la velocità di rotazione dell'albero motore è sempre superiore a quella della ruota motrice.
Ponendo il caso che il primo ruoti a 5000 giri al minuto e la seconda a 625 si dirà che il rapporto totale di riduzione è 8:1 cioè a ogni giro di rotazione corrispondono 8 giri dell'albero motore
nelle motociclette dotate di cambio di velocità esiste una trasmissione primaria e quindi un rapporto primario costituito dal rapporto fra il numero dei denti del pignone calettato sull'albero motore e quelli della corona situata all'ingresso del cambio .
Se il pignone ha ad esempio 15 denti e la corona 36 il rapporto della trasmissione primaria sarà 2,4 :1 cioè ad ogni giro dell'albero motore corrisponderanno 2,4 giri dell'albero motore
Dal cambio alla ruota posteriore qualunque sia il sistema usato per la trasmissione finale esiste un ulteriore rapporto di riduzione
Supponendo che il pignone di uscita dal secondario del cambio abbia 14 denti e la corona della ruota 42 denti il rapporto di trasmissione sarà 3:1
A questo punto conoscendo il rapporto primario e quello finale per ottenere quella totale bisogna prendere in considerazione di volta in volta il rapporto esistente fra le varie coppie di ingranaggi del cambio
Prendiamo in esame un cambio siffatto
albero primario con ingranaggi 14 - 18 - 21 - 24 - 27 denti ; albero secondario con ingranaggio 33 - 28 - 25- 22- 21 denti I rapporti fra gli ingranaggio sono :
1° velocità 33/44 = 2,357 - 2° velocità 28/18 = 1,556 - 3° velocità 25/21 = 1,190 - 4° velocità 22/24 = 0,917 - 5° velocità 21/27 = 0,778
Adesso ritornando ai rapporti primario e finale già conosciuti della nostra ipotetica moto potremo desumere i cinque rapporti totali di trasmissione
rapporto primario : 2,4 rapporto finale : 3.
Rapporti totali 1° velocità 2,4 x 2,357 x3 = 16,97 - 2 velocità 2,4 x1,556 x 3 - 3° velocità 2,4 x 1,190 x 3 4° velocità 2,4 x 0,917 x 3 = 6,6 - - 5° velocità 2,4 x 0,778 x3 = 5,6
Intervenire direttamente per modificare i rapporti interni del cambio in base a particolari esigenze o trasformazioni è cosa tutt'altro che semplice
più facile anche se costosa potrebbe essere la modifica al rapporto di trasmissione primaria
In compenso è accessibile a tutti e molto praticata la scelta personale del rapporto finale di trasmissione cioè la sostituzione di pignone e corona su cui gira la catena di trasmissione con altri di diverso diametro facilmente reperibili nei negozi e ricambi
locandine
mercoledì 21 ottobre 2015
martedì 20 ottobre 2015
la Royal Enfield
Nel 1890 nasce la Royal Enfield che poco aveva a che fare con le motociclette infatti produceva armi leggere e cannoni
Nel 1898 monta su un quadriciclo un motore che sembra funzionare così tre anni dopo nel 1901 viene costruita la bicicletta a motore enfield di 170 cc
Nel 1906 fondano la Enfield Autocar Company Limited con progetti di auto e nuove sperimentazioni sulla due ruote
lo fanno così bene che nel 1913 il motore di 425 cc bicilindrico è una realtà vincente infatti continua a vincere i Tourist Trophy
Nle 1924 una grossa scommessa è della Enfield quella della Royal Mail così adesso i sidecar enfield portano la posta in tuto il regno unito.
nel 1930 la Royal Enfield costruisce e fornisce a molti paesi motociclette di cilindrate da 125 cc a 400 cc a due e quattro tempi a uno e due cilindri
Nel 1948 la Bullet di 350 cc vince la sei giorni di enduro con un prototipo derivato dal modello dell'esercito britannico
Nel 1953 la Bullet è di 500 cc e nasce una leggenda che arriva sino a oggi
Purtroppo negli anni '60 ci fu un declino dell'industria motociclistica britannica nonostante ciò la Royal Enfield ha continuato con passione.
