E' nato tutto da un progetto di Ganni Rizzotti che ha voluto raccontare attraverso le foto la passione delle due ruote
ABOUT US E' un libro dedicato alla cultura custom e prima di tutto alla Harley Davidson
E un libro che parla di persone che si raccontano, ogni particolare che vediamo nelle foto ha un significato profondo
ricco di inquadrature inusuali
E' stata una grande esperienza, una grande soddisfazione rappresentare il libro visto che mi hanno messo in copertina
locandine
giovedì 7 maggio 2015
HARLEY DAVIDSON LA STORIA - L'ARRIVO DI UN MAGO
Nel 1971 Willie G. Davidson occupava la funzione di responsabile della progettazione da otto anni dopo aver progettato un nuovo modo di concepire la moto e in particolare l'Harley prese la matita e si mise al lavoro al tavolo con un unico obiettivo in testa la redditività creò un mezzo completamente nuovo ma molto economico che andò a modificare parecchi elementi sui modelli della gamma esistente quell'anno
La parte sottile leggera della Sporster e la parte posteriore pesante e stabile dei una Electra Glide crearono una moto che consentì di soddisfare le diverse categorie di clienti ma soprattutto di iscrivere una novità in una gamma che cominciava ad apparire superata
La Super Glide non stupì in modo particolare la clientela perché il serbatoio aveva la solita forma a goccia la forcella sottile il faro era sobrio nelle dimensioni il manubrio era piegato leggermente a forma di corna e la sella biposto era disposta su un parafango dalla forma sfuggente e profilata
I colori furono presi in prestito dalla bandiera americana con uno sfondo bianco a motivi geometrici e simmetrici blu e rossi in altre parole rifacimenti estetici servivano a rinnovare lo stile della Harley Davidson la quale fondamentalmente conservava il telaio e il motore uno Shovelhead 1200
Nel 1972 il motore della Sporster passò dai 1000 centimetri cubi grazie ad un alesaggio maggiorato
Nel 1974 la Super Glide fu dotata in opzione di un motorino di avviamento elettrico il modello portava la sigla FXE
Il modello standard FX continuò a essere realizzato fino al 1978 anno in cui se ne produssero solo 1774 esemplari mentre la FXE raggiunse le 8314 unità
Fino al 1978 dalla fabbrica uscirono complessivamente 32599 Super Glide
Con questo primo risultato Willie G: Glide dimostrò di aver saputo sfruttare con gusto e semplicità le motociclette già esistenti
La Super Glide fu utilizzata come base per una serie di modelli derivati dalla prima creazione del direttore della progettazione nel 1977 fu seguita dalla Low Ride e successivamente dalla Fat Boy e dalla Wide Glide che si impose come una delle moto più vendute della società
Willie G: aveva compreso perfettamente i desideri dei clienti più fedeli i quali non volevano moto particolarmente veloci bens' veicoli di carattere sufficientemente potenti e dalla forte personalità che potesserov conservare tali caratteristiche negli anni
Dopo la Wide Glide nel 1984 arrivò la Softail che riprendeva le caratteristiche della Super Glide della LOw Ride e della Electra Glide dando impressione che L'Harley volesse lanciare un modello del 1958 per i nostalgici
tuttavia non era affatto così anche se il telaio sembrava rigido nascondeva due ammortizzatori destinati a garantire una guida comoda ed è per questo motivo che oggi esiste una gamma completa di Softail costruiti intorno a questo telaio
Negli anni '70 quando Willie disegnò e creò alcune innovazioni per i nuovi modello la produzione aumentò in modo particolare
tuttavia i giapponesi producevano con maggiore rapidità e presentavano regolarmente delle novità obbligando i rivenditori ad abbassare il prezzo delle moto che rimanevano in giacenza e che rovinavano il mercato
inoltre la collaborazione italoamericana cominciò a mostrare segni di cedimento a causa delle moto leggere prodotte dall'Aermacchi che non erano in grado di competere con i concorrenti giapponesi
nel 1978 Rodney C.G. Gott lasciò la carica di responsabile dell'AMF American Machine & foundry e sostituito da Tom York
Quest'ultimo non aveva le capacità necessarie per occuparsi di una fabbrica di motociclette fondata su un rapporto così particolare con la clientela
Dalle sue analisi comunque egli trasse la conclusione che la ditta si sarebbe potuta risollevare a condizione che investisse per costruire nuovi modelli la cui qualità e il cui stile avrebbero dovuto corrispondere all'ondata giapponese
Ovviamente i sostenitori che sapevano che la carta vincente della società risiedeva proprio nella sua personalità avversarono questa proposta quindi fu una disastrosa perdita finanziaria ma avrebbe condotto solo alla realizzazione di bolidi di potenza ma senza personalità
