generalmente le case forniscono gli anticipi di apertura e i ritardi di chiusura delle valvole rispetto ai punti morti questi unitamente alle alzate saranno di valore assai più cospicuo nel caso di motori molto spinti in confronto a motori analoghi destinati a un uso ben più tranquillo
questo spiega agevolmente alla luce delle considerazioni che seguono innanzi tutto occorre tenere presente che in un motore destinato a girare a regimi piuttosto elevati il migliore rendimento volumetrico (cioè il migliore "riempimento") si dovrà avere piuttosto in alto e di conseguenza converrà adottare anticipi di apertura e ritardi di chiusura delle valvole piuttosto accentuati in modo da sfruttare al meglio l'inerzia dei gas ai regimi in questione
Essendo dotati di una massa anche i gas sono soggetti alle leggi dell'inerzia (ovvero sono riluttanti a mettersi in movimento e una volta in moto sono restii a fermarsi)
Se la valvola di scarico comincia ad aprirsi un bel po' prima del PMI avremo che essa può venire aperta progressivamente e può risultare già notevolmente sollevata dalla sede nel momento più opportuno oppure i gas cominciano a riversarsi nel condotto di scarico prima del PMI e il pistone risalendo trova una resistenza minore (compie cioè un minore lavoro negativo
E' vero che aprendo la valvola di scarico prima del PMI si perde del lavoro utile ma ciò è più che compensato dalle diminuite perdite per pompaggio e inoltre è da tener presente che la maggior parte del lavoro utile è già stata svolta dal pistone prima che il sollevamento della valvola cominci a diventare significativo
La valvola di scarico non si chiude che diversi gradi dopo il PMS mentre la valvola di aspirazione comincia ad aprirsi numerosi gradi prima
Si ha dunque a cavallo di PMS un periodo in cui entrambe le valvole sono, sia pur parzialmente, aperte (questa fase viene detta "incrocio ")
In tal modo si sfrutta l'effetto che i gas che si riversano nel condotto di scarico con una notevole velocità per mettere in movimento la colonna dei gas freschi nel condotto di aspirazione
La valvola di aspirazione a sua volta non si chiude che numerosi gradi dopo il PMI in questo modo si sfrutta a fondo l'inerzia dei gasi freschi che continuano a entrare nel cilindro dopo che il pistone ha già da tempo iniziato la risalita verso il PMS
E' questo punto che in linea di massima un determinato diagramma di distribuzione dà migliori risultati (ovvero sfrutta al meglio l'inerzia dei gas) solo in un determinato arco di regimi
Di qui la necessità di adottare diagrammi più spinti (maggiori anticipi e ritardi) nei motori sportivi rispetto a quelli destinati a un uso più tranquillo
Nono sempre le case comunicano i diagrammi di distribuzione date che nei motori di serie sono sufficienti gli appositi segni di riferimento per posizionare correttamente l'albero a camme in rapporto all'albero a gomiti
E' da tenere presente che in genere i diagrammi di distribuzione forniti dai costruttori vengono ottenuto con gioco delle valvole "fittizio" per la verifica della messa in fase che idi norma non coincide con il gioco di regolazione per il funzionamento normale del motore ma è di valore ben maggiore
Spesso si dice che un dato albero a camme installato in un certo motore fornisce ad esempio un diagramma 20/50 -&0/25
Questo vuol dire che una volta correttamente in fase tale albero si otterrà il seguente diagramma :
aspirazione apre 20° prima del PMS chiude 50° dopo il PMI
scarico apre 60° prima del PMI chiude 25° del PMS
Naturalmente assieme al diagramma di distribuzione occorre fornire il gioco fittizio di regolazione delle valvole
E' molto importante tenere presente che i diagrammi di distribuzione sono solo indicativi e possono eventualmente servire a fare dei raffronti solo tra motori dello stesso tipo o comunque molto simili
E' evidente che il moto della valvola in funzione dei gradi di rotazione dell'albero motore è ben più importante e significativo del diagramma di distribuzione esso tuttavia non può venir descritto a parole o mediante numeri ma può solo essere indicato graficamente con il diagramma delle alzate
locandine
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mercoledì 29 luglio 2015
venerdì 10 luglio 2015
come è fatta una moto -diagramma delle alzate
gli eccentrici unitamente agli organi sui quali agiscono determinano l'alzata delle valvole, le accelerazioni che queste subiscono e i punti in cui esse cominciano ad aprirsi e finiscono per chiudersi
il diagramma delle alzate esprime graficamente l'entità di sollevamento di ciascuna valvola dalla sede in funzione dei gradi di rotazione dell'albero a gomiti
a maggior distanza tra valvola e sede (cioè a maggior sollevamento della valvola) corrisponderà una più ampi a sezione di passaggio da disposizione dei gas
adottare alzate molto rilevanti non conviene perché oltre un certo punto (pari a 0,26 volte il diametro interno della sede della valvola ) anche continuando a sollevare la valvola la sezione di passaggio a disposizione dei gas non aumenta (quella minima infatti non si ha più tra valvola e sa sede ma nella parte interna di quest'ultima
E' conveniente che la valvola si sollevi assai rapidamente in modo che l'area di passaggio a disposizione dei gas divenga cospicua in pochi gradi di rotazione dell'albero
il diagramma delle alzate esprime graficamente l'entità di sollevamento di ciascuna valvola dalla sede in funzione dei gradi di rotazione dell'albero a gomiti
a maggior distanza tra valvola e sede (cioè a maggior sollevamento della valvola) corrisponderà una più ampi a sezione di passaggio da disposizione dei gas
adottare alzate molto rilevanti non conviene perché oltre un certo punto (pari a 0,26 volte il diametro interno della sede della valvola ) anche continuando a sollevare la valvola la sezione di passaggio a disposizione dei gas non aumenta (quella minima infatti non si ha più tra valvola e sa sede ma nella parte interna di quest'ultima
E' conveniente che la valvola si sollevi assai rapidamente in modo che l'area di passaggio a disposizione dei gas divenga cospicua in pochi gradi di rotazione dell'albero
come è fatta una moto diagramma di distribuzione
I punti di inizio e di apertura e fine chiusura della valvola (in gradi di anticipo e di ritardo rispetto ai punti morti) costituiscono il cosiddetto diagramma della distribuzione che può anche venire espresso graficamente
E' chiaro che ogni motore viene dotato di eccentrici con un profilo tale da adattarlo nel migliore dei modi alle caratteristiche di impiego del mezzo
Le case provano molte decine di profili a camme prima di scegliere quello definitivo che verrà adottato per la produzione di serie