e nel 2000 viene aperto un nuovo stabilimento a Nuova Dehli
Nel 2004 si producono e si esportano numerosi modelli euro 2
nel 2006 si migliorano ancora le moto in modo che corrispondano alle norme di rispetto ambientale
Inizia così un grande interesse per queste motociclette molti infatti diventano appassionati di questo marchio
E' la marca inglese più famosa ancora in circolazione
Nel 1898 monta su un quadriciclo un motore che sembra funzionare così tre anni dopo nel 1901 viene costruita la bicicletta a motore enfield di 170 cc
Nel 1906 fondano la Enfield Autocar Company Limited con progetti di auto e nuove sperimentazioni sulla due ruote
lo fanno così bene che nel 1913 il motore di 425 cc bicilindrico è una realtà vincente infatti continua a vincere i Tourist Trophy
Nle 1924 una grossa scommessa è della Enfield quella della Royal Mail così adesso i sidecar enfield portano la posta in tuto il regno unito.
nel 1930 la Royal Enfield costruisce e fornisce a molti paesi motociclette di cilindrate da 125 cc a 400 cc a due e quattro tempi a uno e due cilindri
Nel 1948 la Bullet di 350 cc vince la sei giorni di enduro con un prototipo derivato dal modello dell'esercito britannico
Nel 1953 la Bullet è di 500 cc e nasce una leggenda che arriva sino a oggi
Purtroppo negli anni '60 ci fu un declino dell'industria motociclistica britannica nonostante ciò la Royal Enfield ha continuato con passione.
e nel 2000 viene aperto un nuovo stabilimento a Nuova Dehli
Nel 2004 si producono e si esportano numerosi modelli euro 2
nel 2006 si migliorano ancora le moto in modo che corrispondano alle norme di rispetto ambientale
Inizia così un grande interesse per queste motociclette molti infatti diventano appassionati di questo marchio
E' la marca inglese più famosa ancora in circolazione
lunedì 19 ottobre 2015
cambio moto
La coppia motrice viene trasmessa dall'albero a gomiti alla ruota posteriore per mezzo della trasmissione primaria della frizione del cambio e della catena (o albero) della trasmissione finale.
Se si tralasciano le perdite dovute agli attriti la potenza in teoria non subisce variazioni
questo vuol dire che la potenza disponibile alla
ruota posteriore è la stessa disponibile all'albero motore ( per il noto principio fisico della conservazione dell'energia
per quanto riguarda il momento torcente il discorso è totalmente diverso dato che su di esso una coppia di ingranaggi (o ruote dentate collegate alla catena) ha lo stesso effetto che una leva ha su di una forza
In altre parole mentre le leve sono in pratica dei moltiplicatori di forza gli ingranaggio sono moltiplicatori di coppia
se prendiamo ad esempio un ingranaggio dotato di 10 denti che trasmette il moto a un ingranaggio che ha 20 denti avremo che passando dal primo al secondo ingranaggio la velocità verrà dimezzata mentre la coppia verrà raddoppiata
allo stesso modo quando il cambio del motociclo è in prima il motore girerà a regime elevato mentre la velocità di rotazione della ruota posteriore sarà assai ridotta e la coppia ad essa trasmessa sarà molto elevata di conseguenza sarà grande la forza di trazione che la ruota trasmetterà al suolo
Di qui la possibilità di superare salite assai ripide e di effettuare brusche accelerazioni
si noti che la variazione di coppia tra albero motore e ruota posteriore è inversamente proporzionale a quella di velocità (entrambe dipendono da l rapporto totale di trasmissione) di conseguenza come già detto la potenza rimane invariata (nono considerando le perdite per attriti che possono talvolta essere piuttosto considerevoli)
esprimendoci in altri termini possiamo dire che con il motore funzionante a un determinato regime il lavoro effettuato dalla ruota posteriore nell'unità di tempo è sempre lo stesso qualunque si a la marcia inserita