La parte sottile leggera della Sporster e la parte posteriore pesante e stabile dei una Electra Glide crearono una moto che consentì di soddisfare le diverse categorie di clienti ma soprattutto di iscrivere una novità in una gamma che cominciava ad apparire superata
La Super Glide non stupì in modo particolare la clientela perché il serbatoio aveva la solita forma a goccia la forcella sottile il faro era sobrio nelle dimensioni il manubrio era piegato leggermente a forma di corna e la sella biposto era disposta su un parafango dalla forma sfuggente e profilata
I colori furono presi in prestito dalla bandiera americana con uno sfondo bianco a motivi geometrici e simmetrici blu e rossi in altre parole rifacimenti estetici servivano a rinnovare lo stile della Harley Davidson la quale fondamentalmente conservava il telaio e il motore uno Shovelhead 1200
Nel 1972 il motore della Sporster passò dai 1000 centimetri cubi grazie ad un alesaggio maggiorato
Nel 1974 la Super Glide fu dotata in opzione di un motorino di avviamento elettrico il modello portava la sigla FXE
Il modello standard FX continuò a essere realizzato fino al 1978 anno in cui se ne produssero solo 1774 esemplari mentre la FXE raggiunse le 8314 unità
Fino al 1978 dalla fabbrica uscirono complessivamente 32599 Super Glide
Con questo primo risultato Willie G: Glide dimostrò di aver saputo sfruttare con gusto e semplicità le motociclette già esistenti
La Super Glide fu utilizzata come base per una serie di modelli derivati dalla prima creazione del direttore della progettazione nel 1977 fu seguita dalla Low Ride e successivamente dalla Fat Boy e dalla Wide Glide che si impose come una delle moto più vendute della società
Willie G: aveva compreso perfettamente i desideri dei clienti più fedeli i quali non volevano moto particolarmente veloci bens' veicoli di carattere sufficientemente potenti e dalla forte personalità che potesserov conservare tali caratteristiche negli anni
Dopo la Wide Glide nel 1984 arrivò la Softail che riprendeva le caratteristiche della Super Glide della LOw Ride e della Electra Glide dando impressione che L'Harley volesse lanciare un modello del 1958 per i nostalgici
tuttavia non era affatto così anche se il telaio sembrava rigido nascondeva due ammortizzatori destinati a garantire una guida comoda ed è per questo motivo che oggi esiste una gamma completa di Softail costruiti intorno a questo telaio
Negli anni '70 quando Willie disegnò e creò alcune innovazioni per i nuovi modello la produzione aumentò in modo particolare
tuttavia i giapponesi producevano con maggiore rapidità e presentavano regolarmente delle novità obbligando i rivenditori ad abbassare il prezzo delle moto che rimanevano in giacenza e che rovinavano il mercato
inoltre la collaborazione italoamericana cominciò a mostrare segni di cedimento a causa delle moto leggere prodotte dall'Aermacchi che non erano in grado di competere con i concorrenti giapponesi
nel 1978 Rodney C.G. Gott lasciò la carica di responsabile dell'AMF American Machine & foundry e sostituito da Tom York
Quest'ultimo non aveva le capacità necessarie per occuparsi di una fabbrica di motociclette fondata su un rapporto così particolare con la clientela
Dalle sue analisi comunque egli trasse la conclusione che la ditta si sarebbe potuta risollevare a condizione che investisse per costruire nuovi modelli la cui qualità e il cui stile avrebbero dovuto corrispondere all'ondata giapponese
Ovviamente i sostenitori che sapevano che la carta vincente della società risiedeva proprio nella sua personalità avversarono questa proposta quindi fu una disastrosa perdita finanziaria ma avrebbe condotto solo alla realizzazione di bolidi di potenza ma senza personalità
martedì 5 maggio 2015
manutenzione pratica - il filtro dell'aria
i filtri dell'aria sono molto importanti ai fini del corretto funzionamento della durata della moto
essi devono venire ispezionati frequentemente e devono essere puliti o sostituiti a seconda della prescrizione della casa
esistono svariati tipi di filtri alcuni dei quali devono essere periodicamente puliti con aria compressa altri devono venire lavati accuratamente con benzina asciugati e infine inumiditi con olio motore prima del montaggio altri ancora non devono essere puliti ma soltanto sostituiti far bene attenzione al montaggio
per rimuovere un filtro dell'aria nella maggior parte dei casi occorre togliere la fiancatina ma non di rado deve essere rimossa la sella e talvolta addirittura il serbatoio
successivamente si deve togliere il coperchio della scatola filtro che nella maggior parte dei casi è fissato da viti e infine procedere all'estrazione
mentre i filtri a secco vanno puliti mediante soffiatura con
aria compressa quelli in spugna poliuretanica dopo essere stati rimossi vanno lavati con un solvente adatto e imbevuti di olio