E' evidente che su un motore destinato a un uso molto sportivo viene impiegato un albero a camme diverso da quello che si impiega in un motore analogo ma destinato a un uso utilitario-turistico
durante la rotazione dell'albero a camme la punteria viene mossa dall'eccentrico secondo modalità ben precise
la punteria poggia sul cerchio di base della camma che ruota si ha una linea di contatto tra camma e punteria
man mano che la punteria viene sollevata la linea di contatto si sposta in direzione contraria al senso di rotazione dell'eccentrico poi si continua a spostare in senso inverso dopo ritorna al punto di partenza
E' chiaro che ogni motore viene dotato di eccentrici con un profilo tale da adattarlo nel migliore dei modi alle caratteristiche di impiego del mezzo
Le case provano molte decine di profili a camme prima di scegliere quello definitivo che verrà adottato per la produzione di serie
E' evidente che su un motore destinato a un uso molto sportivo viene impiegato un albero a camme diverso da quello che si impiega in un motore analogo ma destinato a un uso utilitario-turistico
durante la rotazione dell'albero a camme la punteria viene mossa dall'eccentrico secondo modalità ben precise
la punteria poggia sul cerchio di base della camma che ruota si ha una linea di contatto tra camma e punteria
man mano che la punteria viene sollevata la linea di contatto si sposta in direzione contraria al senso di rotazione dell'eccentrico poi si continua a spostare in senso inverso dopo ritorna al punto di partenza
come è fatta una moto - curve di coppia e di potenza
ogni motore presenta un ben determinato campo di utilizzazione in altre parole i valori di coppia e di potenza e gli andamenti delle rispettive curve saranno tali da adattarsi nel modo migliore alle caratteristiche di impiego cui il mezzo è destinato
questo vuol dire che una moto sportiva avrà il motore potente ma nervoso e con un tale campo ottimale di utilizzazione meno esteso di quello della corrispondente versione turistica che utilizza un motore analogo ma meno spinto e dotato di un buon tiro anche ai bassi regimi e di una notevole pastosità di funzionamento
per fornire curve di coppia e di potenza caratterizzate da un certo andamento e da ben determinati valori ai vari regimi di rotazione ogni motore dovrà non solo essere accuratamente studiato a livello di valvole, condotti, rapporto di compressione , carburatore ecc..... , ma anche (e special
mente) essere dotato di eccentrici con un ben determinato profilo
questo vuol dire che una moto sportiva avrà il motore potente ma nervoso e con un tale campo ottimale di utilizzazione meno esteso di quello della corrispondente versione turistica che utilizza un motore analogo ma meno spinto e dotato di un buon tiro anche ai bassi regimi e di una notevole pastosità di funzionamento
per fornire curve di coppia e di potenza caratterizzate da un certo andamento e da ben determinati valori ai vari regimi di rotazione ogni motore dovrà non solo essere accuratamente studiato a livello di valvole, condotti, rapporto di compressione , carburatore ecc..... , ma anche (e special
mente) essere dotato di eccentrici con un ben determinato profilo
giovedì 9 luglio 2015
come è fatta una moto - il movimento delle valvole
le valvole non si aprono e non si chiudono esattamente in corrispondenza dei punti morti ma con certo anticipo (di apertura) e di ritardo (di chiusura) rispetto ad essi
questa apparente stranezza è in effetti ben motivata
innanzitutto è da osservare che le valvole non possono aprirsi o chiudersi istantaneamente e che è necessario un certo tempo per sollevare ciascuna di esse dalla propri a sede e portarla quindi con una certa rapidità in posizione di massima apertura analogamente anche per la loro fase di chiusura si ha un movimento progressivo e la valvola viene accompagnata durante la fase di ritorno in sede
questa apparente stranezza è in effetti ben motivata
innanzitutto è da osservare che le valvole non possono aprirsi o chiudersi istantaneamente e che è necessario un certo tempo per sollevare ciascuna di esse dalla propri a sede e portarla quindi con una certa rapidità in posizione di massima apertura analogamente anche per la loro fase di chiusura si ha un movimento progressivo e la valvola viene accompagnata durante la fase di ritorno in sede
lunedì 6 luglio 2015
come è fatta una moto - la fasatura
E evidente che a ogni posizione del pistone all'interno della canna ovverossia a ogni posizione del perno della biella deve corrispondere una ben definita posizione degli eccentrici dell'albero a camme
sono in tal modo si può ottenere un'apertura e la chiusura delle valvole negli esatti momenti previsti dal costruttore
Quando questa condizione è soddisfatta si dice che il complesso della distribuzione è in fase
per poter correttamente posizionare l'albero a camme durante i rimontaggio (quindi mettere in fase la distribuzione) le case praticano degli appositi segni di riferimento
per misurare la fasatura del motore ci sono appositi goniometri
sono in tal modo si può ottenere un'apertura e la chiusura delle valvole negli esatti momenti previsti dal costruttore
Quando questa condizione è soddisfatta si dice che il complesso della distribuzione è in fase
per poter correttamente posizionare l'albero a camme durante i rimontaggio (quindi mettere in fase la distribuzione) le case praticano degli appositi segni di riferimento
per misurare la fasatura del motore ci sono appositi goniometri
come è fatta una moto - la catena
le catene a rulli possono essere disposte anche in uno stretto passaggio praticato tra due cilindri contigui e vanno sostituite con una frequenza che in media minore di quella delle cinghie questo tipo di catena richiede però dei tenditori decisamente più complessi e dopo rilevanti chilometraggi le catene possono diventare molto rumorose
queste osservazioni valgono anche per le catene a denti dette anche Morse o Hy-Vo che non caratterizzate da un funzionamento silenzioso anche quando in seguito a inevitabile usura che si manifesta con il passare del tempo all'interno delle articolazioni subiscono allungamenti sensibili
Il sistema più longevo (dura quanto il motore stesso) e affidabile per comandare l'albero a camme molto adatto anche a regimi di rotazione eccezionalmente elevati in quanto no risente degli effetti della forza centrifuga è quello a ingranaggi E' però più costoso e più difficile da silenziare
queste osservazioni valgono anche per le catene a denti dette anche Morse o Hy-Vo che non caratterizzate da un funzionamento silenzioso anche quando in seguito a inevitabile usura che si manifesta con il passare del tempo all'interno delle articolazioni subiscono allungamenti sensibili
