è sufficiente riportare un brano di un articolo apparso negli anni Sessanta su un giornale american Il male che parla della diffusione del fenomeno chopper dilagato negli Stati Uniti per farsi un'idea dell'immagine dei bikers dell'epoca
E' un'immagine che abbiamo conosciuto sugli schermi :"In una giornata torrida del 1954, un tipo grande e grosso barbuto abbronzato blocca la sua Harley con una sgommata ben studiata davanti al bar preferito dai centauri di una città americana
Il giubbotto di jeans sbiadito porta i colori di un club Con una sgasata potente sbriciola il tranquillo pomeriggio domenicale della strada e sterzando il manubrio alto più di un metro e mezzo mostra le ascelle umide di sudore prima di chiudere il gas
Appoggiata la moto sul cavalletto si mette a lucidare le cromature delle forcelle molto più lunghe di quelle standard con un fazzoletto sbrindellato
Poi si guarda attorno e con nonchalance si pulisce le mani sporche di grasso sui jeans incrostati
non ci sono dubbi è tosto
sono molteplici le fonti che attestano che i chopper fecero la loro comparsa in California dopo la seconda guerra mondiale
Uno stato la California ideale per accogliere la nascita di un fenomeno di questo tipo
In realtà nessun altro stato riuniva in sé tanti fattori favorevoli allo sviluppo di un veicolo così originale
sole costante che splendeva su un paesaggio estremamente diversificato, che andava dalla montagna al deserto fino alle grandi distese di colture e che contrastava con le megalopoli e le coste lunghe più di mille chilometri dove il denaro si guadagnava facilmente dove la voglia di contestare era grande, grazie agli spiriti combattivi che vi abitavano dove poliziotti muscolosi a cavallo di gigantesche Harley Davidson affibbiavano multe salatissime per eccesso di velocità e soprattutto dove la popolazione era in costante aumento non solo per le nascite ma anche per il flusso di immigrati stranieri che si riversavano in questa nuova "Eldorado"
Negli Stati Uniti come in Europa i giovani diffidavano degli adulti quando arrivavano a disprezzarli assistendo impotenti allo sviluppo di una società dalle vedute ristrette dai costumi troppo puritani politicamente imbrigliata in un conformismo apparente e dove l'intolleranza nei confronti di coloro che rifiutavano di adeguarsi al modello prestabilito di una società era fin troppo evidente
la contestazione e le reazioni si intensificarono e l'abisso si fece sempre più profondo
I giovani si sfogavano allora sulle automobili e si divertivano con passatempi violenti dove la posta di una scommessa poteva essere la vita stessa
come essere l'ultimo a saltare da una macchina in corsa lanciata verso un precipizio
Con questi giochi la nozione di banda si impose sempre di più se la banda si presentava sotto un aspetto inquietante e insolito per con giubbotti di cuoio occhiali da sole grosse moto rumorose e giacche con il colori di un club, il timore che essa sapeva incutere era ancora maggiore
I primi chopper nacquero con queste bande e in seguito conobbero la diffusione con il film il selvaggio che riscosse un successo incredibile negli Stati Uniti e nel resto del mondo
Oggi la Harley continua a rappresentare uno stile di vita per un numero sempre maggiore di persone
anche se i vari stili si sono diversificati
Ormai quelli che vivono da centauri selvaggi come un tempo sono pochi rispetto agli harleisti che vivono la loro passione per le passeggiate con gli amici e le trasformazione che è possibile apportare alla moto grazie ai numerosi professionisti di questo persone
si tratta di persone che si ritrovano fra amici o all'interno dei club di conseguenza gli appassionati che possiedono un Harley possono comunque vivere il ritmo della bella di Milwaukee senza fare una vita pericolosa e selvaggia come un tempo
locandine
lunedì 22 giugno 2015
domenica 21 giugno 2015
SABATO 20 GIUGNO IL RADUNO DEGLI HURRICANE VARESE
sabato 20 giugno 2015
modelli di moto - una nuova epoca, la softail night train
La Harley Softail night train tutta agghindata di nero è in pratica una Softail custom leggermente modificata a livello estetico al fine di ottenere una moto dal prezzo attraente
