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domenica 15 settembre 2024

moto - breve storia Harley Davidson

 

Harley-Davidson: Un'Icona Americana su Due Ruote

Quando si parla di motociclette, uno dei nomi più leggendari che emergono è Harley-Davidson. Fondata nel 1903 a Milwaukee, Wisconsin, Harley-Davidson è diventata un simbolo della libertà, della ribellione e del sogno americano. Le sue moto sono celebri per il design unico, il rombo inconfondibile del motore e una cultura che trascende il mondo delle due ruote, abbracciando appassionati di ogni parte del mondo.

L’Inizio di un Mito

La storia di Harley-Davidson inizia in un piccolo capanno, dove William S. Harley e Arthur Davidson costruirono la loro prima motocicletta. Con l'avvento della Prima Guerra Mondiale, Harley-Davidson divenne uno dei principali fornitori di motociclette per l'esercito americano, consolidando la sua reputazione come produttore affidabile e robusto. Negli anni successivi, la casa di Milwaukee introdusse modelli che sarebbero diventati iconici, come la EL Knucklehead e la FL Hydra-Glide, che hanno segnato la storia delle motociclette.

Una Cultura in Movimento

Ciò che rende Harley-Davidson più di un semplice marchio è la cultura che si è creata attorno ad essa. Le moto Harley sono spesso associate allo stile di vita dei biker, fatto di lunghe strade, giacche in pelle e un senso profondo di libertà. Il leggendario "rombo" del motore V-Twin è un richiamo che evoca avventura e indipendenza, creando una connessione emotiva tra la moto e il pilota.

Harley-Davidson ha anche un forte legame con la cultura popolare, grazie a film come "Easy Rider", che hanno contribuito a cementare la sua immagine di moto ribelle. I raduni di biker come lo Sturgis Motorcycle Rally e il Daytona Bike Week sono eventi annuali che attirano migliaia di appassionati da tutto il mondo, creando una comunità vibrante e appassionata.

Il Futuro di Harley-Davidson

Nonostante la forte concorrenza e i cambiamenti nel mercato motociclistico, Harley-Davidson continua a innovare. Nel 2019, l'azienda ha presentato la sua prima moto elettrica, la LiveWire, un passo significativo verso un futuro più sostenibile senza rinunciare al carattere che ha reso il marchio famoso.

Inoltre, Harley-Davidson sta cercando di attrarre nuove generazioni di motociclisti, modernizzando il suo design e puntando a mercati emergenti. Tuttavia, l'essenza di Harley rimane immutata: un marchio che celebra la libertà, l'individualità e lo spirito ribelle.

Conclusione

Harley-Davidson non è solo un produttore di motociclette, è un'icona di stile e cultura che ha attraversato generazioni. Per molti, possedere una Harley non è solo guidare una moto, ma entrare a far parte di una leggenda vivente che rappresenta l’essenza del viaggio su due ruote. Che tu sia un veterano del mondo delle moto o un nuovo appassionato, Harley-Davidson continua a essere un simbolo di libertà su strada.


Se ti piace la Harley-Davidson, cosa ne pensi del futuro elettrico del marchio?

domenica 18 luglio 2021

la storia dei motori Harley Davidson

 la storia dei motori Harley Davidson

La prima Harley fu costruita con un propulsore  da 400 cmc e definita la numero uno.

Ma il primo bicilidrico  che ancora oggi possiamo trovare in circolazione è il FLATHEAD costruito nel 1929 utilizzato poi fino al 1973 con qualche variazione.
Un motore a valvole  laterali  che aprono il passaggio dei gas cioè poste lateralmente al cilindro.
Questo motore permette libertà di dimensione delle valvole, meno componenti ed di facile costruzione  e evita che il pistone e le valvole si tocchino mentre è in moto.
La più utilizzata era la cilindrata 45 cubic inches poco meno di 750 cm3. Le teste sono grigie e i cilindri  neri  più bassi rispetto ai moderni V-Twin. Gli imbocchi dei collettori di scarico sporgono dai cilindri. I carter hanno motivo a righe orizzontali.







e che dire del KNUCKLEHEAD prodotto tra il 1936 e il 1947 prima denominato tecnicamente OHVS (OVER HEAD VALVES) prende il nome di Knucklehead nella California degli anni '60 alla nascita del chopper. Chiamato così  per e cover dei bilancieri (Rocker Boxes) a forma di nocca (Knukle). Inizia ad essere utilizzato dal 1936 sul modello EL ha una cilindrata di 61 cubic inches circa 1000 cm3. Dal 1941 era disponibile in 74 c.i. (1200 cm3).
Le teste hanno "bottoni" esagonali. I cilindri iniziano ad esser più alti  del Flathead ma se non fosse per le teste  il modello è molto simile al precedente esteticamente.





PANHEAD  1948 - 1965  ecco  l'evoluzione dell'OHVs costruito  con le teste in alluminio. Si poteva trovare in due cilindrate di 61 e 74 c.i. ed montato sulle Hydra-Glide il primo modello  con la forcella stroboscopica anteriore. Chiamato così' per che le cover assomigliano alle pirofile usate per fare i dolci "cake pans".
Le teste sono liscie e tondeggianti.



SHOVELHEAD 1966 1984 Chi ama tantissimo le Harley  adora lo Shovelhead cambiato completamente come estetica. Il nome deriva dall'aspetto dei Rocker Boxes (il coperchio dei bilancieri) a forma di badile rovesciato. Prima presentato nella versione 1200 cc (74 c.i.) nel 1978. Aveva anche il 10% di cavalli in più. Un disegno più moderno le teste sono piatte di fronte e a forma di badile rovesciati.





IRONHEAD 1957 1985 il bicilindrico di ferro montato sui modelli XL dal 1957 al 1985. Era un motore OHV. Nel 1957 la cilindrata era di 45 c.i. la 883 portata a 100 cm3 (61 c.i.) nel 1972. Caratteristica principale il cambio a destra  a differenza dei modelli precedenti.
Un'altra caratteristica sono i carter che si presentano lisci e ovali in tutte due i lati e il kick-start che è alla fine del carter di destra

EVOLUTION BIG TWIN 1984 - 1999     SPORTSTER 1986 FINO AD OGGI
Propulsore moderno  compatto e massiccio  con teste geometriche 1340 cc. senza  perdite di olio fatto in alluminio.