Il sistema più longevo (dura quanto il motore stesso) e affidabile per comandare l'albero a camme molto adatto anche a regimi di rotazione eccezionalmente elevati in quanto no risente degli effetti della forza centrifuga è quello a ingranaggi E' però più costoso e più difficile da silenziare
come è fatta una moto - la cinghia
gli alberi a camme possono venire azionati per mezzo di ingranaggi catene a rulli o Morse alberelli e copie coniche o cinghie dentate
quando per comandare uno o più alberi a camme si impiega una cinghia dentata come vantaggi si hanno un costo ridotto e una grande silenziosità di funzionamento
Inoltre le cinghie di questo tipo non richiedono alcuna lubrificazione (anzi non devono venire in contatto con olio) e possono essere impiegate con sistemi di tensionamento assai semplici la loro larghezza è però sensibilmente maggiore rispetto a quelle delle catene e inoltre questi organi devono essere sostituiti piuttosto frequentemente
quando per comandare uno o più alberi a camme si impiega una cinghia dentata come vantaggi si hanno un costo ridotto e una grande silenziosità di funzionamento
Inoltre le cinghie di questo tipo non richiedono alcuna lubrificazione (anzi non devono venire in contatto con olio) e possono essere impiegate con sistemi di tensionamento assai semplici la loro larghezza è però sensibilmente maggiore rispetto a quelle delle catene e inoltre questi organi devono essere sostituiti piuttosto frequentemente
alberi a camme e fasatura della distribuzione
l'albero a camme è costituto da un albero di acciaio o ghisa che ruota con una velocità esattamente dimezzata rispetto a quella dell'albero motore (il quale equivale a dire che ogni due giri dell'albero a gomiti corrispondono a un giro dell'albero a camme) che è dotato di tanti eccentrici o camme quante sono le punterie o nel caso dei motori con distribuzione mono albero in testa quanti sono i bilancieri
l'albero a camme può venire alloggiato nel basamento oppure nella testata esso ruota su cuscinetti che possono esser a rotolamento oppure ad attrito radente in questo secondo caso data la modesta velocità di rotazione e i carichi piuttosto ridotti che si hanno sui perni questi assi spesso lavorano direttamente sull'alluminio della testata o del basamento senza interposizione di boccole o bronzine
quando la valvola è chiusa tra l'estremità del bilanciere e quella dello stelo-valvola (o tra punteria ed eccentrico deve esistere un certo gioco detto gioco delle valvole che deve venire periodicamente controllato e se necessario riportato al valore riportato dalla casa
I motori con uno o più alberi a camme in testa necessitano di un copioso invio di lubrificante alla testa e sono quindi di norma dotati di piccoli paraoli che vengono posti sull'estremità delle guide delle valvole per evitare un eccessivo passaggio di olio tra stelo della valvola e foro guida
l'albero a camme può venire alloggiato nel basamento oppure nella testata esso ruota su cuscinetti che possono esser a rotolamento oppure ad attrito radente in questo secondo caso data la modesta velocità di rotazione e i carichi piuttosto ridotti che si hanno sui perni questi assi spesso lavorano direttamente sull'alluminio della testata o del basamento senza interposizione di boccole o bronzine
quando la valvola è chiusa tra l'estremità del bilanciere e quella dello stelo-valvola (o tra punteria ed eccentrico deve esistere un certo gioco detto gioco delle valvole che deve venire periodicamente controllato e se necessario riportato al valore riportato dalla casa
I motori con uno o più alberi a camme in testa necessitano di un copioso invio di lubrificante alla testa e sono quindi di norma dotati di piccoli paraoli che vengono posti sull'estremità delle guide delle valvole per evitare un eccessivo passaggio di olio tra stelo della valvola e foro guida
sabato 4 luglio 2015
come è fatta una moto - i bilancieri delle valvole
i bilancieri a due bracci trasmettono il moto dalle aste alle valvole (motori con distribuzione ad "aste e bilancieri)o dall'albero a camme alle valvole (motori con distribuzione "monoalbero in testa") in questo secondo caso una delle estremità dei bracci di ciascun bilanciere è dotato è sagomata a "pattino" e poggia su un eccentrico dell'albero di distribuzione
Molto importante è il rapporto esistenze tra le lunghezze dei due bracci del bilanciere esso di norma si aggira tra 1,3 :1 e 1,6:1
Questo vuol dire che quando l'estremità del bilancieri a contatto con l'astina viene sollevata di 1mm quella da contatto con lo stelo della valvola si abbassa in misura maggiore (1,3 mm - 1,6 mm)
I bilancieri oscillano su perni che possono essere fissati direttamente alla testata o a un "castello di supporto o al coperchio della testata stessa
In alcuni motori uno stesso bilanciere provvede ad azionare 2 valvole
In questo caso mentre da un lato vi è un pattino arcuato che poggia contro un eccentrico dall'altro vi sono due bracci paralleli uno per ogni valvola dotati di registri filettati per la regolazione del gioco
Le condizioni di lavoro della camma e del pattino del bilanciere sono sovente critiche per quanto riguarda la lubrificazione
Per questo motivo al fine di evitare una rapida usura alcuni costruttori dotano i loro bilancieri di un rullo al posto del pattino in modo da sostituire all'attrito radente quello volvente
In numerosi motori con distribuzione bialbero al posto delle punterie a bicchiere tra ciascun eccentrico e la relativa valvola viene posto un bilanciere a "dito " ovverosia fulcrato a una estremità (su di un asso o su di un supporto a testa sferica) e dotato quindi di un solo braccio
In qualche caso al posto delle pastiglie calibrate o dei registri filettati per la regolazione del gioco delle valvole si impiegano perni dei bilancieri di tipo eccentrico
Molto importante è il rapporto esistenze tra le lunghezze dei due bracci del bilanciere esso di norma si aggira tra 1,3 :1 e 1,6:1
Questo vuol dire che quando l'estremità del bilancieri a contatto con l'astina viene sollevata di 1mm quella da contatto con lo stelo della valvola si abbassa in misura maggiore (1,3 mm - 1,6 mm)
I bilancieri oscillano su perni che possono essere fissati direttamente alla testata o a un "castello di supporto o al coperchio della testata stessa
In alcuni motori uno stesso bilanciere provvede ad azionare 2 valvole
In questo caso mentre da un lato vi è un pattino arcuato che poggia contro un eccentrico dall'altro vi sono due bracci paralleli uno per ogni valvola dotati di registri filettati per la regolazione del gioco
