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sabato 21 novembre 2015

eicma 2015

come tutti gli anni eccoci arrivati alle ultime novità delle due ruote presentate all'EICMA 2015  preferibilmente  naked scrambler e cafe racer

l'EICMA l'annuale salone in programma fino a domenica alla fiera di Milano  con moto aggressive musclebike supersportive ma anche moto di facile manutenzione

dall'Harley novità ha ridisegnato  la sua kustom 883 Iron della Husqvarna  ha portato  all'EICMA la versione definitiva  della Vitpilen 701  cafe racer con motore monocilindrico  da 699 cc. 

a sorprendere al nuova Benelli Leoncino  con motore 500cc.
e sicuramente è stato bello ammirare la moto di Valentino  e Lorenzo

quindi tanto luccichio per le moto presentate anche quest'anno per il piacere di tutti i centauri

















































martedì 17 novembre 2015

ruote moto

per moltissimi anni le ruote impiegate in campo motociclistico sono stati a raggi  a partire dagli anni settanta  sulle moto stradali sono più diffuse le ruote a razze costituite da un'unica fusione in lega di alluminio

RUOTE A RAGGI
Una tipica ruota a raggi è costituita da un mozzo (al quale è fissato il disco o nel quale è ricavato il tamburo  a seconda del tipo di freno impiegato) collegato a un cerchio in acciaio cromato o in lega di alluminio  da una serie di raggi in acciaio
Nella parte centrale del mozzo  ove viene inserito l'asse della ruota  sono posti due cuscinetti  a rotolamento (in genere  sono a sfere ma non mancano esempi di impiego di cuscinetti a rulli conici) tra i quali viene collocato di norma un distanziale tubolare. Le ruote a raggi caratterizzate da una buona elasticità e da una apprezzabile possibilità di riparazione in caso di danneggiamenti causati da urti contro gli ostacoli  sono attualmente impiegate  su tutte le moto da enduro  da cross e da trial

RUOTE IN LEGA
Nelle ruote in lega il mozzo è ricavato  in un'unica fusione comprendente anche le razze e il cerchio

Le razze che possono essere anche soltanto tre talvolta vengono realizzate in modo da essere cave internamente Per le moto da competizione vengono realizzate ruote in lega di magnesio e anche di fibra di carbonio

lunedì 9 novembre 2015

forcelle

la sospensione anteriore delle forcelle maggiormente diffuse in campo motociclistico  la cui efficienza  è ormai  più che dimostrata è quella della forcella telescopica con ammortizzatori idraulici  e molle incorporate
Il principio che regola il funzionamento di una forcella idraulica  è lo stesso in linea di massima  degli ammortizzatori posteriori. La forcella lavora in condizioni favorevoli  rispetto a questi ultimi  per la possibilità di contenere una cospicua  quantità di olio nonché di  presenza di molle cilindriche di  rilevante lunghezza
Una forcella  telescopica è costituita  da due steli fissati  alle piastre di sterzo
La soluzione tradizionale prevede per ciascuno stelo  una canna di acciaio fissa e un fodero mobile  posto inferiormente  a essa (l'asse della ruota è vincolato alla parte basale  del fodero  che può scorrere in su e in giù  lungo la canna  che viene  inserita internamente ad esso con un ridotto gioco diametrale)
All'interno  della canna  è posta  la molla (talvolta se ne impiegano  due sovrapposte) che assicura la funzione elastica
La funzione ammortizzante è ottenuta esattamente come negli ammortizzatori  della sospensione posteriore mediante  olio e passaggi calibrati
Tra le più recenti  tendenze tecniche  nel settore sono le sospensioni  anteriori  vanno segnalate le forcella pneumoidrauliche  nelle quali aria sotto lieve pressione (in genere con la sospensione  a riposo e la ruota sollevata da terra non supera il valore di 1,0 bar) assiste la molla  nell'espletare la sua funzione
Una tendenza decisamente significativa  è quella che ha portato le canne delle forcelle  ad assumere via via diametri  sempre maggiori  al fine di aumentare la rigidità (minori deformazioni a flessione)