TWIN CAM DAL 1999  Nasce nella versione 88 c.i.  circa 1450 cm3 ma si evolve fino ad arrivare a 110 c.i. (1803 cm3) la pompa dell'olio è interna la trasmissione collegata al blocco motore  e il raffreddamento ad aria. Le teste hanno un vistoso  spessore centrale.

giovedì 11 giugno 2015

HARLEY DAVIDSON LA STORIA - I MOTORI BICILINDRICI A V I PROTOTIPI

tante motociclette esteriormente sembrano Harley ma non lo sono
occorre sapere che  diverse società negli Stati Uniti fabbricano  bicilindriche a V partendo da pezzi aftermarket inizialmente destinati alla Harley  che siano telai motori scatole del cambio o componenti varie 
esiste poi un numero di motori giapponesi che riprendono lo stesso spirito delle Harley  Davidson e che sono costruite con propulsori  bicilindrici a V
questa diffusione nasce dall'infatuazione per le Harley  Davidson
ciò tuttavia non farà che generare imitazioni  dal momento che certi costruttori seguono unicamente la via delle custom da turismo si tratta di moto  di grossa cilindrata  con un'estetica dalla personalità molto forte tipo la Gold wing

Si tratta  dunque di moto con una linea che rimanda la concezione del custom da granturismo  ma che rappresentano una scelta diversa dalla Harley  poiché sono moto che ha esercitato il monopolio da diversi anni
Adesso esistono moto che possono far concorrenza alla Harley ma non è stato sempre così in passato ha sempre mantenuto la sua posizione dominante sul mercato la linea si evolse poco ma la meccanica  dovette rinnovarsi all'inizio degli anni Cinquanta  una delle principali  preoccupazioni restava la diversificazione della gamma
oltre alle grosse cilindrate produsse anche le medie cilindrate, furono realizzati numerosi progetti di piccoli modelli di tipo britannico e la casa pensò di introdurre  nuovamente le mono cilindriche degli anni trenta
In realtà mentre sviluppava lentamente le grosse cilindrate  si accontentava di sostituire la WL /%= con le K poi con le KH  sviluppò parallelamente  la KL 750
benché avesse 150 centimetri cubi in meno  della KH 900 risultava più potente grazie a carburatori  alla distribuzione con valvole in testa comandate da una catena duplex e al motore in alluminio non fu comunque prodotta in serie perché risultò troppo oneroso
dopo l'enorme successo portato dalla prima Sporster nel 1957 il progetto della KL fu abbandonato
nove anni più tardi  il reparto ricerche della Harley elaborò i modellino di una motocicletta battezzata X100 con motore  quattro cilindri  orizzontali e doppio albero a camme in testa
tuttavia l'enorme investimento per acquistare nuovi locali e macchinare per realizzare questa meccanica speciale non consentì di concretizzare i progetto
fu una fortuna perché la Honda 750  lanciata in quel periodo era molto più bella 
più o meno in questo periodo la Harley fu acquistata dalla AMF  e due anni più tardi  la nuova società fece il tentativo di sostituire la sporster con un bicilindrico 750  centimetri cubi ma non ci riuscì

giovedì 7 maggio 2015

HARLEY DAVIDSON LA STORIA - L'ARRIVO DI UN MAGO

Nel 1971 Willie  G. Davidson occupava la funzione di responsabile  della progettazione da otto anni dopo aver progettato  un nuovo modo di  concepire la moto e in particolare l'Harley  prese la matita e si mise al lavoro al tavolo con un unico obiettivo in testa la redditività creò un mezzo completamente nuovo  ma molto economico  che andò a modificare parecchi elementi  sui modelli  della gamma esistente quell'anno
La parte sottile leggera della Sporster e la parte posteriore  pesante e stabile dei una Electra Glide  crearono una moto che consentì di  soddisfare le diverse categorie di clienti ma soprattutto  di iscrivere una novità in una gamma  che cominciava ad apparire superata
La Super Glide  non stupì in modo particolare la clientela perché il serbatoio  aveva la solita forma a goccia  la forcella sottile  il faro era sobrio  nelle dimensioni il manubrio era piegato leggermente  a forma di corna e la sella biposto  era disposta su un parafango dalla forma sfuggente  e profilata
I colori furono  presi in prestito dalla bandiera americana con uno sfondo bianco  a motivi geometrici  e simmetrici blu e rossi  in altre parole  rifacimenti  estetici servivano  a rinnovare  lo stile  della Harley Davidson la quale fondamentalmente  conservava il telaio e il motore uno Shovelhead 1200
Nel 1972  il motore della Sporster  passò dai  1000 centimetri cubi grazie ad un alesaggio maggiorato
Nel 1974  la Super Glide  fu dotata in opzione di un motorino di avviamento  elettrico il modello portava  la sigla FXE
Il modello standard FX continuò a essere  realizzato fino al 1978  anno in cui  se ne produssero solo  1774 esemplari mentre la FXE raggiunse le 8314 unità
Fino  al 1978 dalla fabbrica uscirono  complessivamente 32599 Super Glide  
Con questo primo risultato Willie G: Glide  dimostrò di aver saputo  sfruttare  con gusto e semplicità  le motociclette già esistenti
La Super Glide  fu utilizzata come base per  una serie di modelli derivati dalla prima creazione del direttore  della progettazione nel 1977 fu seguita dalla Low Ride  e successivamente dalla Fat Boy e dalla  Wide Glide  che si impose come una delle moto più vendute  della società
Willie G: aveva compreso perfettamente i desideri dei clienti più fedeli  i quali non volevano moto particolarmente veloci  bens' veicoli di carattere  sufficientemente  potenti e dalla forte personalità che potesserov conservare tali caratteristiche negli anni
Dopo la Wide Glide nel 1984  arrivò la Softail  che riprendeva le caratteristiche della Super Glide  della LOw Ride e della Electra Glide  dando impressione che  L'Harley volesse lanciare un modello del 1958  per i nostalgici
tuttavia  non era affatto così  anche se il telaio sembrava rigido  nascondeva due ammortizzatori  destinati a garantire  una guida  comoda ed è per questo motivo che  oggi esiste una gamma completa di Softail costruiti intorno a questo telaio
Negli anni '70  quando Willie  disegnò e creò alcune innovazioni  per i nuovi modello la produzione aumentò  in modo particolare
tuttavia i giapponesi producevano con maggiore rapidità e  presentavano regolarmente delle novità obbligando i rivenditori ad abbassare il prezzo  delle moto che rimanevano in giacenza  e che rovinavano il mercato
inoltre la collaborazione italoamericana  cominciò a mostrare segni di cedimento a causa delle moto leggere prodotte dall'Aermacchi  che non erano in grado di  competere con i concorrenti giapponesi
nel 1978 Rodney C.G. Gott lasciò la carica  di responsabile  dell'AMF American Machine & foundry e sostituito  da Tom  York
Quest'ultimo non aveva le capacità necessarie per occuparsi di una fabbrica di motociclette  fondata su un rapporto così particolare con la clientela 
Dalle sue analisi  comunque egli trasse la conclusione  che la ditta si sarebbe  potuta  risollevare  a condizione che investisse per costruire nuovi modelli  la cui qualità e il cui stile avrebbero dovuto  corrispondere  all'ondata giapponese
Ovviamente i sostenitori che sapevano  che la carta vincente della società risiedeva proprio nella sua personalità avversarono questa proposta  quindi fu una disastrosa perdita finanziaria ma avrebbe condotto solo alla realizzazione di bolidi di potenza ma senza personalità