Le condizioni di lavoro della camma e del pattino del bilanciere sono sovente critiche per quanto riguarda la lubrificazione
Per questo motivo al fine di evitare una rapida usura alcuni costruttori dotano i loro bilancieri di un rullo al posto del pattino in modo da sostituire all'attrito radente quello volvente
In numerosi motori con distribuzione bialbero al posto delle punterie a bicchiere tra ciascun eccentrico e la relativa valvola viene posto un bilanciere a "dito " ovverosia fulcrato a una estremità (su di un asso o su di un supporto a testa sferica) e dotato quindi di un solo braccio
In qualche caso al posto delle pastiglie calibrate o dei registri filettati per la regolazione del gioco delle valvole si impiegano perni dei bilancieri di tipo eccentrico
venerdì 3 luglio 2015
come è fatta una moto - punterie idrauliche
nella prima metà degli anni Ottanta ha fatto la sua apparizione un discreto numero di motori di fabbricazione giapponese dotati di dispositivi idraulici per la regolazione automatica del gioco delle valvole
Mentre in campo automobilistico l'impiego dei dispositivi in questione (punterie a bicchiere fulcri di bilancieri ) si è diffusa in misura sempre maggiore nel campo motociclistico sempre si sia trattata di una moda passeggera
La soluzione più semplice è quella che prevede l'impiego di punterie cilindriche (si tenga presente che i liquidi sono teoricamente incomprimibili) con un vero e proprio cilindro idraulico (con relativo pistoncino) ricavato internamente
In genere queste punterie sono dotate di una cava circonferenziale tramite la quale l'olio in pressione può arrivare attraverso uno o più fori all'interno
quando la punteria non è compressa (la valvola che essa deve azionare è chiusa ) l'olio può penetrare all'interno del vano di pressione del cilindro idraulico
La pressione che viene esercitata dall'olio causa un'estensione della punteria (che in pratica contiene un vero e proprio gruppo telescopico con allontanamento del pistoncino dal fondello del cilindro
Il gioco viene ripreso completamente perché la lunghezza utile della punteria aumenta
La pressione esercitata dall'olio però non è sufficiente a far sollevare la valvola dalla sede
a un certo punto l'eccentrico comincia a fare muovere la punteria poiché il gruppo idraulico all'interno di quest'ultima è dotato di una valvolina unidirezionale che consente l'ingresso dell'olio nel vano di pressione ma ne impedisce l'uscita la lunghezza utile della punteria rimane praticamente invariata e la valvola comincia ad aprirsi
Il liquido intrappolato nel vano di pressione trasmette alla valvola il movimento impartito alla punteria dell'eccentrico dell'albero a camme
durante il sollevamento della valvola è inevitabile che vi sia una lievissima perdita di olio per trafilamento tra pistoncino e cilindretto idraulico
Di conseguenza quando la valvola torna a chiudersi la lunghezza utile della punteria è lievemente diminuita e si ha nuovamente un certo gioco tra cerchio di base dell'eccentrico e la punteria stessa
Il nuovo olio che entra nel vano di pressione però annulla automaticamente questo gioco
IL ciclo si ripete così ogni volta che la valvola si apre
Oltre alle punterie ci sono anche altri gruppi idraulici che vengono impiegati per riprendere in maniera automatica il gioco delle valvole
si tratta di elementi telescopici che invece di essere mobili come le punterie sono fissati a una estremità alla testata
questi componenti possono costituire i supporti a testa sferica di bilancieri a dito oppure agire su assi eccentrici di bilancieri a due bracci
Le punterie assorbono le spinte laterali generate dal movimento degli eccentrici e hanno bisogno di una copiosa lubrificazione per evitare che si possa verificare una seria usura delle loro superfici di lavoro dopo una percorrenza di pochi chilometri (nella zona di contatto tra eccentrico e punteria si hanno pressioni elevatissime che tendono a schiacciare il velo di olio presenti tra le due superfici)
Mentre in campo automobilistico l'impiego dei dispositivi in questione (punterie a bicchiere fulcri di bilancieri ) si è diffusa in misura sempre maggiore nel campo motociclistico sempre si sia trattata di una moda passeggera
La soluzione più semplice è quella che prevede l'impiego di punterie cilindriche (si tenga presente che i liquidi sono teoricamente incomprimibili) con un vero e proprio cilindro idraulico (con relativo pistoncino) ricavato internamente
In genere queste punterie sono dotate di una cava circonferenziale tramite la quale l'olio in pressione può arrivare attraverso uno o più fori all'interno
quando la punteria non è compressa (la valvola che essa deve azionare è chiusa ) l'olio può penetrare all'interno del vano di pressione del cilindro idraulico
La pressione che viene esercitata dall'olio causa un'estensione della punteria (che in pratica contiene un vero e proprio gruppo telescopico con allontanamento del pistoncino dal fondello del cilindro
Il gioco viene ripreso completamente perché la lunghezza utile della punteria aumenta
La pressione esercitata dall'olio però non è sufficiente a far sollevare la valvola dalla sede
a un certo punto l'eccentrico comincia a fare muovere la punteria poiché il gruppo idraulico all'interno di quest'ultima è dotato di una valvolina unidirezionale che consente l'ingresso dell'olio nel vano di pressione ma ne impedisce l'uscita la lunghezza utile della punteria rimane praticamente invariata e la valvola comincia ad aprirsi
Il liquido intrappolato nel vano di pressione trasmette alla valvola il movimento impartito alla punteria dell'eccentrico dell'albero a camme
durante il sollevamento della valvola è inevitabile che vi sia una lievissima perdita di olio per trafilamento tra pistoncino e cilindretto idraulico
Di conseguenza quando la valvola torna a chiudersi la lunghezza utile della punteria è lievemente diminuita e si ha nuovamente un certo gioco tra cerchio di base dell'eccentrico e la punteria stessa
Il nuovo olio che entra nel vano di pressione però annulla automaticamente questo gioco
IL ciclo si ripete così ogni volta che la valvola si apre
Oltre alle punterie ci sono anche altri gruppi idraulici che vengono impiegati per riprendere in maniera automatica il gioco delle valvole
si tratta di elementi telescopici che invece di essere mobili come le punterie sono fissati a una estremità alla testata
questi componenti possono costituire i supporti a testa sferica di bilancieri a dito oppure agire su assi eccentrici di bilancieri a due bracci