essi devono venire ispezionati frequentemente e devono essere puliti o sostituiti a seconda della prescrizione della casa
esistono svariati tipi di filtri alcuni dei quali devono essere periodicamente puliti con aria compressa altri devono venire lavati accuratamente con benzina asciugati e infine inumiditi con olio motore prima del montaggio altri ancora non devono essere puliti ma soltanto sostituiti far bene attenzione al montaggio
per rimuovere un filtro dell'aria nella maggior parte dei casi occorre togliere la fiancatina ma non di rado deve essere rimossa la sella e talvolta addirittura il serbatoio
successivamente si deve togliere il coperchio della scatola filtro che nella maggior parte dei casi è fissato da viti e infine procedere all'estrazione
mentre i filtri a secco vanno puliti mediante soffiatura con
aria compressa quelli in spugna poliuretanica dopo essere stati rimossi vanno lavati con un solvente adatto e imbevuti di olio
manutenzione pratica- il carburatore
Ormai il carburatore sta sparendo a favore dell'iniezione la manutenzione richiesta dai carburatori è piuttosto limitata traducendosi ad alcune semplici operazione di regolazione, pulizia e controllo per eseguire le quali occorre avere almeno alcune nozioni di base sulla teoria di funzionamento del carburatore e sulla disposizione dei vari componenti
E' consigliabile innanzitutto studiare bene quanto indicato sul libretto di uso e manutenzione in modo da conoscere perfettamente la procedura di smontaggio dei vari componenti e il loro posizionamento
Mentre per alcune operazioni le case indicano in genere gli intervalli chilometrici ai quali esse devono avvenire le altre devono essere eseguite qualora se ne presenti la necessità
nella maggior parte dei casi le uniche regolazioni che vanno effettuate ogni tanto sul carburatore riguardano la velocità del minimo e il titolo della miscela erogata sempre nel funzionamento al minimo queste regolazioni si effettuano agendo su due viti delle quali i carburatori sono dotati
In alcune moto non è possibile modificare la dosatura della miscela al minimo dato che la relativa vite è bloccata in fabbrica mediante tappo di inviolabilità e la casa prevede solo la registrazione della velocità del minimo
Importante accertarsi che manopola del gas abbia la corretta corsa a vuoto nei motori policilindrici vanno di quando in quando sincronizzati i carburatori in modo da far aprire le valvole del gas in maniera simultanea
Spesso bisogna sincronizzare i cavalletti o leveraggi di comando dei carburatori in modo che le valvole a saracinesca vengano azionate nello stesso momento
Oltre che dal comportamento del motore utili indicazioni circa il titolo di miscela aria/benzina fornita dal carburatore si possono avere esaminando il colore dell'isolante centrale della candela
Per effettuare la verifica del titolo fornito dal getto del massimo è necessario fare una tirata alla marcia più alta e con la manopola del gas aperta a fondo per alcune centinaia di metri e quindi tirare la frizione e contemporaneamente togliere il contatto e quindi controllare la candela
Nei motori a quattro tempi dopo aver compiuto un tragitto in autostrada si può notare che l'interno del foro terminale della marmitta si presenta di un colore grigio chiaro dopo un po' di uso in città l'interno si presenta di un colore grigio più scuro dovuto all'arricchimento della miscela che si ha quando il motore funziona la minimo e durante le accelerazioni
anche il foro della marmitta costituisce una spia della carburazione
se esso assume una colorazione nera il titolo della miscela è senz'altro troppo ricco in qualunque tipo di uso
se i depositi oltre ad essere neri sono unti il motore brucia olio questo viene di solito indicato dal colore bianco celeste allo scarico e può essere causa di usura di un cilindro o dei segmenti gioco eccessivo della valvola e guida valvola rottura del gommino paraolio dello stelo valvola o di uno o più segmenti danni alle parte del cilindro
fumo scuro o nero allo scarico è sicuro indizio di miscela eccessivamente ricca
E' consigliabile innanzitutto studiare bene quanto indicato sul libretto di uso e manutenzione in modo da conoscere perfettamente la procedura di smontaggio dei vari componenti e il loro posizionamento
Mentre per alcune operazioni le case indicano in genere gli intervalli chilometrici ai quali esse devono avvenire le altre devono essere eseguite qualora se ne presenti la necessità
nella maggior parte dei casi le uniche regolazioni che vanno effettuate ogni tanto sul carburatore riguardano la velocità del minimo e il titolo della miscela erogata sempre nel funzionamento al minimo queste regolazioni si effettuano agendo su due viti delle quali i carburatori sono dotati
