in fase di avviamento a freddo e fino a che non si è adeguatamente riscaldato il motore per funzionare bene esige una miscela aria benzina a titolo decisamente ricco
per ottenere questo arricchimento si impiega un dispositivo denominato starter
Per l'avviamento a motore freddo i costruttori di carburatori hanno adottato in tempi diversi differenti dispositivi
qualche anno fa i normali carburatori per motociclisti erano dotati del rudimentale starter a tegolino ossia di un piastrina metallica inserita all'interno della valvola del gas libera di scorrere lungo la sua faccia anteriore
Con il comando dello starter chiuso (fosse esso a cavetto con leva sul manubrio oppure diretto con astina esterna al carburatore ) il tegolino rimaneva solidale alla valvola del gas e scorreva con essa senza influire sul titolo della miscela a comando aperto invece il tegolino scorreva verso il basso andando a ostruire in gran parte lo smusso della valvola limitando così l'ingresso dell'aria al diffusore
di conseguenza veniva arricchito il titolo della miscela
assai simile è il sistema a farfalla che viene adottato su alcuni carburatori giapponesi
poi questi sistemi sono stati abbandonati a favore di un sistema di starter indipendente da ogni altra parte meccanica un vero e proprio carburatore ausiliario in miniatura che sfrutta canalizzazioni ricavate nel corpo di quello principale
esso viene attivato da una valvola a pistoncino con comando esterno (diretto o a cavo) che si trova in camera cilindrica nella quale sboccano tre condotti in uno (proveniente dalla vaschetta) passa il carburante già in parte miscelato con aria mentre il secondo sbocca esternamente nella presa d'aria del diffusore e il terzo porta la miscela già dosata nel condotto di aspirazione a valle della valvola del gas
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