Le punterie assorbono le spinte laterali generate dal movimento degli eccentrici e hanno bisogno di una copiosa lubrificazione per evitare che si possa verificare una seria usura delle loro superfici di lavoro dopo una percorrenza di pochi chilometri (nella zona di contatto tra eccentrico e punteria si hanno pressioni elevatissime che tendono a schiacciare il velo di olio presenti tra le due superfici)
mercoledì 1 luglio 2015
come è fatta una moto sedi delle valvole
le sedi delle valvole sono costituite da anelli di ghisa, bronzo o acciaio che vengono installati nella testata mediante una interferenza di valore piuttosto notevole più raramente vengono incorporati di fusione
Nel primo caso per il montaggio degli anelli-sede si porta la testata ad una temperatura piuttosto elevata in modo da far si che grazie alla dilatazione termica gli alloggiamenti delle valvole aumentino di diametro e l'installazione possa avvenire senza difficoltà talvolta è necessario che l'anello-sede subisca un notevole raffreddamento (in ghiaccio secco o azoto liquido) perché si a possibile effettuare l'installazione nella testata
Fino a pochi anni fa in alcuni motori si ricorreva a una calotta in ghisa o in bronzo che veniva incorporata di fusione nella testa e che in pratica costituiva le pareti della camera di combustione in essa erano ricavate le sedi delle valvole e il foro filettato per la candela
in alcuni motori la testata è divisa in due parti
nei monocilindrici a due tempi questo componente è in pratica costituito da una cupola nella quale è ricavata la camera di combustione che viene fissata superiormente alla canna del cilindro e da una sorta di coperchio tra questo e la cupola passa l'acqua di affreddamento
In alcuni quadricilindrici si impiega una testata vera e propria nella quale sono ricavati i condotti e vengono alloggiate le valvole più un sopratesta nel quale sono ricavate le sedi delle punterie a bicchiere e i supporti per gli alberi a camme
Vengono dette punterie gli organi animati da moto rettilineo alternato sui quali lavorano gli eccentrici dell'albero a camme
esse vengono alloggiate in apposite sedi cilindriche e trasformano il moto di rotazione dell'eccentrico in moto alterno che viene trasmesso alla valvola
Nel primo caso per il montaggio degli anelli-sede si porta la testata ad una temperatura piuttosto elevata in modo da far si che grazie alla dilatazione termica gli alloggiamenti delle valvole aumentino di diametro e l'installazione possa avvenire senza difficoltà talvolta è necessario che l'anello-sede subisca un notevole raffreddamento (in ghiaccio secco o azoto liquido) perché si a possibile effettuare l'installazione nella testata
Fino a pochi anni fa in alcuni motori si ricorreva a una calotta in ghisa o in bronzo che veniva incorporata di fusione nella testa e che in pratica costituiva le pareti della camera di combustione in essa erano ricavate le sedi delle valvole e il foro filettato per la candela
in alcuni motori la testata è divisa in due parti
nei monocilindrici a due tempi questo componente è in pratica costituito da una cupola nella quale è ricavata la camera di combustione che viene fissata superiormente alla canna del cilindro e da una sorta di coperchio tra questo e la cupola passa l'acqua di affreddamento
In alcuni quadricilindrici si impiega una testata vera e propria nella quale sono ricavati i condotti e vengono alloggiate le valvole più un sopratesta nel quale sono ricavate le sedi delle punterie a bicchiere e i supporti per gli alberi a camme
Vengono dette punterie gli organi animati da moto rettilineo alternato sui quali lavorano gli eccentrici dell'albero a camme
esse vengono alloggiate in apposite sedi cilindriche e trasformano il moto di rotazione dell'eccentrico in moto alterno che viene trasmesso alla valvola
martedì 30 giugno 2015
come è fatta una moto- cinque valvole per cilindro
si tratta di una soluzione di grande interesse le valvole vengono comandate da bilancieri a due bracci e nella testate è alloggiato un unico albero a camme
Negli altri motori invece gli alberi a camme sono due ed agiscono su punterie a bicchiere
La camera di combustione ha una conformazione meno lineare di quella emisferica e di quella a tetto e la candela è disposta centralmente
Le valvole di scarico sono due mentre quelle di aspirazione sono tre (la soluzione è stata infatti per disporre almeno teoricamente di maggiori sezioni di passaggio aria-benzina che entra nel cilindro e per agevolare entra nel cilindro e per agevolare di conseguenza la respirazione del motore a regimi molto alti)
I flussi gassosi che passano tra le valvole e le relative sedi non si devono però ostacolare a vicenda e questo rende la messa a punto fluidodinamica di una testata a cinque valvole tutt'altro che semplice
Una buona diffusione hanno conosciuto negli ultimi anni le molle per valvole con elica cilindrica a passo variabile esse vanno sempre montate con la parte a spire ravvicinate disposta verso la testata (cioè in caso di motori con cilindro verticale verso il basso)
Negli altri motori invece gli alberi a camme sono due ed agiscono su punterie a bicchiere
La camera di combustione ha una conformazione meno lineare di quella emisferica e di quella a tetto e la candela è disposta centralmente
Le valvole di scarico sono due mentre quelle di aspirazione sono tre (la soluzione è stata infatti per disporre almeno teoricamente di maggiori sezioni di passaggio aria-benzina che entra nel cilindro e per agevolare entra nel cilindro e per agevolare di conseguenza la respirazione del motore a regimi molto alti)
I flussi gassosi che passano tra le valvole e le relative sedi non si devono però ostacolare a vicenda e questo rende la messa a punto fluidodinamica di una testata a cinque valvole tutt'altro che semplice
Una buona diffusione hanno conosciuto negli ultimi anni le molle per valvole con elica cilindrica a passo variabile esse vanno sempre montate con la parte a spire ravvicinate disposta verso la testata (cioè in caso di motori con cilindro verticale verso il basso)
sabato 27 giugno 2015
come è fatta una moto - le valvole radiali
quattro valvole di uno stesso cilindro possono essere disposte non solo come prevedere la soluzione su due piani inclinati tra di loro in modo da formare una camera di combustione a tetto con candela pizzata al centro ma anche radialmente In questo caso proposto già negli anni Trenta in campo motociclistico e ripreso dalla Honda la camera di combustione viene ad avere una conformazione emisferica
Lo schema impiegato nei motori prevede l'impiego di un singolo albero a camme in testa dotato di quattro eccentrici ciascuno dei quali aziona una valvola agendo su un bilanciere a due bracci e che a sua volta muove un bilanciere a dito