giovedì 2 aprile 2015

Harley Davidson la storia - il nuovo management

il 1971 vide  nascere una nuova Harley la Fx superglide 
Era il risultato di una combinazione  azzeccata  del motore Shovel head con la parte superiore della Sposter  più sottile e filante
sotto molti aspetti  si trattava della prima "speciale" creata in fabbrica nel tentativo di competere  con i costruttori di chopper non autorizzati  che  prosperavano grazie a trasformazioni personalizzate e iperboliche  customizzazioni delle fuori serie
La FX  venne proposta  in una serie di modelli ciascuno dei quali  era contraddistinto da un dettaglio particolare
Malgrado la popolarità del modello tra gli storici gli anni '70 furono gli anni  del predominio delle potenti moto giapponesi 
Nel 1981 la campagna pubblicitaria  si basava sul  slogan del tipo l'aquila vola da sola  chiaramente  evocativi e ottimistici 
nell'aprile de 1982 la rivista Easy Reader  segnalava  che nel mercato delle moto "la Harley vende solo il 31% tra quelle di cilindrata  superiore ai 100 cc La Honda raggiunge una percentuale del 26% la Kawasaki del 16% e si stanno facendo strada  altri produttori giapponesi
tra il 1980 1 1982 la Harley fu costretta a sospendere temporaneamente dal lavoro  un numero considerevole di  operai e i vertici dell'azienda  si appellarono al governo perché venissero aumentati i dazi sulle moto giapponesi  di importazione di cilindrata superiore ai 700cc  come per esempio la Honda Goldwing L'amministrazione Reagan varò un dazio del 50 % su tutte le importazioni dal Giappone e il presidente stesso  si recò in visita presso gli stabilimenti Harley 
Giorni migliori erano alle porte del 1983  venne annunciato un nuovo motore  il nome era evolution ma ben presto continuando la tradizione  venne soprannominato  Blockhead  cioè testa a blocchi  o Evo
IL motore Evolution rappresentava ancora la salvezza  della Harley e gli operai furono reintegrati  il valore delle sue  azioni era aumentato  l'a

zienda  aveva ottenuto i primi  profitti dopo  tra anni di bilanci in rosso
La prima Sporster XL aveva il motore di cilindrata 883 e rimase in produzione fino a che non uscì la versione  dotata di motore Evo
Una sporster diversa fu la XLCR del 1977 si trattava  di una Sporster di livrea Cafè racer dalla quale si spiega il suffisso CR al nome del modello

giovedì 26 marzo 2015

Harley Davidson la storia - la fine della guerra

quando nel 1941  la produzione Harley fu di 10.855 esemplari nel 1942 la macchina bellica raggiunse i  29.603 esemplari  il suo rendimento più alto
negli anni successivi la produzione scese e alcuni importatori iniziarono a  vendere moto straniere
nel 1947 la produzione riprese slancio  e dalla fabbrica di Milwaukee uscirono ben 20.392  motociclette
la società si pose l'obiettivo di sostituire il motore V-twin di 1200  e 1350  centimetri  cubi a valvole  laterali  il cui motore assomigliava molto  esteriormente a quello di 740  centimetri cubi  montato sulla leggendaria  WLA  da guerra  e i knuckelhead di 1000 e 1200 centimetri cubi
Gli americani  e la Harley Davidson vissero così le ultime glorie del motore  a valvole laterali  e del Knucklehead  perché a partire da  dal 1948 subentrò una nuova generazione di motori V-twin  la generazione fu denominata panhead  testata a casseruola  a causa delle vistose scatole dei bilancieri che ricordavano  un tegame ben lucidato
tuttavia  prima di tornare  ad una produzione  consistente bisognava rimediare ai danni provocati dalla guerra  e pertanto la Harley incoraggiò i suoi rappresentanti  a mobilitare nuovamente la rete di concessionari
si trattava di far loro comprendere che  l'efficienza  e la serietà della società erano rimaste le stesse e che i modelli  in fase di produzione avrebbero  raccolto l'adesione del grande pubblico 
la tiratura dei quotidiani e dei periodici così come l'Enthusiast ormai celebre rivista della fabbrica  diedero ampio spazio ai messaggi promozionali della casa  per attirare una clientela civile rimasta trascurata durante il conflitto
In quel periodo  una nuova moda invase gli Stati Uniti una moda  che si diffuse soprattutto  tra gli studenti  che cercavano un mezzo economico
Nel 1944 il costruttore Nebraska Cushmann appartenente al gruppo Johnson Evinrude aveva lanciato  sul mercato lo scooter e numerosi rivenditori Harley si lanciarono nella vendita di questo prodotto di successo
La Harley non condividendo  il punto di vista dei rivenditori  a partire dal 1947 impose loro di decidere tra la Harley-Davidson e la Cushmann minacciandoli di togliere  loro la licenza di vendita e di affidarla solo ai concessionari
in quel periodo  iniziò la produzione di un modello che rompeva con le consuetudini della marca americana si trattava di una piccola  moto propulsa da un mono cilindro  a due tempi di 125 centimetri cubi
la linea rimase fedele allo spirito  della casa e come sulla Hidra Glide il logo di metallo cromato  a forma di goccia personalizzò i serbatoi  dal 1947 al 195  con il nome scritto in nero
Nel 1945 la società acquistò un  complesso che si trovava in Capitol Drive  a Wauwatosa non distante da Milwaukee di 25.000 metri quadrati
quattro anni più tardi si produsse la Hydra Glide sulla quale  furono montati  la prima volta la forcella idraulica e la nuova generazione di motori V-Twin Panhead  dotati di testate in alluminio  e le punterie idrauliche
lo stile era simile alla Electra Glide ai giorni nostri la Harley fa rivivere  il suo spirito nel modello
Heritage  Softail  Classic  la cui estetica ricorda molto quelle del dopoguerra