dunque mentre nelle marce più basse la ruota motrice si muove lentamente ma tramette una coppia elevata nelle marce alte al contrario la ruota posteriore si muove rapidamente ma trasmette una coppia molto bassa
Se si tralasciano le perdite dovute agli attriti la potenza in teoria non subisce variazioni
questo vuol dire che la potenza disponibile alla
ruota posteriore è la stessa disponibile all'albero motore ( per il noto principio fisico della conservazione dell'energia
per quanto riguarda il momento torcente il discorso è totalmente diverso dato che su di esso una coppia di ingranaggi (o ruote dentate collegate alla catena) ha lo stesso effetto che una leva ha su di una forza
In altre parole mentre le leve sono in pratica dei moltiplicatori di forza gli ingranaggio sono moltiplicatori di coppia
se prendiamo ad esempio un ingranaggio dotato di 10 denti che trasmette il moto a un ingranaggio che ha 20 denti avremo che passando dal primo al secondo ingranaggio la velocità verrà dimezzata mentre la coppia verrà raddoppiata
allo stesso modo quando il cambio del motociclo è in prima il motore girerà a regime elevato mentre la velocità di rotazione della ruota posteriore sarà assai ridotta e la coppia ad essa trasmessa sarà molto elevata di conseguenza sarà grande la forza di trazione che la ruota trasmetterà al suolo
Di qui la possibilità di superare salite assai ripide e di effettuare brusche accelerazioni
si noti che la variazione di coppia tra albero motore e ruota posteriore è inversamente proporzionale a quella di velocità (entrambe dipendono da l rapporto totale di trasmissione) di conseguenza come già detto la potenza rimane invariata (nono considerando le perdite per attriti che possono talvolta essere piuttosto considerevoli)
esprimendoci in altri termini possiamo dire che con il motore funzionante a un determinato regime il lavoro effettuato dalla ruota posteriore nell'unità di tempo è sempre lo stesso qualunque si a la marcia inserita
dunque mentre nelle marce più basse la ruota motrice si muove lentamente ma tramette una coppia elevata nelle marce alte al contrario la ruota posteriore si muove rapidamente ma trasmette una coppia molto bassa
venerdì 16 ottobre 2015
frizione vari tipi
frizione a dischi multipli
e' classica frizione che equipaggia la maggior parte dei normale produzione la sua efficienza è ormai più che collaudata e la sua durata se viene trattata col dovuto rispetto è notevolesempre rimanendo in tema delle frizioni molte sono comunque le varianti sul tema a cominciare dalla posizione
oltre che sull'albero primario del cambio la frizione a dischi multipli può essere sull'albero motore (soluzione adottata spesso sui ciclomotori ) agendo così da "innesto della trasmissione primaria, oppure sull'albero secondario (o di uscita) del cambio fungendo questa volta da innesto della trasmissione finale
Ci sono poi due possibilità anche per la sistemazione della leva di comando dello spingidisco la prima è quella già descritta con leva dalla parte opposta alla frizione e astina passante all'interno dell'albero del cambio
la seconda invece è con la leva posta sul medesimo lato della frizione senza astina e con azione diretta sul piatto spingidisco che spesso in questo caso è situato in posizione invertita cioè all'interno del pacco dei dischi (ovverosia sul fondo della campana) e non esternamente a esso
Oltre alle frizioni con dischi rivestiti con guarnizioni d'attrito alternati a dischi di acciaio, ci sono anche quelle a dischi multipli tutti in metallo
Ci sono poi le frizioni a dischi multipli a secco
frizione a secco