questa soluzione relativamente complessa si rende necessaria per mantenere la corretta geometria di collegamento tra la valvola e l'organo che la aziona (trattandosi di un bilanciere deve ruotare su di un asse perpendicolare al piano sul quale giace lo stelo della valvola stessa)
Quattro valvole radiali consentono di ottenere una camera di combustione dalla conformazione vantaggiosa non sempre si può dire lo stesso della geometria dei condotti di aspirazione che per assicurare la migliore "respirazione "possibile agli alti regimi di rotazione dovrebbero idealmente avere un andamento il più possibile vicino a quello rettilineo
Inoltre dato che vengono impiegati due bilancieri per ogni valvola le masse in moto alterno a livello di distribuzione sono sensibilmente maggiori rispetto a quelle che si hanno in un motore con quattro valvole disposte in maniera convenzionale (cioè una da una parte e due dall'altra)
Lo schema impiegato nei motori prevede l'impiego di un singolo albero a camme in testa dotato di quattro eccentrici ciascuno dei quali aziona una valvola agendo su un bilanciere a due bracci e che a sua volta muove un bilanciere a dito
questa soluzione relativamente complessa si rende necessaria per mantenere la corretta geometria di collegamento tra la valvola e l'organo che la aziona (trattandosi di un bilanciere deve ruotare su di un asse perpendicolare al piano sul quale giace lo stelo della valvola stessa)
Quattro valvole radiali consentono di ottenere una camera di combustione dalla conformazione vantaggiosa non sempre si può dire lo stesso della geometria dei condotti di aspirazione che per assicurare la migliore "respirazione "possibile agli alti regimi di rotazione dovrebbero idealmente avere un andamento il più possibile vicino a quello rettilineo
Inoltre dato che vengono impiegati due bilancieri per ogni valvola le masse in moto alterno a livello di distribuzione sono sensibilmente maggiori rispetto a quelle che si hanno in un motore con quattro valvole disposte in maniera convenzionale (cioè una da una parte e due dall'altra)
venerdì 19 giugno 2015
COME E' FATTA UNA MOTO - CUSCINETTI
prima di procedere a illustrare il percorso dell'olio all'interno del circuito di lubrificazione è opportuno fare un breve cenno ai cuscinetti
un albero rotante deve essere opportunamente supportato cioè nelle pareti che lo sostengono dovranno essere praticati dei fori cilindrici che fungano al tempo stesso da guida e da appoggio
Naturalmente bisognerà evitare che avvenga un contatto metallico direttamente fra albero e i fori di supporto per questo motivo si rende indispensabile far ricorso ai cuscinetti che riducono l'attrito e l'usura a valori estremamente bassi
i cuscinetti si possono distinguere in due tipi fondamentali quelli ad attrito radente detti cuscinetti lisci e quelli ad attrito volvente o a rotolamento sia gli uni che gli altri sono diffusissimi ma funzionano in base a diversi principi
tuttavia salvo casi eccezionali essi non lavorano in effetti in condizioni di attrito radente poiché questo in realtà si trasforma in attrito fluido data la presenza di un velo di olio di cospicuo spessore
che si interpone fra le due superfici in moto relativo separandole
le due superfici in moto relativo non strisciano l'una sull'altra ma sono separate da corpi che rotolano (rulli o sfere)
appartengono alla classe dei cuscinetti volventi i ben noti cuscinetti a sfere quelli a rulli a rulli conici ecc:
questo tipo di cuscinetti ha molte meno esigenze rispetto al precedente per quanto concerne la lubrificazione e questo spiega perché esso venga universalmente adottato per il banco e la testa di biella dei motori a due tempi
una lubrificazione a nebbia o a sbattimento è più che sufficiente per un funzionamento ottimale e per ottenere una lunghissima durata dei cuscinetti a rotolamento i quali inoltre sono assai meno sensibili delle bronzine a eventuali danni derivati da impurità presenti nell'olio
viceversa sono costosi e lievemente più rumorosi nel funzionamento oltre a richiedere l'adozione di alberi di tipo composito cosa che può rivelarsi piuttosto complessa e dispendiosa sia in fase di realizzazione sia per quanto riguarda gli interventi meccanici specialmente nel caso di motori pluricilindrici
un cuscinetto volvente è costituito da un anello esterno e da un anello interno nel quale è ricavata un'altra pista tra questi due componenti è collocata una serie di sfere o di rulli di norma separate tra loro da una gabbia quest'ultima assicura anche il corretto posizionamento dei rulli in modo da evitare il rischio di avvitamento e altri problemi
gli anelli son in acciaio debitamente indurito e dotato in corrispondenza delle superfici di lavoro di una finitura estremamente elevata
anche le sfere e i rull
i sono in acciaio mentre la gabbia può essere talvolta in ottone o più frequentemente in lega di alluminio in acciaio o anche in fibra sintetica
un albero rotante deve essere opportunamente supportato cioè nelle pareti che lo sostengono dovranno essere praticati dei fori cilindrici che fungano al tempo stesso da guida e da appoggio
Naturalmente bisognerà evitare che avvenga un contatto metallico direttamente fra albero e i fori di supporto per questo motivo si rende indispensabile far ricorso ai cuscinetti che riducono l'attrito e l'usura a valori estremamente bassi
i cuscinetti si possono distinguere in due tipi fondamentali quelli ad attrito radente detti cuscinetti lisci e quelli ad attrito volvente o a rotolamento sia gli uni che gli altri sono diffusissimi ma funzionano in base a diversi principi
ad attrito radente
questi cuscinetti sono costituiti dalle bronzine dalle boccole o molto raramente dalle pareti dello stesso supportotuttavia salvo casi eccezionali essi non lavorano in effetti in condizioni di attrito radente poiché questo in realtà si trasforma in attrito fluido data la presenza di un velo di olio di cospicuo spessore
che si interpone fra le due superfici in moto relativo separandole
ad attrito volvente
i cuscinetti di questo tipo funzionano sostituendo all'attrito radente quello volventele due superfici in moto relativo non strisciano l'una sull'altra ma sono separate da corpi che rotolano (rulli o sfere)
appartengono alla classe dei cuscinetti volventi i ben noti cuscinetti a sfere quelli a rulli a rulli conici ecc:
questo tipo di cuscinetti ha molte meno esigenze rispetto al precedente per quanto concerne la lubrificazione e questo spiega perché esso venga universalmente adottato per il banco e la testa di biella dei motori a due tempi
una lubrificazione a nebbia o a sbattimento è più che sufficiente per un funzionamento ottimale e per ottenere una lunghissima durata dei cuscinetti a rotolamento i quali inoltre sono assai meno sensibili delle bronzine a eventuali danni derivati da impurità presenti nell'olio