FORCELLA A STELI ROVESCIATI

Come lascia intendere questa definizione si tratta di una forcella nella quale i foderi  sono disposti in alto  e vengono fissati  mediante l'usuale sistema a morsetto  alle piastre di sterzo  mentre le canne sono scorrevoli  e vengono collegate al perno  della ruota mediante appositi terminali in alluminio  nei quali sono ricavati  anche gli attacchi per le pinze del freno
I principali  punti di forza di questa soluzione sono costituiti da una ottima guida per gli elementi  mobili della sospensione  e da ampie  sezioni nei punti di fissaggio  alle piastre di forcella (zone sempre critiche)
Si ottengono in altre parole  un'elevata rigidità  e una grande robustezza
In alcune  forcelle delle ultime generazioni  sono state adottate soluzioni davvero inconsuete a livello  di struttura interna arrivando anche a concentrare al funzione ammortizzante in uno stelo  e quella molleggiante all'altro

giovedì 5 novembre 2015

telai

Il telaio costituisce  la struttura  portante della moto  alla quale sono fissati  il motore  e le sospensioni  nonché la sella  il serbatoio  e tutti  i vari accessori che compongono il veicolo

TELAIO A DOPPIA CULLA
sono costituiti  da due tubi che partendo dal canotto di sterzo scendono verso il basso a sostenere  inferiormente  il motore per poi  ripiegarsi ancora una volta  verso l'alto  e congiungersi alla struttura superiore  generalmente  nella zona sottostante  la parte anteriore della sella
La struttura superiore che parte anch' essa  dal canotto  di sterzo  può essere fermate da due tubi affiancati  oppure da un solo tubo di diametro rilevante

TELAI A CULLA SEMPLICE
Hanno generalmente una struttura superiore composta da un solo tubo  di ragguardevole diametro anche il motore è sostenuto  da un unico tubo che costituisce la parte inferiore del telaio
Sia i telai a doppia culla che quelli a culla semplice hanno il loro punto di forza nella struttura tubolare superiore  calcolata in modo da sopportare elevate sollecitazioni  torsionali  e flessionali  in ambedue i casi la struttura inferiore può essere chiusa  ossia coi tubi che partono dal canotto  di sterzo senza alcuna interruzione avvolgono  inferiormente il motore e si portano poi al punto di congiunzione con la struttura superiore oppure aperta nel caso in cui la culla non avvolga inferiormente il  motore ma ne sfrutti  la rigidità strutturale per ottenere un tramite fra la sua parte anteriore e la parte posteriore
Inoltre la culla  può essere di tipo rialzato  con i tubi inferiori del telaio che invece di passare sotto al motore passano sopra il basamento e in questo caso  il propulsore  non è più appoggiato al telaio  ma risulta sospeso a esso

TELAI A TRALICCIO
sono generalmente  composti da una complessa  intelaiatura di tubi di piccolo o medio diametro  con elementi portanti  ed elementi di rinforzo  saldati fra di loro
La struttura di un telaio a traliccio  non è vincolata  a un preciso schema prestabilito quasi  sempre comunque si tratta di un rigido  intreccio di tubi che  partendo dal canotto di sterzo  sostiene dall'alto il motore  e nella parte posteriore si allunga a sostenere la sella scendendo verso il basso  sino all'altezza del punto di attacco del forcellone oscillante della sospensione

TELAIO  DELTABOX
Tra le più importanti novità tecniche  apparse e affermatasi  spiccano i telai per moto stradali di elevata prestazione  con struttura a doppia culla perimetrale  ( i due rami superiori abbracciano la testata del motore in vece di passare sopra ess) e quelli a doppia trave superiore ( la struttura può esser completata da una piccola culla inferiore).
Di questi ultimi il più famoso è forse il Deltabox della Yamaha.
I due elementi  portanti superiori scendono in diagonale collegando le due zone più sollecitate della intera struttura del vicolo ovverosia quella del canotto  di sterzo  e quella del fulcro del forcellone.
Telai  realizzati  con questo schema (il motore in genere viene incastonato  nella parte inferiore della struttura utilizzando  due bretelle di fissaggio  nella zona anteriore) sono impiegati  quasi universalmente sulle moto del Gran Premio
I due travi superiori in genere hanno una sezione  rettangolare  oppure sono scatolati in modo da unire a una notevole leggerezza una grande rigidità

TELAI MONOSCOCCA
Pur inserendosi nel capitolo dei telai in lamiera stampata i monoscocca rappresentano qualcosa di diverso
Il telaio monoscocca è sostanzialmente una carrozzeria  portante  e costituisce al contrario di quanto accade per i telai tubolari o in lamiera o misti di schema classico  non una struttura portante su cui poggiano elementi staccati indispensabili quali il serbatoio  e la sella bensì  un unico complesso che assolve egregiamente più funzioni riducendo di molto il numero di parti  costitutive una motocicletta e rivoluzionando l'aspetto esterno  e quindi  l'estetica del veicolo