sui motori con asse di rotazione dell'albero a gomiti disposto longitudinalmente (come bicilindrici della Guzzi e della BMW) si preferisce impiegare frizioni mono o bidisco a secco di tipo automobilistico magari con molla unica a diaframma come nel caso della BMWBenché di aspetto piuttosto diverso da quelle tradizionali a dischi multipli le frizioni di questo tipo sono comunque basate su identico principio di funzionamento
mercoledì 14 ottobre 2015
motoraduni dal 16 al 18 ottobre 2015
18 OTTOBRE 2015
MOTORADUNO PRATO SESIA SAGRA DELLA CASTAGNA
PRATO SESIA (NO)
18 OTTOBRE
5° MOTORADICCHIO
TIVOLZIO (PV)
18 OTTOBRE 2015
MOTORADUNO BIKER E BIKERINE
MONDRAGONE (CE)
18 OTTOBRE 2015
MOTOINCONTRO AL SANTUARIO DI CASTELMONTE
PREPOTTO (UD)
18 OTTOBRE 2015
SS LAZIO MOTOCICLISMO A GENZANO
ROMA (RM)
DAL 16 AL 18 OTTOBRE 2015
37° MOTORADUNO INTERNAZIONALE DEL TARTUFO
SANT'ANGELO IN VADO (PU)
DAL 17 AL 18 OTTOBRE
ROAD ON ART
BUTTRIO (UD)
17 OTTOBRE 2015
SERATA BIKER DI FINE STAGIONE
NETTUNO (RM)
DAL 17 AL 18 OTTOBRE 2015
14° GIRO DELLA TUSCIA
VITERBO (VT)
17 OTTOBRE 2015
2° MOTORBIKER IN THE NIGHT
SAN CATALDO (CL)
DAL 17 AL 18 OTTOBRE 2015
MOTORADUNO DI ECCELLENZA DELLA VENDEMMIA
DEGARO DI CESENA (FC)
17 OTTOBRE 2015
OCTOBER FEST PARTY
SUSEGANA (TV)
18 OTTTOBRE 2015
26° MOTOGIRO DELLA STREGA
TAGGIA (IM)
18 OTTOBRE 2015
CATXRUN 2015
PALERMO (PA)
17 OTTOBRE 2015
MOTORADUNO DEL BOMBOLONE
SAN GIOVANNI VALDARNO (AR)
MOTORADUNO PRATO SESIA SAGRA DELLA CASTAGNA
PRATO SESIA (NO)
18 OTTOBRE
5° MOTORADICCHIO
TIVOLZIO (PV)
18 OTTOBRE 2015
MOTORADUNO BIKER E BIKERINE
MONDRAGONE (CE)
18 OTTOBRE 2015
MOTOINCONTRO AL SANTUARIO DI CASTELMONTE
PREPOTTO (UD)
18 OTTOBRE 2015
SS LAZIO MOTOCICLISMO A GENZANO
ROMA (RM)
DAL 16 AL 18 OTTOBRE 2015
37° MOTORADUNO INTERNAZIONALE DEL TARTUFO
SANT'ANGELO IN VADO (PU)
DAL 17 AL 18 OTTOBRE
ROAD ON ART
BUTTRIO (UD)
17 OTTOBRE 2015
SERATA BIKER DI FINE STAGIONE
NETTUNO (RM)
DAL 17 AL 18 OTTOBRE 2015
14° GIRO DELLA TUSCIA
VITERBO (VT)
17 OTTOBRE 2015
2° MOTORBIKER IN THE NIGHT
SAN CATALDO (CL)
DAL 17 AL 18 OTTOBRE 2015
MOTORADUNO DI ECCELLENZA DELLA VENDEMMIA
DEGARO DI CESENA (FC)
17 OTTOBRE 2015
OCTOBER FEST PARTY
SUSEGANA (TV)
18 OTTTOBRE 2015
26° MOTOGIRO DELLA STREGA
TAGGIA (IM)
18 OTTOBRE 2015
CATXRUN 2015
PALERMO (PA)
17 OTTOBRE 2015
MOTORADUNO DEL BOMBOLONE
SAN GIOVANNI VALDARNO (AR)
martedì 13 ottobre 2015
frizione
La frizione è un dispositivo che serve a collegare e a scollegare il motore dal cambio .
Inoltre la frizione consente di ottenere dosando il movimento della leva di comando al manubrio un innesto dolce e graduale che permette partenze progressive e senza sobbalzi o strappi
Quando si tira la leva di comando la rotazione dell'albero a gomiti può avvenire in maniera completamente indipendente da quella del cambio e della trasmissione finale è possibile cambiare marcia in maniera agevole e silenziosa. Quando il motore funziona a basso regime la coppia erogata è piuttosto ridotta e spesso non è in grado di mettere in movimento la moto (o per lo meno di metterla in movimento rapidamente.
Aumentando la velocità di rotazione la coppia si innalza e poiché la frizione rende possibile una graduale trasmissione del moto il passaggio del veicolo dallo stato di quiete a quello di moto avviene dolcemente e senza strappi.
Quando la leva di comando della frizione non viene azionata la frizione è come se non ci fosse e l'albero è collegato al primario del cambio solo per mezzo della trasmissione primaria
Quando invece si tira la leva di comando l'albero motore e l'albero primario del cambio (quindi anche la trasmissione finale) non sono più collegati e sono quindi liberi di ruotare del tutto indipendente l'uno dall'altro.