viceversa sono costosi e lievemente più rumorosi nel funzionamento oltre a richiedere l'adozione di alberi di tipo composito cosa che può rivelarsi piuttosto complessa e dispendiosa sia in fase di realizzazione sia per quanto riguarda gli interventi meccanici specialmente nel caso di motori pluricilindrici
un cuscinetto volvente è costituito da un anello esterno e da un anello interno nel quale è ricavata un'altra pista tra questi due componenti è collocata una serie di sfere o di rulli di norma separate tra loro da una gabbia quest'ultima assicura anche il corretto posizionamento dei rulli in modo da evitare il rischio di avvitamento e altri problemi
gli anelli son in acciaio debitamente indurito e dotato in corrispondenza delle superfici di lavoro di una finitura estremamente elevata
anche le sfere e i rull
i sono in acciaio mentre la gabbia può essere talvolta in ottone o più frequentemente in lega di alluminio in acciaio o anche in fibra sintetica
giovedì 18 giugno 2015
COME E' FATTA UNA MOTO - LUBRIFICAZIONE FORZATA
sia che di adotti il sistema con olio nella coppa sia quello a carter secco la lubrificazione è forzata
ovvero l'olio viene inviato sotto pressione ai principali organi
POMPE DELL'OLIO
le pompe impiegate sono a ingranaggi o a lobi queste ultime son preferite dai costruttori giapponesi
a valle della pompa dell'olio ci deve essere una valvola limitatrice che ha il compito di proteggere il circuito da pressioni troppo elevate che si possono raggiungere per esempio a freddo quando l'olio è troppo vischioso e ai regimi molto elevati
Quando la valvola che è di norma costituita da una piccola sfera o pistoncino e da una molla tarata si apre parte l'olio che arriva alla pompa non entra in circolo ma viene scaricata di nuovo nella coppa oppure nella canalizzazione dalla quale la pompa stessa aspira
le pompe dell'olio sono sempre azionate meccanicamente possono prender il moto tramite ingranaggi in cascata oppure un giro di catena dall'albero a gomiti dalla corona dentata della trasmissione primaria oppure dall'albero ausiliario
La pompa viene azionata mediante una coppia di ingranaggi o un giro di catena direttamente dall'albero motore tuttavia non mancano esempi di pompe messe in movimento da un'estremità dell'albero a camme oppure da questo azionate tramite una coppia di vite senza fine-ingranaggio elicoidale o dalla corona della trasmissione primaria (mediante ingranaggi o giro di catena oppure anche da un albero ausiliario
dopo aver passato attraverso un filtro a reticella che serve per trattenere le impurità grossolane l'olio viene inviato dalla pompa ai vari organi del motore
ovvero l'olio viene inviato sotto pressione ai principali organi
POMPE DELL'OLIO
le pompe impiegate sono a ingranaggi o a lobi queste ultime son preferite dai costruttori giapponesi
a valle della pompa dell'olio ci deve essere una valvola limitatrice che ha il compito di proteggere il circuito da pressioni troppo elevate che si possono raggiungere per esempio a freddo quando l'olio è troppo vischioso e ai regimi molto elevati
Quando la valvola che è di norma costituita da una piccola sfera o pistoncino e da una molla tarata si apre parte l'olio che arriva alla pompa non entra in circolo ma viene scaricata di nuovo nella coppa oppure nella canalizzazione dalla quale la pompa stessa aspira
le pompe dell'olio sono sempre azionate meccanicamente possono prender il moto tramite ingranaggi in cascata oppure un giro di catena dall'albero a gomiti dalla corona dentata della trasmissione primaria oppure dall'albero ausiliario
La pompa viene azionata mediante una coppia di ingranaggi o un giro di catena direttamente dall'albero motore tuttavia non mancano esempi di pompe messe in movimento da un'estremità dell'albero a camme oppure da questo azionate tramite una coppia di vite senza fine-ingranaggio elicoidale o dalla corona della trasmissione primaria (mediante ingranaggi o giro di catena oppure anche da un albero ausiliario
dopo aver passato attraverso un filtro a reticella che serve per trattenere le impurità grossolane l'olio viene inviato dalla pompa ai vari organi del motore
lunedì 15 giugno 2015
lubrificazione a carter secco
in questo sistema la coppa vera e propria non esiste ovvero è ridotta ai minimi termini in essa l'olio non fa in tempo ad accumularsi in quantità cospicue perché appena vi giunge colando lungo le pareti interne del carter viene subito aspirato da una pompa di recupero che lo invia nel serbatoio separato
o dove esso si raccoglie e si raffredda
da qui l'olio viene prelevato attraverso un condotto dalla pompa di mandata che lo invia attraverso opportune canalizzazioni a lubrificare i veri organi del motore
E' da notare che la portata della pompa di recupero è sempre maggiore di quella della pompa di mandata
Di solito il serbatoio dell'olio è posto sotto la sella della moto in certi casi è ricavato all'interno del telaio
o dove esso si raccoglie e si raffredda
da qui l'olio viene prelevato attraverso un condotto dalla pompa di mandata che lo invia attraverso opportune canalizzazioni a lubrificare i veri organi del motore
E' da notare che la portata della pompa di recupero è sempre maggiore di quella della pompa di mandata
Di solito il serbatoio dell'olio è posto sotto la sella della moto in certi casi è ricavato all'interno del telaio
come è fatta una moto - lubrificazone con olio nella coppa
In questo caso che è il sistema di lubrificazione più comune la parte inferiore del basamento funge da serbatoio del lubrificante l'olio viene prelevato dalla coppa e inviato a pressione nei vari punti del motore per mezzo di una pompa dopo aver svolto la propria funzione lubrificante l'olio torna per gravità nella coppa
Generalmente le coppe dell'olio sono ricavate direttamente dal basamento del motore; in certi casi però la coppa viene fissata mediante viti alla base del carte
Nella maggior parte dei casi la coppa è alettata in modo da favorire lo smaltimento del calore assorbito dall'olio
Generalmente le coppe dell'olio sono ricavate direttamente dal basamento del motore; in certi casi però la coppa viene fissata mediante viti alla base del carte
Nella maggior parte dei casi la coppa è alettata in modo da favorire lo smaltimento del calore assorbito dall'olio
come è fatta una moto - il sistema di lubrificazione
ogniqualvolta due superfici in movimento reciproco vengono a contatto l'attrito ovvero la resistenza al moto causa la trasformazione di una certa quantità di energia meccanica in calore