una scelta commerciale intelligente poiché le modifiche conferiscono nuova freschezza al modello standard e lo caratterizzano con un'estetica più aggressiva
La night Train con il suo look nero e cromo si integra perfettamente nella grande famiglia delle Harley Davidson e nella leggenda che queste moto rappresentano dotata di una linea accurata adotta questa denominazione in riferimento al soprannome dato FX del 1971 il primo autentico custom Harley Davidson creato dal famoso Willie G Davidson il pilota che prende il posto ai comandi scopre una moto bassa e dalla posizione di guida in grado di evocare quella degli innumerevoli disegni che rappresentano una Harley customizzata
In sella alla Night Train si entra davvero nel cuore del mito Harley Davidson con una moto che simbolizza immediatamente la bella americana moderna cavalcata dai bikers di tutto il continente perfettamente adatta a intrufolarsi in città e a evitare gli ingorghi grazie alla buona maneggevolezza e a una giudiziosa ripartizione dei pesi piazzati molto in basso la Night Train si rivela egualmente gradevole sia su strada sia su percorsi più stretti ed impegnativi non diversamente dalle Softail di cui riprende la filosofia
Data la su vocazione per il turismo risulta una moto concepita per la gita che sa giocare sul tiro ai bassi regimi piuttosto che sulla velocità e che procura un buon comfort al pilota pur divertendosi ad accelerare alquanto alla partenza evidentemente come nel caso di tutte le Harley di questo tipo è sufficiente personalizzarla e migliorarla in funzione dei propri desideri ed è proprio in questo che giustamente risiede come abbiamo già visto la forza delle Harley Davidson destinate a farsi notare nella folla automobilistica
La Night Train non richiede altro che essere modellata a immagine e gusti di chi la possiede per divenire la sua unica e ineguagliabile Harley
una scelta commerciale intelligente poiché le modifiche conferiscono nuova freschezza al modello standard e lo caratterizzano con un'estetica più aggressiva
La night Train con il suo look nero e cromo si integra perfettamente nella grande famiglia delle Harley Davidson e nella leggenda che queste moto rappresentano dotata di una linea accurata adotta questa denominazione in riferimento al soprannome dato FX del 1971 il primo autentico custom Harley Davidson creato dal famoso Willie G Davidson il pilota che prende il posto ai comandi scopre una moto bassa e dalla posizione di guida in grado di evocare quella degli innumerevoli disegni che rappresentano una Harley customizzata
In sella alla Night Train si entra davvero nel cuore del mito Harley Davidson con una moto che simbolizza immediatamente la bella americana moderna cavalcata dai bikers di tutto il continente perfettamente adatta a intrufolarsi in città e a evitare gli ingorghi grazie alla buona maneggevolezza e a una giudiziosa ripartizione dei pesi piazzati molto in basso la Night Train si rivela egualmente gradevole sia su strada sia su percorsi più stretti ed impegnativi non diversamente dalle Softail di cui riprende la filosofia
Data la su vocazione per il turismo risulta una moto concepita per la gita che sa giocare sul tiro ai bassi regimi piuttosto che sulla velocità e che procura un buon comfort al pilota pur divertendosi ad accelerare alquanto alla partenza evidentemente come nel caso di tutte le Harley di questo tipo è sufficiente personalizzarla e migliorarla in funzione dei propri desideri ed è proprio in questo che giustamente risiede come abbiamo già visto la forza delle Harley Davidson destinate a farsi notare nella folla automobilistica
La Night Train non richiede altro che essere modellata a immagine e gusti di chi la possiede per divenire la sua unica e ineguagliabile Harley
venerdì 19 giugno 2015
COME E' FATTA UNA MOTO - CUSCINETTI
prima di procedere a illustrare il percorso dell'olio all'interno del circuito di lubrificazione è opportuno fare un breve cenno ai cuscinetti
un albero rotante deve essere opportunamente supportato cioè nelle pareti che lo sostengono dovranno essere praticati dei fori cilindrici che fungano al tempo stesso da guida e da appoggio
Naturalmente bisognerà evitare che avvenga un contatto metallico direttamente fra albero e i fori di supporto per questo motivo si rende indispensabile far ricorso ai cuscinetti che riducono l'attrito e l'usura a valori estremamente bassi