Questo permette di cambiare marcia con facilità durante il funzionamento del veicolo.
La frizione viene comandata per mezzo di una leva posta sulla sinistra del manubrio che è collegata al meccanismo di disinnesto per mezzo di un cavo flessibile o meno frequentemente da un sistema idraulico.
In questo secondo caso la leva aziona una pompa simile a quelle impiegate nei sistemi frenanti e collegata a un attuatore alloggiato in un coperchio laterale del basamento (o ad esso fissato).
Come è fatta una frizione
Ovviamente dovendo trasferire il moto da un organo a un altro la frizione si compone di una conduttrice e di una condotta.
La prima è il tamburo esterno o campana con il quale è solidale la corona della trasmissione primaria; la seconda è il tamburo interno o mozzo calettato sull'albero primario del cambio (ingresso del cambio.
Campana e mozzo sono collegati fra loro da dischi rivestiti di materiale d'attrito alternati a dischi di acciaio a loro volta i dischi sono mantenuti premuti gli uni contro gli altri da una piastra chiamata piatto spingidisco sulla quale agiscono una o più molle
La campana della frizione è costituita da una sorta di tazza circolare col bordo ad angolo retto piuttosto alto
Questo bordo presenta una serie di scanalature all'interno delle quali vanno a incastrarsi le appendici rettangolari appositamente ricavate sulla circonferenza esterna dei dischi conduttori (in genere quelli rivestiti con materiale d'attrito
La campana coassiale al mozzo è installata a sua volta sull'albero primario dl cambio tuttavia non essendo calettata può ruotare liberamente
Il mozzo è anch'esso una tazza cilindrica esternamente alla quale è praticata una serie di scanalature che entrano in presa con le appendici di trascinamento ricavate sulla circonferenza interna dei dischi condotti (generalmente di acciaio).
All'interno di questo tamburo interno spesso esistono delle colonnette (tante quante sono le molle) fissate in modo da corrispondere ai fori circolari praticati sul piatto spingidisco.
Questo in genere collocato esternamente al pacco dei dischi e lo serra con gran forza grazie a un certo numero di molle che lo vincolano al mozzo queste molle sono compresse da viti fissate sulle colonnette già menzionate
La leva di comando posta tradizionalmente alla sinistra del manubrio di ogni motocicletta se tirata aziona di norma attraverso un cavo flessibile una leva che si trova su un lato del carter e che direttamente o attraverso una camma spinge una luna asta che scorre all'interno dell'albero primario del cambio attraversandolo completamente (questo se la leva si trova come spesso accade dalla parte opposta rispetto a quella ove è collocata la frizione).
L'asta metallica preme dall'interno contro il centro del piatto spingidisco e vincendo la resistenza delle molle o della molla lo allontana dal pacco dei dischi facendo perdere a questi la necessaria aderenza.
A questo punto con motore acceso la trasmissione primaria trasmette una rotazione alla campana della frizione e ai dischi conduttori ma il moto non piò essere trasmesso al tamburo interno e quindi all'albero del cambio
lasciando tornare gradualmente in posizione di riposo la leva della frizione sul manubrio la forza delle molle non più vinta dalla forza muscolare per mezzo di leve agisce sul piatto spingidisco riportando ad aderire progressivamente i dischi conduttori e quelli condotti
Inoltre la frizione consente di ottenere dosando il movimento della leva di comando al manubrio un innesto dolce e graduale che permette partenze progressive e senza sobbalzi o strappi
Quando si tira la leva di comando la rotazione dell'albero a gomiti può avvenire in maniera completamente indipendente da quella del cambio e della trasmissione finale è possibile cambiare marcia in maniera agevole e silenziosa. Quando il motore funziona a basso regime la coppia erogata è piuttosto ridotta e spesso non è in grado di mettere in movimento la moto (o per lo meno di metterla in movimento rapidamente.
Aumentando la velocità di rotazione la coppia si innalza e poiché la frizione rende possibile una graduale trasmissione del moto il passaggio del veicolo dallo stato di quiete a quello di moto avviene dolcemente e senza strappi.