In alcune moto non è possibile modificare la dosatura della miscela al minimo dato che la relativa vite è bloccata in fabbrica mediante tappo di inviolabilità e la casa prevede solo la registrazione della velocità del minimo
Importante accertarsi che manopola del gas abbia la corretta corsa a vuoto nei motori policilindrici vanno di quando in quando sincronizzati i carburatori in modo da far aprire le valvole del gas in maniera simultanea
Spesso bisogna sincronizzare i cavalletti o leveraggi di comando dei carburatori in modo che le valvole a saracinesca vengano azionate nello stesso momento
Oltre che dal comportamento del motore utili indicazioni circa il titolo di miscela aria/benzina fornita dal carburatore si possono avere esaminando il colore dell'isolante centrale della candela
Per effettuare la verifica del titolo fornito dal getto del massimo è necessario fare una tirata alla marcia più alta e con la manopola del gas aperta a fondo per alcune centinaia di metri e quindi tirare la frizione e contemporaneamente togliere il contatto e quindi controllare la candela
Nei motori a quattro tempi dopo aver compiuto un tragitto in autostrada si può notare che l'interno del foro terminale della marmitta si presenta di un colore grigio chiaro dopo un po' di uso in città l'interno si presenta di un colore grigio più scuro dovuto all'arricchimento della miscela che si ha quando il motore funziona la minimo e durante le accelerazioni
anche il foro della marmitta costituisce una spia della carburazione
se esso assume una colorazione nera il titolo della miscela è senz'altro troppo ricco in qualunque tipo di uso
se i depositi oltre ad essere neri sono unti il motore brucia olio questo viene di solito indicato dal colore bianco celeste allo scarico e può essere causa di usura di un cilindro o dei segmenti gioco eccessivo della valvola e guida valvola rottura del gommino paraolio dello stelo valvola o di uno o più segmenti danni alle parte del cilindro
fumo scuro o nero allo scarico è sicuro indizio di miscela eccessivamente ricca
lunedì 4 maggio 2015
un'altra giornata a Vanzago domenica 3 maggio 2015
domenica 3 maggio 2015
LA STORIA DELLA GUZZI - LE PRIME GARE
Dal 1924 con la partecipazione alle gare la marca si afferma sempre di più
Il punto di forza è certamente la vittoria del Campionato Europeo , dove con la C4V la Moto Guzzi conquista il primo secondo e quinto posto
Nel 1925 a Mandello sono costruite , da oltre 300 lavoratori 1200 motocicli mentre nel 1927,accanto ai modelli sportivi per sperimentare l'efficienza del telaio elastico (prima moto al mondo dotata di questo accorgimento) il fratello di Carlo Giuseppe Guzzi, guida un nuovo modello la GT in un raid a Capo Nord
Grazie al successo dell'impresa la GT potè fregiarsi meritatamente del nome Norge datogli inizialmente in onore del dirigibile omonimo
Giuseppe fu l'inventore ed il progettista insieme a Carlo del telaio elastico con sospensione posteriore
Va ricordato che precedentemente a questa innovazione i motocicli avevano il telaio rigido analogamente alle biciclette
Già nel 1929 la produzione raggiunge le 2.500 unità e l'azienda nel 1934 è il maggiore produttore di motociclette in Italia
Sotto il profilo agonistico il 1935 viene ricordato perché con le sue 25 cm cubi monocilindrica e 500 cm cubi bicilindrica conquista la prestigiosa gara internazionale Tourist Trophy con il pilota irlandese Stanley Woods successo poi ribadito nel 1937 con il pilota italiano Omobono Tenni che lo conquista nella categoria 250
Il punto di forza è certamente la vittoria del Campionato Europeo , dove con la C4V la Moto Guzzi conquista il primo secondo e quinto posto
Nel 1925 a Mandello sono costruite , da oltre 300 lavoratori 1200 motocicli mentre nel 1927,accanto ai modelli sportivi per sperimentare l'efficienza del telaio elastico (prima moto al mondo dotata di questo accorgimento) il fratello di Carlo Giuseppe Guzzi, guida un nuovo modello la GT in un raid a Capo Nord
Grazie al successo dell'impresa la GT potè fregiarsi meritatamente del nome Norge datogli inizialmente in onore del dirigibile omonimo
Giuseppe fu l'inventore ed il progettista insieme a Carlo del telaio elastico con sospensione posteriore
Va ricordato che precedentemente a questa innovazione i motocicli avevano il telaio rigido analogamente alle biciclette
Già nel 1929 la produzione raggiunge le 2.500 unità e l'azienda nel 1934 è il maggiore produttore di motociclette in Italia
Sotto il profilo agonistico il 1935 viene ricordato perché con le sue 25 cm cubi monocilindrica e 500 cm cubi bicilindrica conquista la prestigiosa gara internazionale Tourist Trophy con il pilota irlandese Stanley Woods successo poi ribadito nel 1937 con il pilota italiano Omobono Tenni che lo conquista nella categoria 250
venerdì 1 maggio 2015
Labour Day raduno Hells Angel Nomads MILANO
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