i cuscinetti si possono distinguere in due tipi fondamentali quelli ad attrito radente detti cuscinetti lisci e quelli ad attrito volvente o a rotolamento sia gli uni che gli altri sono diffusissimi ma funzionano in base a diversi principi
tuttavia salvo casi eccezionali essi non lavorano in effetti in condizioni di attrito radente poiché questo in realtà si trasforma in attrito fluido data la presenza di un velo di olio di cospicuo spessore
che si interpone fra le due superfici in moto relativo separandole
le due superfici in moto relativo non strisciano l'una sull'altra ma sono separate da corpi che rotolano (rulli o sfere)
appartengono alla classe dei cuscinetti volventi i ben noti cuscinetti a sfere quelli a rulli a rulli conici ecc:
questo tipo di cuscinetti ha molte meno esigenze rispetto al precedente per quanto concerne la lubrificazione e questo spiega perché esso venga universalmente adottato per il banco e la testa di biella dei motori a due tempi
una lubrificazione a nebbia o a sbattimento è più che sufficiente per un funzionamento ottimale e per ottenere una lunghissima durata dei cuscinetti a rotolamento i quali inoltre sono assai meno sensibili delle bronzine a eventuali danni derivati da impurità presenti nell'olio
viceversa sono costosi e lievemente più rumorosi nel funzionamento oltre a richiedere l'adozione di alberi di tipo composito cosa che può rivelarsi piuttosto complessa e dispendiosa sia in fase di realizzazione sia per quanto riguarda gli interventi meccanici specialmente nel caso di motori pluricilindrici
un cuscinetto volvente è costituito da un anello esterno e da un anello interno nel quale è ricavata un'altra pista tra questi due componenti è collocata una serie di sfere o di rulli di norma separate tra loro da una gabbia quest'ultima assicura anche il corretto posizionamento dei rulli in modo da evitare il rischio di avvitamento e altri problemi
gli anelli son in acciaio debitamente indurito e dotato in corrispondenza delle superfici di lavoro di una finitura estremamente elevata
anche le sfere e i rull
i sono in acciaio mentre la gabbia può essere talvolta in ottone o più frequentemente in lega di alluminio in acciaio o anche in fibra sintetica
un albero rotante deve essere opportunamente supportato cioè nelle pareti che lo sostengono dovranno essere praticati dei fori cilindrici che fungano al tempo stesso da guida e da appoggio
Naturalmente bisognerà evitare che avvenga un contatto metallico direttamente fra albero e i fori di supporto per questo motivo si rende indispensabile far ricorso ai cuscinetti che riducono l'attrito e l'usura a valori estremamente bassi
i cuscinetti si possono distinguere in due tipi fondamentali quelli ad attrito radente detti cuscinetti lisci e quelli ad attrito volvente o a rotolamento sia gli uni che gli altri sono diffusissimi ma funzionano in base a diversi principi
ad attrito radente
questi cuscinetti sono costituiti dalle bronzine dalle boccole o molto raramente dalle pareti dello stesso supportotuttavia salvo casi eccezionali essi non lavorano in effetti in condizioni di attrito radente poiché questo in realtà si trasforma in attrito fluido data la presenza di un velo di olio di cospicuo spessore
che si interpone fra le due superfici in moto relativo separandole
ad attrito volvente
i cuscinetti di questo tipo funzionano sostituendo all'attrito radente quello volventele due superfici in moto relativo non strisciano l'una sull'altra ma sono separate da corpi che rotolano (rulli o sfere)
appartengono alla classe dei cuscinetti volventi i ben noti cuscinetti a sfere quelli a rulli a rulli conici ecc:
questo tipo di cuscinetti ha molte meno esigenze rispetto al precedente per quanto concerne la lubrificazione e questo spiega perché esso venga universalmente adottato per il banco e la testa di biella dei motori a due tempi
una lubrificazione a nebbia o a sbattimento è più che sufficiente per un funzionamento ottimale e per ottenere una lunghissima durata dei cuscinetti a rotolamento i quali inoltre sono assai meno sensibili delle bronzine a eventuali danni derivati da impurità presenti nell'olio