lunedì 23 marzo 2015

Harley Davidson la storia - la crisi del 1929

la crisi seguita al crollo di Wall Street  incise gravemente su mercato motociclistico americano  così come  sull'economia del paese  e del resto del mondo.

Gli effetti proseguirono fino al  1933 nonostante gli sforzi dei banchieri per porvi rimedio.

Roosevelt rimise in ordine  gli ambienti finanziari rilanciò l'industria  ma solo un gigantesco sforzo bellico  assicurò una ripresa economica.

Nel 1929  la Harley produsse un nuovo motore  il WL45  di 75o0 centimetri  cubi a valvole alterali chiamato  Flathead potente e docile allo stesso tempo.

La società voleva farne il suo cavallo di battaglia,
il motore venne accolto con grande entusiasmo  rappresentò un successo  incredibile per la società perché sopravvisse  alla grande depressione  e alla seconda guerra mondiale fu montato sulle Servi-car fino al 1974.

Nel 1930  apparvero il VL74 anche questo a valvole laterali,  ma con cilindrata di 1200 centimetri cubi  che impose un nuovo standard alle motociclette  turistiche  e una monocilindrica di 500 centimetri cubi venne introdotta fino al 1935.

Nel 1932 nel catalogo fece la sua comparsa un veicolo a tre ruote  venduto per 450 dollari  che risultò molto utile ad alcune amministrazioni pubbliche.

Si trattava della famosa Servi-car  che continuò a essere  costruita per più di quarant'anni  con il suo V-Twin di 750 centimetri cubi.

Malgrado  ciò comunque  la società continuò ad attraversare  insieme al paese una crisi drammatica
Ma a partire dal 1934 il livello di produzione fu ritrovato con 10.231  esemplari.

In quel periodo  praticamente  tutti i costruttori di moto conobbero difficoltà insormontabili e qualcuno sparì dal mercato anche per la notevole crescita dell'industria automobilistica.
Nel 1933 la Harley decise di dare un tocco di allegria  alle sue moto  modificandone l'estetica  aggiungendo colori  e decorazioni ma senza toccare la linea.

La società apportò anche miglioramenti tecnici  che non potevano passare in secondo piano i pistoni  furono costruiti in alluminio  le ruote intercambiabili  l'impianto elettrico fu reso più resistente  grazie ad una nuova bobina di accensione.
La Harley fece di tutto per evitare il fallimento e ci riuscì nel 1936  propose il nuovo  motore  Flathead chiamato 80UL  side valve twin  venduto a 380 dollari.
Ma sempre nello stesso anno  il più importante fu il famoso Knucklehead montato sulla EL61 OHV offerta con rapporto di compressione normale o alta.
Si trattava della prima Harley con il quadrante del tachimetro  e il blocchetto  di accensione sul serbatoio.
Era anche la prima ad avere un vero e proprio circuito dell'olio con serbatoio separato la scatola del cambio  a quattro rapporti venne rinnovata e fu abbandonato il sistema delle valvole laterali.
Nel 1948 apparve il motore Panhead



martedì 17 marzo 2015

Harley Davidson la storia - la racer del 1921

La Harley Davidson motor Company in realtà non voleva  investire denaro in ricerche costose  per costruire un nuovo motore anche se voleva risultare la migliore in gara
In questo periodo  le piste erano  perlopiù  di due tupi le board track  interamente rivestite in legno con curve paraboliche  e le dirt track di terra battuta  con curve in piano
l'Harley  decise quindi di sviluppare  un motor V twin  di serie apportando  alcune modifiche  che ne garantissero la resistenza  e la durata  e lo rendessero competitivo
la modifica principale riguardò le testate  dotate di due valvole di aspirazione e due valvole di scarico  comandate da  aste e bilancieri  mossi da un unico  albero a camme collocato nel basamento 
per mettere a punto il motore utilizzò le  esperienze di Harry Ricardo  inoltre il pilota inglese Freddie Dixon montò due carburatori  sulla sua moto da corsa  che si dimostrarono più che soddisfacenti
La racer originale aveva un solo carburatore  e tre versioni di motore  dotato di otto valvole
Ciascun veicolo  era inconfondibile  perché corrispondeva ai bisogni del pilota
Il motore veniva montato su un telaio perimetrico  soprannominato  Keystone  in cui un elemento inferiore formato da due  piastre sosteneva il carter del motore  e il basamento
inutile cercare i freni infatti in quel periodo era proibito installarli su una moto da corsa dal momento che il loro utilizzo era giudicato pericolo per gli altri concorrenti
La racer era dotata di  trasmissione primari  e secondaria a catena  con un pignone intermedio  che ne regolava la tensione grazie a un  collegamento  su eccentrico
questa moto  straordinaria  era esclusivamente  riservata ai piloti professionisti e il suo prezzo proibitivo era di 1500 dollari  tre volte superiore a tutte le altre moto da corsa
la clientela era selezionata  costruita in pochi esemplari  la racer oggi e considerata un pezzo da collezione molto raro 
Un esemplare di questo splendido modello  appartiene ad un collezionista italiano  che sa il valore  del suo tesoro nonostante il telaio non sia quello originale

