire miscelato con aria
l'accesso del carburante alla vaschetta è regolato da una valvola a spillo collegata a un galleggiante che può essere singolo oppure composto da più elementi
il galleggiante regola per mezzo della valvola tanto l'apertura che la chiusura del condotto di ingresso del carburante ed è ovvio che se un inconveniente qualsiasi sia al galleggiante stesso sia al perno ne impedisce il perfetto funzionamento il carburante o non giungerà alla vaschetta (galleggiante forato o impossibilitato a chiudere verso l'alto )
La vaschetta che nel caso ormai generalizzato è ricavata in blocco col carburatore centralmente a esso è in comunicazione col diffusore tramite una breve canalizzazione cilindrica
IL carburante entrato nella vaschetta a causa della depressione creatasi nel diffusore per l'effetto Venturi viene risucchiato verso l'alto e attraversa prima il getto del massimo che altro non è se non un cilindretto filettato munito di un foro calibrato centrale quindi il polverizzandosi e mescolandosi con l'aria
A questo punto torniamo alla valvola del gas
a essa è fissato in posizione centrale uno spillo la cui parte superiore munita di una o più scanalature è vincolata alla valvola per mezzo di un fermaglio metallico mentre quella inferiore di profilo conico scendo molto oltre la base della valvola
Lo spillo conico è fissato alla valvola a saracinesca e quindi si muove assieme a essa
questo movimento fa cambiare la sezione di passaggio a disposizione della benzina che esce dal polverizzatore (è proprio la conicità dello spillo a determinare il cambiamento della sezione anulare tra i due componenti in questione)
In questo modo a ogni alzata della valvola del gas e conseguentemente a ogni variazione quantitativa di aria immessa nel diffusore corrisponderà una proporzionale salita dello spillo conico che libererà progressivamente il polverizzatore regolando così il flusso di carburante da miscelare con l'aria
In molti casi il polverizzatore dotato di una serie di fori radiali funge da emulsionatore e quella che da esso fuoriesce è in effetti una benzina già frammentata e mesco
lata con aria
quest'ultima arriva al pozzetto nel quale è alloggiato il polverizzatore stesso (ma in questo caso si potrebbe benissimo parlare di emulsionatore ) tramite una canalizzazione nella quale è installata una piccola bocola con foro calibrato denominata getto aria principale
a differenza di quanto avviene in campo automobilistico dove di solito è a "farfalla"
la classica valvola del gas a saracinesca costituita tipicamente da un pistoncino opportunamente smussato nella sua parte inferiore scorre nell'apposita sede cilindrica facilmente riconoscibile dall'esterno in quanto in genere perpendicolare all'asse del diffusore o (venturi)
Mantenuta chiusa in posizione di riposo da una molla cilindrica la valvola può essere aperta facendola scorrere sino a liberare completamente il diffusore ) tramite un cavo metallico flessibile fissato con un'estremità della valvola e con l'altra un comando posto sul manubrio della moto
il diffusore è a sezione variabile in quanto ricavato proprio sotto la valvola a saracinesca alla quale è fissato lo spillo conico
la funzione della valvola a saracinesca
due sono le funzioni che deve adempiere questa valvola
da una parte essa deve provveder a regolare i flusso di aria proveniente dall'esterno del diffusore e diretto verso il cilindro
dall'altra deve far si che la quantità di carburante che si mescola con l'aria risulti accuratamente dosata in relazione al grado di apertura della saracinesca stessa
come possa adempiere alla prima funzione è di facile intuizione per spiegare meglio come è stato risolto il secondo problema occorre invece seguire per un attimo il percorso che il carburante compie dal serbatoio al tubo Venturi
Dal serbatoio principale al carburatore il carburante giunge per caduta (solo in qualche caso si utilizza una pompa elettrica) attraverso una tubazione flessibile di diametro adeguato
la sua seconda tappa è la vaschetta a livello costante in cui si raccoglie prima di venire miscelato con aria