Quando la leva di comando della frizione non viene azionata la frizione è come se non ci fosse e l'albero è collegato al primario del cambio solo per mezzo della trasmissione primaria
Quando invece si tira la leva di comando l'albero motore e l'albero primario del cambio (quindi anche la trasmissione finale) non sono più collegati e sono quindi liberi di ruotare del tutto indipendente l'uno dall'altro.
Questo permette di cambiare marcia con facilità durante il funzionamento del veicolo.
La frizione viene comandata per mezzo di una leva posta sulla sinistra del manubrio che è collegata al meccanismo di disinnesto per mezzo di un cavo flessibile o meno frequentemente da un sistema idraulico.
In questo secondo caso la leva aziona una pompa simile a quelle impiegate nei sistemi frenanti e collegata a un attuatore alloggiato in un coperchio laterale del basamento (o ad esso fissato).
Come è fatta una frizione
Ovviamente dovendo trasferire il moto da un organo a un altro la frizione si compone di una conduttrice e di una condotta.
La prima è il tamburo esterno o campana con il quale è solidale la corona della trasmissione primaria; la seconda è il tamburo interno o mozzo calettato sull'albero primario del cambio (ingresso del cambio.
Campana e mozzo sono collegati fra loro da dischi rivestiti di materiale d'attrito alternati a dischi di acciaio a loro volta i dischi sono mantenuti premuti gli uni contro gli altri da una piastra chiamata piatto spingidisco sulla quale agiscono una o più molle
La campana della frizione è costituita da una sorta di tazza circolare col bordo ad angolo retto piuttosto alto
Questo bordo presenta una serie di scanalature all'interno delle quali vanno a incastrarsi le appendici rettangolari appositamente ricavate sulla circonferenza esterna dei dischi conduttori (in genere quelli rivestiti con materiale d'attrito
La campana coassiale al mozzo è installata a sua volta sull'albero primario dl cambio tuttavia non essendo calettata può ruotare liberamente
Il mozzo è anch'esso una tazza cilindrica esternamente alla quale è praticata una serie di scanalature che entrano in presa con le appendici di trascinamento ricavate sulla circonferenza interna dei dischi condotti (generalmente di acciaio).
All'interno di questo tamburo interno spesso esistono delle colonnette (tante quante sono le molle) fissate in modo da corrispondere ai fori circolari praticati sul piatto spingidisco.
Questo in genere collocato esternamente al pacco dei dischi e lo serra con gran forza grazie a un certo numero di molle che lo vincolano al mozzo queste molle sono compresse da viti fissate sulle colonnette già menzionate
La leva di comando posta tradizionalmente alla sinistra del manubrio di ogni motocicletta se tirata aziona di norma attraverso un cavo flessibile una leva che si trova su un lato del carter e che direttamente o attraverso una camma spinge una luna asta che scorre all'interno dell'albero primario del cambio attraversandolo completamente (questo se la leva si trova come spesso accade dalla parte opposta rispetto a quella ove è collocata la frizione).
L'asta metallica preme dall'interno contro il centro del piatto spingidisco e vincendo la resistenza delle molle o della molla lo allontana dal pacco dei dischi facendo perdere a questi la necessaria aderenza.
A questo punto con motore acceso la trasmissione primaria trasmette una rotazione alla campana della frizione e ai dischi conduttori ma il moto non piò essere trasmesso al tamburo interno e quindi all'albero del cambio
lasciando tornare gradualmente in posizione di riposo la leva della frizione sul manubrio la forza delle molle non più vinta dalla forza muscolare per mezzo di leve agisce sul piatto spingidisco riportando ad aderire progressivamente i dischi conduttori e quelli condotti
lunedì 12 ottobre 2015
motoraduno motocagnara Lomazzo
Le giornate non sono ancora tanto fredde così siamo andati alla motocagnara organizzata per raccogliere fondi per enpa ed ecco tante modo in un bel posticino e non potevano mancare i cagnolini che anche loro si sono ritrovati a giocare insieme grandi piccoli adorabili.
Un motoraduno diverso proprio per la presenza delle associazioni che aiutano gli animali che adesso ne hanno proprio bisogno speriamo che siano sempre di più chi pensa a questi cucciolotti
Un motoraduno diverso proprio per la presenza delle associazioni che aiutano gli animali che adesso ne hanno proprio bisogno speriamo che siano sempre di più chi pensa a questi cucciolotti
Iscriviti a:
Post (Atom)