lunedì 16 marzo 2015

Harley Davidson la storia - la prima guerra mondiale e le gare in pista

la produzione della Harley Davidson durante la prima guerra mondiale  dall'aprile  1917 al novembre 1918 fu di 45.230 esemplari  suddivisi in 5 modelli due monocilindriche e 3 V twin
Di queste la 18F era a una sola marcia mentre la 18G  e la 18j erano a tre marce e avevano una cilindrata di 1000 centimetri cubi
la fine delle ostilità portò un periodo di crisi nell'industria motociclistica americana e molte case dovettero chiudere
A partire dal 1904 alcuni modelli Harley Davidson  parteciparono  a numerose gare  ma senza che la società si occupasse della preparazione della moto dei piloti  né dei loro finanziamenti contrariamente ai  programmi della Indian la Pope e la Thor
Ad ogni modo la  beneficiò dell'effetto positivo delle numerose vittorie
finalmente ne 1913 per il decimo anniversario  della casa William Harley decise di creare un team in realtà il primo pilota ad aver riportato una vittoria importante era stato il presidente Walter in persona  nel 1908 
Nel 1914 in occasione dell'anniversario dell'Indipendenza  la stampa diede risalto alle 23 vittorie riportate dalla Harley
Nel 1916  la casa costruì il primo bolide  da circuito per un gruppo di piloti  soprannominato "the Wrecking Crew" il gruppo di distruttori  il modello costava 1500 dollari si aggiudicò numerose vittorie tra cui 15 campionati nazionali
questa era la prima moto sportiva  a 8 valvole e con una cilindrata di 100 centimetri cubi esisteva in tre versione a tre marce e aveva la forma molto allungata sprovvista di parafango anteriore con una sella molto bassa ideata per abbassare il baricentro  mentre il motore V twin era posizionato nella parte centrale 
il manubrio  piccolo piegato verso il basso era parallelo alla parta anteriore  del telaio  e le ruote misuravano 51 pollici consumava 4 litri di olio e 12 litri di carburante ogni 100 miglia  perdeva stabilità sopra i 97 Km orari
mentre le richieste dell'esercito si affievolivano  l'Harley  decise di ricominciare a partecipare alle gare
tra il 1919 e 1921 la Harley Davidson produsse una monocilindrica la SW che fu affidata  con successo a Ralph Hepburn
Nel 1926 nonostante i successi la casa decise di ritirarsi  dal mondo delle corse  perché gli investimenti erano troppo elevati

Harley Davidson la storia - le biciclette Harley Davidson

Con l'avvento della prima guerra mondiale  ci fu una richiesta a partire del 1917 la Harley iniziò a produrre queste due ruote
poiché tali veicoli non venivano più importati dall'Europa  a causa della guerra  dal 1917 al 1921 la Harley ne lanciò sul mercato  una linea completa
oltre a i soliti modelli maschili  la linea comprendeva anche biciclette d competizione modelli da donna e per i bambini era prevista anche una versione particolare destinata ai ragazzi dai 10 ai 16 anni
queste biciclette costruite interamente a mano venivano proposte a prezzi che variavano dai 30 ai 40 dollari ma, dopo la guerra  tornò a concentrarsi esclusivamente sulle moto  la richiesta di biciclette diminuì e la società abbandonò  la produzione per continuare a investire nelle creazioni di nuovi modelli  di moto e nel settore sportivo

harley Davidson la storia - l'era del V-twin

Il primo bicilindrico della Harley Davidson fece la sua comparsa ne 1909
A questo proposito occorre precisare che il motore in questione  non fu inventato dalla marca americana e che essa non fu la sola ad adottarlo
In compenso la Harley ne ha prolungato l'utilizzo  nel corso degli anni
Questo tipo di motore trovò logicamente  posto nel telaio  di bicicletta in virtù della sua forma a triangolo rovesciato  ed è proprio ciò che avvenne su modello 5D del 1909
Gli specialisti non avevano difficoltà a capire che il motore dotato di un solo cilindro  era limitato  soprattutto per quanto riguardava la potenza  allo stesso modo non poteva sostenere certe sollecitazione  e la pretesa di un rendimento eccessivo
Si pensò allora che il cilindro singolo  impiegato dal 1903  potesse essere inclinato in avanti  e che questa soluzione lasciasse spazio  sufficiente al secondo
Ciò avrebbe consentito di aumentare la potenzialità del motore pur conservando  un carter unico  e un sistema di distribuzione modificato comune ai due cilindri
Su questo primo modello adottò  bielle a Y che migliorarono il rendimento  I due cilindri erano posizionati  a 45° con una valvola di aspirazione di testa e uno scarico laterale aveva una cilindrata di 850 centimetri cubi  mentre la motociclistica  non raggiungeva i  600 centimetri cubi
tutti i comandi  restarono a cavo con acceleratore e l'anticipo di accensione  posizionati sull'impugnatura del manubrio
La 5D de 1909 era dotata di  magnete e di due ruote a 28 pollici ottenibili su ordinazione
senza frizione e scatola del cambio  raggiungeva i 100 km all'ora  e rispetto alla monocilindrica  sviluppava 3 cavalli in più  pur conservando i pedali
Malgrado le innovazioni  i problemi tecnici rimaneva numerosi  perché mandando il tendicinghia la cinghia di cuoio tendeva a slittare  e il pilota era costretto a spegnere il motore ogni volta che doveva fermarsi
ciò impedì di lanciare il modello sulle strade
Nel 1909 il neolaureato William S. Davidson  era convinto che  la produzione dovesse trarre vantaggio dalle sue conoscenza tecniche  e scientifiche
Lui fu il primo a concepire il modello  V-twin teorico sul tavolo da disegno sembrava fosse sufficiente aggiungere un cilindro ma la sperimentazione  dimostrò che il nuovo propulsore  doveva essere particolarmente robusto  per resistere alle vibrazioni  e ai fattori di usura provocati dalle strade dissestate
questo motore sviluppava una coppia maggiore era solido grazie alle testate che facevano corpo  con il cilindro  e alle valvole laterali  caratterizzate dal bilanciere esterno articolato  sulla testa del cilindro
con questo tipo di valvola fin dalle prime prova  il nuovo motore produsse vibrazioni notevoli  un fenomeno  che entrò a far parte della leggenda Harley  il catalogo della produzione  del 1910 comprendeva  nella serie 6 tre monocilindriche
nel 1911 la serie 7 proponeva  sostanzialmente  gli stessi modelli tre monocilindriche  (7A 7B 7C) e una bicilindrica  la 7D
La serie 8  dell'anno seguente  comprendeva quattro monocilindriche  e tre bicilindriche la 8D e la 8XD  sempre di 550 centimetri cubi   e la 8XE di 1000 centimetri cubi  in grado di sviluppare da 7 agli 8 cavalli
Quest'ultimo modello  destinato esclusivamente all'impiego sportivo  e che solo piloti esperti potevano guidare  era l'unico ad avere  la frizione e la ruota posteriore libera
In questo modello la cinghia di trasmissione in cuoio venne sostituita con una catena  alla quale veniva fornita  la tensione necessaria  grazie ad una leva posizionata nel lato sinistro del serbatoio
Il 1912 segnò una data importante  con la presentazione della prima V-Twin  a marce  nella quale un tendicatena  modificato appositamente faceva da leva del cambio
nello stesso anno  sui nuovi modelli non era più montata una sella da bicicletta  ma un vero e proprio sedile ammortizzato  il cui canotto faceva corpo con il telaio
nel 1913 crearono la propria scuderia la responsabilità tecnica fu affidata a Bill Ottaway i suo desiderio  era di mettere a disposizione alla fabbrica di Milwaukee  le sue conoscenze tecniche  e la sua esperienza in fatto di  competizioni
si impegnò ad apportare miglioramenti per aumentare le prestazioni e per far si che potessero sostenere le sollecitazioni  in gara
fu aumentata la potenza del motore e il nuovo meccanismo de cambio di velocità consentì alle motociclette  di spostare carichi più pesanti  come un passeggero su un sidecar
queste modifiche apparvero nel 1914 sui modelli 10B dotato di un monocilindro monomarcia  e il 10C l'unico monocilindrico dotato  di due marce
un modello conosciuto con la sigla J  venne dotato di due marce e di una trasmissione secondaria a catena
Ottaway mise a punto un sistema  di avviamento a pedale detto Kick starter grazie la quale non era più  necessario pedalare per far partire il veicolo
la motocicletta diventata popolare  grazie al sidecar
L'esperienza accumulata nel corso degli anni aveva consentito di arrivare a cilindrate di 550  centimetri cubi capaci di sviluppare  4,34 cavalli si passò a nuove creazioni
Bill Ottaway  portò a una cilindrata di 100 centimetri cubi tutta al tecnologia messa appunto per le gare andava a beneficio degli alti modelli  e nel 1917 la società lanciò  sul mercato il modello 17
che era dotata di un motore a quattro valvole  per cilindro e di ruote che si distinguevano da quelle della 11K  per dimensione 54 pollici
non era perfetta non era veloce  e il pilota doveva piegarsi in avanti  o indietro per renderla stabile  così aumento l'inclinazione del canotto
1919 fu lanciato il modello a quattro tempi  con cilindrata 584 centimetri cubi
Nel 1919 la produzione raggiunse 24.292 unità