l'accesso del carburante alla vaschetta è regolato da una valvola a spillo collegata a un galleggiante che può essere singolo oppure composto da più elementi
il galleggiante regola per mezzo della valvola tanto l'apertura che la chiusura del condotto di ingresso del carburante ed è ovvio che se un inconveniente qualsiasi sia al galleggiante stesso sia al perno ne impedisce il perfetto funzionamento il carburante o non giungerà alla vaschetta (galleggiante forato o impossibilitato a chiudere verso l'alto )
La vaschetta che nel caso ormai generalizzato è ricavata in blocco col carburatore centralmente a esso è in comunicazione col diffusore tramite una breve canalizzazione cilindrica
IL carburante entrato nella vaschetta a causa della depressione creatasi nel diffusore per l'effetto Venturi viene risucchiato verso l'alto e attraversa prima il getto del massimo che altro non è se non un cilindretto filettato munito di un foro calibrato centrale quindi il polverizzandosi e mescolandosi con l'aria
A questo punto torniamo alla valvola del gas
a essa è fissato in posizione centrale uno spillo la cui parte superiore munita di una o più scanalature è vincolata alla valvola per mezzo di un fermaglio metallico mentre quella inferiore di profilo conico scendo molto oltre la base della valvola
Lo spillo conico è fissato alla valvola a saracinesca e quindi si muove assieme a essa
questo movimento fa cambiare la sezione di passaggio a disposizione della benzina che esce dal polverizzatore (è proprio la conicità dello spillo a determinare il cambiamento della sezione anulare tra i due componenti in questione)
In questo modo a ogni alzata della valvola del gas e conseguentemente a ogni variazione quantitativa di aria immessa nel diffusore corrisponderà una proporzionale salita dello spillo conico che libererà progressivamente il polverizzatore regolando così il flusso di carburante da miscelare con l'aria
In molti casi il polverizzatore dotato di una serie di fori radiali funge da emulsionatore e quella che da esso fuoriesce è in effetti una benzina già frammentata e mesco
lata con aria
quest'ultima arriva al pozzetto nel quale è alloggiato il polverizzatore stesso (ma in questo caso si potrebbe benissimo parlare di emulsionatore ) tramite una canalizzazione nella quale è installata una piccola bocola con foro calibrato denominata getto aria principale
mercoledì 2 settembre 2015
IL CARBURATORE - EFFETTO VENTURI
I moderni carburatori a getto basano il loro funzionamento sull'effetto venturi. Un principio fisico secondo il quale una corrente di aria, immessa in un condotto strozzato a una certa distanza dalle due apertura, procede all'interno dello stesso in differenti condizioni, ossia al momento in cui passa per la strozzatura aumenta la velocità e diminuisce di pressione.
Avendo un tubo in cui possa scorrere un liquido ponendone un'apertura al centro del Venturi, (evitando che il liquido possa scorrere per gravità) e l'altra all'interno del serbatoio del liquido quest'ultimo, spinto verso l'alto per effetto della depressione creata nel tubo principale dal passaggio dell'aria si mischierà con essa all'uscita della strozzatura.
L'aria viene spinta attraverso la strozzatura dalla pressione atmosferica a causa della depressione che il pistone crea all'interno del cilindro (con il quale il carburatore è in comunicazione) durante la fase di aspirazione.
Un carburatore è fondamentalmente costituito da un corpo in lega di alluminio, nel quale sono alloggiati gli organi preposti all'erogazione del carburante che va a mescolarsi sotto forma di vera e propria nebbia con l'aria aspirata dal motore.
In aggiunta a questi componenti, c'è la valvola per mezzo della quale è possibile controllare la respirazione e di conseguenza l'erogazione di potenza del motore.
Avendo un tubo in cui possa scorrere un liquido ponendone un'apertura al centro del Venturi, (evitando che il liquido possa scorrere per gravità) e l'altra all'interno del serbatoio del liquido quest'ultimo, spinto verso l'alto per effetto della depressione creata nel tubo principale dal passaggio dell'aria si mischierà con essa all'uscita della strozzatura.