temperature troppo elevate portano a scadimento delle caratteristiche meccaniche dei materiali a problemi di lubrificazione e a variazioni dei giochi tra i vari componenti
in particolare se quello tra pistone e cilindro diventa insufficiente si va incontro al temuto fenomeno del grippaggio costituito dal blocco o dal forzamento del componente mobile all'interno di quello fisso con serio danneggiamento delle superfici di contatto
nel caso che la durata del movimento reciproco non sia limitata sulle due superfici la temperatura a causa dell'attrito salirà infatti a valori assai notevoli e in breve si giungerà a fenomeni di grippaggio con danni molto gravi a entrambe le superfici
qualora invece fra le due superfici venga interposto uno strato più o meno spesso di lubrificante tale che una delle due scivoli sull'altra senza che in realtà tra di esse si verifichi un vero e proprio contatto l'attrito si ridurrà a valori bassissimi dato che al resistenza al moto sarà in pratica solo quella dovuta all'attrito interno del fluido e di conseguenza la produzione di calore diverrà assai limitata e l'usura degli organi meccanici in movimento reciproco scenderà a valori praticamente trascurabili
E' quindi evidente che in tutti i meccanismi e in particola
re nel caso di un motore ad accensione per scintilla è indispensabile disporre di un efficace sistema di lubrificazione
Gli schemi adottati nei motori a quattro tempi sono due il sistema di lubrificazione della coppa e quello del carter
temperature troppo elevate portano a scadimento delle caratteristiche meccaniche dei materiali a problemi di lubrificazione e a variazioni dei giochi tra i vari componenti
in particolare se quello tra pistone e cilindro diventa insufficiente si va incontro al temuto fenomeno del grippaggio costituito dal blocco o dal forzamento del componente mobile all'interno di quello fisso con serio danneggiamento delle superfici di contatto
nel caso che la durata del movimento reciproco non sia limitata sulle due superfici la temperatura a causa dell'attrito salirà infatti a valori assai notevoli e in breve si giungerà a fenomeni di grippaggio con danni molto gravi a entrambe le superfici
qualora invece fra le due superfici venga interposto uno strato più o meno spesso di lubrificante tale che una delle due scivoli sull'altra senza che in realtà tra di esse si verifichi un vero e proprio contatto l'attrito si ridurrà a valori bassissimi dato che al resistenza al moto sarà in pratica solo quella dovuta all'attrito interno del fluido e di conseguenza la produzione di calore diverrà assai limitata e l'usura degli organi meccanici in movimento reciproco scenderà a valori praticamente trascurabili
E' quindi evidente che in tutti i meccanismi e in particola
re nel caso di un motore ad accensione per scintilla è indispensabile disporre di un efficace sistema di lubrificazione
Gli schemi adottati nei motori a quattro tempi sono due il sistema di lubrificazione della coppa e quello del carter
COME E' FATTA UNA MOTO - IL SISTEMA DI RAFFREDDAMENTO AD ACQUA
consente di refrigerare ottimamente anche le parti altrimenti molto difficili da raggiungere e di asportare rilevanti quantità di calore in modo da mantenere in valori contenuti le temperature di lavoro dei vari componenti
esso presenta inoltre dei vantaggi anche per quanto riguarda gli ingombri e la rumorosità meccanica
il raffreddamento ad acqua (in realtà si tratta di una miscela di acqua demineralizzata-antigelo-anticorrosione) a cui è demandato il compito di assorbire dalle pareti degli organi entro cui circola una grande quantità di calore e di dissiparla quindi all'esterno per mezzo del radiatore
a far circolare il liquido refrigerante nel circuito provvede una pompa centrifuga azionata meccanicamente (o elettricamente)
la circolazione forzata si ottiene per mezzo di una pompa centrifuga di solito azionata dal motore che obbliga l'acqua a scorrere rapidamente entro le tubazioni sino alle intercapedini che circondano la canna del cilindro e la camera di combustione per poi tornare al radiatore che è disposto in modo da venire investito direttamente dal vento della corsa
Alcune moto sono dotate di ventola elettrica che, quando l'acqua supera una certa temperatura entra in funzione e determina un vigoroso passaggio d'aria attraverso il radiatore
l'acqua di raffreddamento esce dal motore dopo aver sottratto alle pareti metalliche con le quali è entrato in contatto una rilevante quantità di calore quest'ultimo viene ceduto all'aria allorché il liquido passa attraverso il radiatore
il circuito in generale è dotato di una valvola termostatica che agevola il controllo dello stato termico del motore e consente di rendere più rapido il riscaldamento
quando il veicolo procede a velocità ridotta quindi nel traffico oppure in salita a fare attraversare il radiatore da una adeguata quantità di aria in genere provvede una elettroventola la cui entrata in funzione è controllata da un termo interruttore
esso presenta inoltre dei vantaggi anche per quanto riguarda gli ingombri e la rumorosità meccanica
il raffreddamento ad acqua (in realtà si tratta di una miscela di acqua demineralizzata-antigelo-anticorrosione) a cui è demandato il compito di assorbire dalle pareti degli organi entro cui circola una grande quantità di calore e di dissiparla quindi all'esterno per mezzo del radiatore
a far circolare il liquido refrigerante nel circuito provvede una pompa centrifuga azionata meccanicamente (o elettricamente)
la circolazione forzata si ottiene per mezzo di una pompa centrifuga di solito azionata dal motore che obbliga l'acqua a scorrere rapidamente entro le tubazioni sino alle intercapedini che circondano la canna del cilindro e la camera di combustione per poi tornare al radiatore che è disposto in modo da venire investito direttamente dal vento della corsa
Alcune moto sono dotate di ventola elettrica che, quando l'acqua supera una certa temperatura entra in funzione e determina un vigoroso passaggio d'aria attraverso il radiatore
l'acqua di raffreddamento esce dal motore dopo aver sottratto alle pareti metalliche con le quali è entrato in contatto una rilevante quantità di calore quest'ultimo viene ceduto all'aria allorché il liquido passa attraverso il radiatore
il circuito in generale è dotato di una valvola termostatica che agevola il controllo dello stato termico del motore e consente di rendere più rapido il riscaldamento
quando il veicolo procede a velocità ridotta quindi nel traffico oppure in salita a fare attraversare il radiatore da una adeguata quantità di aria in genere provvede una elettroventola la cui entrata in funzione è controllata da un termo interruttore
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