sabato 14 marzo 2015

Harley Davidson la storia - nasce la Harley Davidson motor Company

Al punto in cui William S. Harley e i fratelli Davidson erano arrivati, le alternative potevano essere soltanto due  o  la piccola fabbrica restava così com'era e allora era destinata a scomparire o il gruppo doveva affrontare il rischio e guadare più lontano  ed espandersi
la direzione che essi presero è ben nota  1l 17 settembre 1907 quattro anni dopo  il lancio del primo vicolo la Harley Davidson Motor Company veniva iscritta ufficialmente nel Registro di Commercio delle Industrie degli Sati Uniti
A questo punto non si trattava più di gestire un'officina a condizione familiare ma una società vera e propria 
se nel 1904 la Harley-Davidson aveva prodotto  otto moto nel 1906  dall'officina ne uscirono ben cinquanta
di fronte a un tale sviluppo non aveva più senso  restare nella piccola costruzione di legno  anche se la sua superficie era raddoppiata
Pertanto si trasferirono  nella zona industriale di Milwaukee  all'angolo tra Juneau Avenue e la Trentesima strada in un grande locale  di 250 metri  quadrati
Il trasferimento  fu possibile grazie all'aiuto di James McLay  uno zio dei fratelli Davidson, di professione apicoltore  che accettò di finanziare i lavori del nuovo edificio e della sorella Davidson Elisabeth che acquistò numerose quote della società investendo una grossa somma di denaro
la nuova struttura  fu caratterizzata  da una ripartizione dei ruoli  anche se ognuno poteva intervenire in tutti i settori
IL gruppo dirigente venne dichiarato nel Registro di Commercio dell'epoca  così composto
presidente e Direttore Generale  Walter Davidson
vice presidente William A. Davidson 
segretario Arthur Davidson
ingegnere capo William S. Harley
La scelta era caduta su i Davidson perché  erano i soli ad avere una famiglia a carico e
William Davidson fu subito considerato il cuore della società per gli ottimi rapporti umani con i dipendenti
La cilindrata iniziale era di  165 centimetri cubi migliorò poi  fino a raggiungere la cilindrata di 570 centimetri cubi  che sviluppava  4 cavalli  ed era in grado di  raggiungere 70 Km orari
le migliorie proseguirono fino al  1918  nei modello 6A 6B 6C di 500 centimetri cubi  e disponibili nelle versioni a 1 o 3 marce  il diametro delle ruote fu aumentato e l'alesaggio  passò a 4 pollici
questo  stesso anno  la produzione fu interrotta 
dopo 15 anni di presenza  sul mercato  e 2550 pezzi  prodotti
modello  conobbe un meritato riposo