L'aria viene spinta attraverso la strozzatura dalla pressione atmosferica a causa della depressione che il pistone crea all'interno del cilindro (con il quale il carburatore è in comunicazione) durante la fase di aspirazione.
Un carburatore è fondamentalmente costituito da un corpo in lega di alluminio, nel quale sono alloggiati gli organi preposti all'erogazione del carburante che va a mescolarsi sotto forma di vera e propria nebbia con l'aria aspirata dal motore.
In aggiunta a questi componenti, c'è la valvola per mezzo della quale è possibile controllare la respirazione e di conseguenza l'erogazione di potenza del motore.
Quest'ultima viene detta "valvola del gas" e può essere sia a farfalla che a saracinesca.
giovedì 27 agosto 2015
carburazione e iniezione
Il compito di alimentare un motore a combustione interna ad accensione per scintilla può essere affidato al carburatore oppure la un sistema ad iniezione
il carburatore
la funzione del carburatore consiste nel produrre una miscela combustibile aria-carburante dissolvendo quest'ultimo in minuscole particelle e mescolandolo con aria nel giusto rapporto
tanto per chiarire il concetto senza comunque scendere troppo nei particolari basti sapere che in condizioni normali per la completa combustione di un grammo di benzina si richiede una quantità d'aria pari a circa 14,6 grammi
La dosatura ottimale della miscela aria-carburante varia al cambiare di quest'ultimo
cos' mentre quando il motore è alimentato a benzina il titolo corretto è 14,6 parti di aria (in peso) e una di carburante utilizzando a esempio alcool etilico occorre mescolare circa 9 parti di aria con una parte di carburante
a seconda delle condizioni di uso può essere vantaggioso(talvolta è necessario) alimentare il motore con una miscela avente una dosatura diversa da quella teoricamente corretta con la manopola del gas aperta a fondo la miscela deve essere più ricca (12-13 grammi di aria per ogni grammo di carburante) come pure nel funzionamento al minimo mentre con aperture solo parziali della valvola si possono impiegare miscele leggermente magre
a tutto questo deve provvedere il carburatore
iniezione
Una importante alternativa al carburatore è costituita dall'alimentazione a iniezione
In questo caso il carburante viene spruzzato da appositi iniettori (uno per cilindro) nei condotti di aspirazione
l'iniezione permette di abbassare la quantità di idrocarburi emessi dello scarico e miglioramenti prestazionali e a livello di consumi
il carburatore
la funzione del carburatore consiste nel produrre una miscela combustibile aria-carburante dissolvendo quest'ultimo in minuscole particelle e mescolandolo con aria nel giusto rapporto
tanto per chiarire il concetto senza comunque scendere troppo nei particolari basti sapere che in condizioni normali per la completa combustione di un grammo di benzina si richiede una quantità d'aria pari a circa 14,6 grammi
La dosatura ottimale della miscela aria-carburante varia al cambiare di quest'ultimo
cos' mentre quando il motore è alimentato a benzina il titolo corretto è 14,6 parti di aria (in peso) e una di carburante utilizzando a esempio alcool etilico occorre mescolare circa 9 parti di aria con una parte di carburante
a seconda delle condizioni di uso può essere vantaggioso(talvolta è necessario) alimentare il motore con una miscela avente una dosatura diversa da quella teoricamente corretta con la manopola del gas aperta a fondo la miscela deve essere più ricca (12-13 grammi di aria per ogni grammo di carburante) come pure nel funzionamento al minimo mentre con aperture solo parziali della valvola si possono impiegare miscele leggermente magre
a tutto questo deve provvedere il carburatore
iniezione
Una importante alternativa al carburatore è costituita dall'alimentazione a iniezione
In questo caso il carburante viene spruzzato da appositi iniettori (uno per cilindro) nei condotti di aspirazione
l'iniezione permette di abbassare la quantità di idrocarburi emessi dello scarico e miglioramenti prestazionali e a livello di consumi
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