martedì 10 marzo 2015

harley Davidson la storia - il sogno diventa realtà

Ne 1902  uno dei fratelli di Arthur il ventiseienne Walter lavorava nelle ferrovie  dopo aver fatto l'apprendista macchinista a Milwaukee e aver poi lavorato  negli stati del Kansas e del Texas
Uni girono  a Parons nel Kansas mentre stava riparando una locomotiva il suo lavoro fu interrotto dall'arrivo di una lettera di Arthur  che lo invitava ad andare a collaudare un prototipo  di recente messo  a punto insieme all'amico
Dal momento che doveva recarsi a Milwaukee per partecipare al matrimonio del fratelle William Walter decise che avrebbe collaudato la prima Harley-Davidson  in quella occasione
Tuttavia al suo arrivo  trovo la motocicletta ancora da montare  poiché in realtà Arthur e William contavano su di lui per l'ultimo tocco  quello di uno specialista
Compiaciuto egli accettò  senza difficoltà di collaborare  ma solo durante le ore libere
La progettazione e la costruzione procedettero  rapidamente nonostante  la necessità di  lavorare ogni pezzo a mano  perché il prototipo  doveva essere pronto per le prove  della primavera del 1903
La casa di famiglia cominciava a diventare troppo stretta per un'impresa del genere  e un amico comune prestò loro la sua officina  e gli attrezzi tra i quali un tornio e una pressa
Finalmente il primo esemplare venne realizzato e collaudato
La leggenda vuole che  il carburatore di questa prima moto fosse stato realizzato a partire da una latta di conserva di pomodoro aneddoto che  peraltro  non è contraddetto da nessun documento  dell'epoca
Comunque  il comportamento su strada del mezzo si rivelò soddisfacente  grazie al motore  di 400 centimetri cubi che sviluppava  tre cavalli
La trasmissione secondaria avveniva  mediante una cinghia  di cuoio  che procurava una piacevole sensazione durante la guida  ed era facile da montare
La velocità valutata in 40 chilometri  orari si rivelò discreta  ma la potenza del motore rimaneva ancora insufficiente perché la moto potesse risalire un tratto ripido di strada
Il veicolo appena collaudato  fece loro capire  inoltre che il motore  applicato a una bicicletta non la trasformava  automaticamente ad una moto  in quanto pedali freno  e sterzo  non erano stati concepiti  per funzionare  con un motore
William S: Harley dovette quindi  mettersi al tavolo da disegno e studiare  le dimensione giuste per un telaio  avvolgente  che sostituisse quello della bicicletta  occorreva cambiare  la dimensione delle ruote  aumentare l'alesaggio  e la corsa del motore oltre che al diametro del volano
Per conferire alla moto  un carattere più famigliare  Janet decorò la moto  con quelli che sarebbero diventati i colori  della Harley Davidson  il logo da lei creato  in quell'occasione fu  conservato fino al 1925 solo il colore delle lettere cambiò  mentre il colore rosso originale non venne mai  completamente abbandonato
il 1903 è un anno importante nella storia della marca Harley Davidson perché venne lanciata sul mercato la prima motocicletta
Nel 1904 vennero costruiti  e venduti tre esemplari  con motore monocilindrico  e trasmissione secondaria  a cinghia e furono venduti prima di essere costruiti
La prima  divenne importante perché il suo acquirente  Meyer  percorse 9.655 chilometri   mentre il secondo  George Lyon raddoppiò di gran lunga il percorso con ben 24.140 chilometri
IL dottor Webster ne fece 28.970
Ma quello che ne fece di più fu  Stephen Sparrow  superò tutti gli altri facendone 51.500  aveva un motore  di due cavalli una cilindrata di 405 centimetri cubi  una bobina di accensione  di 3 e 6 pollici  e un carburatore  che gli consentiva di   passare da 8 a 72 chilometri  orari
la trasmissione era assicurata da una cinghia di cuoio  piatta  il serbatoio  aveva la capacità di 5,6 litri  le ruote avevano  un diametro di 28 pollici  e i freni erano a contropedale  il modello  di colore nero era stato venduto a 200 dollari
La moto offriva un comfort di guida notevole e fu battezzata "
Silent Grey Fellow " cioè silenziosa compagna grigia
malgrado le difficoltà materiali dovute alla mancanza di denaro  decisero di  ampliare l'officina
e migliorarono sempre di più

Harley Davidson la storia - da un'amicizia nasce un mito

William S. Harley  nacque nel 1880 a Milwaukee una cittadina situata sulle rive del lago Michigan da una coppia  di immigrati inglesi  originari  di Manchester
All'età di quindici anni  cominciò a lavorare presso un fabbricante di biciclette
poiché possedeva una dote  naturale per la meccanica  e per il disegno il giovane diventò all'età di  ventuno anni  apprendista disegnatore presso una ditta specializzata  nella lavorazione dei metalli  e non tardò a manifestare  il suo talento di inventore  essendo appassionato di pesca e caccia  fotografica aveva ideato un sistema  che consentiva di  riprendere gli uccelli nel loro habitat naturale 
nella ditta dove lavorava  strinse amicizia con  un vecchio compagno di scuola Arthur Davidson  impiegato come modellista
La famiglia di Arthur era emigrata nel 1872 da Aberdeen in Scozia  per stabilirsi  negli Stati Uniti  Arthur e William condividevano la stessa passione per la natura e la meccanica e dimostrarono un  vivo interesse nei confronti delle riviste specializzate in  mezzi di locomozione  che dedicavano  sempre più spazio alla motocicletta
all'inizio del nuovo secolo  William S. Harley  e Arthur Davidson erano ben decisi  a entrare a far parte della famiglia di pionieri della motocicletta
Per far ciò occorreva fondare un'impresa e di due concentrarono gli sforzi  nel tentativo di concretizzare  quell'idea  tra lo scetticismo  generale  di quanti non credevano affatto al successo  di tale progetto
Walter Davidson fratello di Arthur pur conservando il suo impiego  nelle ferrovie partecipò attivamente al lancio della piccola azienda
rivelatosi  molto abile negli affari  divenne in seguito assai celebre  come pilota da corsa  contribuendo così a crescente prestigio della marca
un terzo fratello Davidson si unì  al gruppo nella veste di responsabile tecnico  della produzione giocando un ruolo decisivo
Inizialmente Harley  e Davidson costruirono tre prototipi di motore  uno dei quali possedeva una potenza sufficiente per spingere una piccola barca purtroppo  non è rimasto nessun disegno dei prini tre motori
nel settembre del 1900 i due amici  cominciarono a studiare un modo più specifico  la parte della meccanica relativa ai motori per motociclette il risultato fu appagante perché a partire dal gennaio del 1901 quattro motori erano pronti per essere montati  su altrettanti telai di bicicletta
date le difficoltà iniziali  comuni a tutte le imprese  la loro azienda rimaneva modesta tanto del punto di vista  dell'attrezzatura sia dei mezzi finanziari  ma i due amici non si lasciarono scoraggiare
Per ottenere il denaro per le ricerche  Arthur Davidson trovò un secondo lavoro  e in questo ambito incontrò un altor tecnico  Ole Evinrude specializzato in motori nautici
Quest'ultimo  aiutò i due soci a mettere a punto alcuni  pezzi
Inoltre un immigrato tedesco di nome Emile Kruger che aveva lavorato nella stessa ditta di Davidson e Harley possedeva i disegni tecnici  dei motori a benzina  DeDion  costruiti in Francia
Le sue conoscenze tecniche  l'esperienza di Harley nella fabbricazione delle biciclette  e il progetto  di un piccolo motore  a benzina raffreddato ad aria ideato da Davidson contribuirono a dare  l'orientamento voluto  al loro proposito di risolvere rapidamente più di un problema

l'Harley Davidson la storia - Gli Stati Uniti all'inizio del secolo

All'inizio del  XX secolo  gli Stati Uniti  erano in pieno  sviluppo economico 
due fattori importanti favorirono l'industrializzazione l'arrivo massiccio degli immigranti  e le ricchezze naturali del paese
da parte loro  le imprese specializzate e soprattutto ben meccanizzate  erano in numero maggiore  delle aziende agricole
La manodopera  composta in gran parte  da immigrati  veniva  reclutata con efficacia
il potere di acquisto aumentò cosi anche i consumi  e in misura tale che la vendita a rate divenne prassi comune  e la pubblicità si trasformò presto in un mezzo promozionale molto diffuso 
All'inizio del secolo  gli Stati Uniti  contavano quasi settantasei milioni di  abitanti  di cui venti milioni  vivevano  a ovest del Mississippi
la rete ferroviaria con i suoi 350.000 chilometri  era più lunga di quella di tutti i paesi riuniti
per quanto riguarda l'industria automobilistica  gli Stati Uniti  contavano nel 1903  centottanta costruttori  ventitrè anni  più tardi  ne erano rimasti solo quarantaquattro
Si creò quindi  un concentrazione  a vantaggio di Chrysler e General Motors e Ford  che producevano  più dell'80 per cento  delle automobili ne circolavano  venti milioni
Anche l'aviazione compiva i primi passi con i fratelli Wright
Tutti questi mezzi di trasporto  giocarono un ruolo decisivo  nello sviluppo del paese
Quanto all'industri automobilistica  essa conobbe negli Stati Uniti una concentrazione simile a quella dell'industria 
La grande differenza  risiedeva nel margine di utile  che era molto più esiguo per li produttori delle due ruote
ma i padri fondatori non consideravano il denaro come la priorità erano idealisti e appassionati  che dopo aver tradotto in immagini  la loro idea su una tavola da disegno  o con un semplice bozzetto  realizzavano  il motore dei loro sogni  col quale avrebbero equipaggiato  veicoli capaci di attraversare l'America
l'inizio del secolo sembrava assecondarli  nel 1910 le motociclette  immatricolate negli Stati Uniti  avevano raggiunto la somma di 86.400 unità

lunedì 9 marzo 2015

harley davidson la storia - la nascita di una passione


da Louis Guillaume Perreaux alla Harley Davidson

il 5 aprile 1818 una domenica nel Giardini del Lussemburgo  a Parigi fu presentata una draisina dotata di caldaia a vapore installata nella parte posteriore  la "velocipededraisinavoriana"
La draisina un veicolo risalente alla fine del XVIII secolo, costruito interamente in legno  assomigliava a una bicicletta senza pedali, alla quale si imprimeva moto  puntando i piedi sul  terreno  in seguito Pierre  Michaux e figli gli misero i pedali  montati sulla ruota anteriore
Il 24 dicembre 1869 Louis Guillaume Perreaux  presento alla famiglia  Michaux  un piccolo motore a vapore che si poteva montare sui loro veicoli e nel 1870 il primo velocipede a vapore venne collaudato  nel tratto Parigi  - Saint Germain en Laye  su una distanza di 21 chilometri
Nel 1879 l'italiano  Murnigotti  depositò il primo brevetto  di una due ruote dotata di motore a quattro tempi  di mezzo cavalo vapore ma il veicolo non verrà mai  costruito
Il  10 novembre 1886  Gottlieb Diamler  e Willhelm Maybach effettuarono  le prime prove di una motocicletta con telaio e ruote  in legno propulsa da un motore a combustione  interna a quattro tempi  di mezzo cavallo, in grado di raggiungere la velocità di  12 chilometri orari
La prima, relativamente consistente  produzione iniziò nel 1894 con Hildebrandt e Wolfmuller il quali idearono un modello che sarebbe stato  completato  in mille esemplari  una bicilindrica  di 1488 centimetri cubi
Negli Stati Uniti l'idea prese piede rapidamente  e nel giro di pochi anni si ebbero circa centocinquanta costruttori  tra le marche più conosciute  dell'epoca vi erano la Thor che produsse  motori per la Indian, la Merkel, la Peerless e la Yale.
L'immensità del territorio il rapido sviluppo industriale favorirono la concorrenza tra i costruttori  che li portò a inventare processi industriali sempre più elaborati e tecnicamente affidabili  allo scopo di  incrementare la  robustezza e la longevità dei veicoli  Nel corso  degli anni il mercato si razionalizzò  e il numero dei costruttori  diminuì a causa dei rischi economici delle guerre, delle fusioni tra società  e della concorrenza stessa.
Alla fine gli ultimi quindici grandi costruttori americani scomparvero  uno dopo l'altro sia in seguito  a fusioni di marche sia perché vennero acquisiti da  società straniere  oppure a causa di bancarotte  dovute alla produzione  fallimentare 
Di conseguenza dopo la seconda guerra mondiale la Indian apparsa nel 1901  ovvero due anni prima  della Harley Davidson  rimase l'unica  a essere realmente in concorrenza con la società di Milwakee
In breve si trovò però costretta a distribuire le marche inglesi  Vincent, AJS, Matchless, Norton e Royal Enfield  prima di interrompere  la propria produzione nel 1953
Sei anni più tardi  la Indian Sales Corporation  venne assorbita dalla società inglese A.M.C.(Associated Morocycle Company) formata da Matchles, AJS e Norton
Il nome Indian  venne utilizzato fino al 1962 ma in seguito i vari tentativi  per rilanciare  questa marca prestigiosa risultarono inutili
L'ultimo risale al 1994 allorché la società con sede ad Albuquerque in Nuovo Messico  presentò un prototipo  Indian mai entrato in produzione
Di conseguenza  la Harley Davidson è oggi l'unica industria motociclistica americana ancora attiva negli Stati Uniti attiva e particolarmente dinamica