viceversa sono costosi e lievemente più rumorosi nel funzionamento oltre a richiedere l'adozione di alberi di tipo composito cosa che può rivelarsi piuttosto complessa e dispendiosa sia in fase di realizzazione sia per quanto riguarda gli interventi meccanici specialmente nel caso di motori pluricilindrici
un cuscinetto volvente è costituito da un anello esterno e da un anello interno nel quale è ricavata un'altra pista tra questi due componenti è collocata una serie di sfere o di rulli di norma separate tra loro da una gabbia quest'ultima assicura anche il corretto posizionamento dei rulli in modo da evitare il rischio di avvitamento e altri problemi
gli anelli son in acciaio debitamente indurito e dotato in corrispondenza delle superfici di lavoro di una finitura estremamente elevata
anche le sfere e i rull
i sono in acciaio mentre la gabbia può essere talvolta in ottone o più frequentemente in lega di alluminio in acciaio o anche in fibra sintetica
giovedì 18 giugno 2015
COME E' FATTA UNA MOTO - LUBRIFICAZIONE FORZATA
sia che di adotti il sistema con olio nella coppa sia quello a carter secco la lubrificazione è forzata
ovvero l'olio viene inviato sotto pressione ai principali organi
POMPE DELL'OLIO
le pompe impiegate sono a ingranaggi o a lobi queste ultime son preferite dai costruttori giapponesi
a valle della pompa dell'olio ci deve essere una valvola limitatrice che ha il compito di proteggere il circuito da pressioni troppo elevate che si possono raggiungere per esempio a freddo quando l'olio è troppo vischioso e ai regimi molto elevati
Quando la valvola che è di norma costituita da una piccola sfera o pistoncino e da una molla tarata si apre parte l'olio che arriva alla pompa non entra in circolo ma viene scaricata di nuovo nella coppa oppure nella canalizzazione dalla quale la pompa stessa aspira
le pompe dell'olio sono sempre azionate meccanicamente possono prender il moto tramite ingranaggi in cascata oppure un giro di catena dall'albero a gomiti dalla corona dentata della trasmissione primaria oppure dall'albero ausiliario
La pompa viene azionata mediante una coppia di ingranaggi o un giro di catena direttamente dall'albero motore tuttavia non mancano esempi di pompe messe in movimento da un'estremità dell'albero a camme oppure da questo azionate tramite una coppia di vite senza fine-ingranaggio elicoidale o dalla corona della trasmissione primaria (mediante ingranaggi o giro di catena oppure anche da un albero ausiliario
dopo aver passato attraverso un filtro a reticella che serve per trattenere le impurità grossolane l'olio viene inviato dalla pompa ai vari organi del motore
ovvero l'olio viene inviato sotto pressione ai principali organi
POMPE DELL'OLIO
le pompe impiegate sono a ingranaggi o a lobi queste ultime son preferite dai costruttori giapponesi
a valle della pompa dell'olio ci deve essere una valvola limitatrice che ha il compito di proteggere il circuito da pressioni troppo elevate che si possono raggiungere per esempio a freddo quando l'olio è troppo vischioso e ai regimi molto elevati
Quando la valvola che è di norma costituita da una piccola sfera o pistoncino e da una molla tarata si apre parte l'olio che arriva alla pompa non entra in circolo ma viene scaricata di nuovo nella coppa oppure nella canalizzazione dalla quale la pompa stessa aspira
le pompe dell'olio sono sempre azionate meccanicamente possono prender il moto tramite ingranaggi in cascata oppure un giro di catena dall'albero a gomiti dalla corona dentata della trasmissione primaria oppure dall'albero ausiliario
La pompa viene azionata mediante una coppia di ingranaggi o un giro di catena direttamente dall'albero motore tuttavia non mancano esempi di pompe messe in movimento da un'estremità dell'albero a camme oppure da questo azionate tramite una coppia di vite senza fine-ingranaggio elicoidale o dalla corona della trasmissione primaria (mediante ingranaggi o giro di catena oppure anche da un albero ausiliario
dopo aver passato attraverso un filtro a reticella che serve per trattenere le impurità grossolane l'olio viene inviato dalla pompa ai vari organi del motore
martedì 16 giugno 2015
le evoluzioni dei chopper
l'evoluzione del chopper aumentò negli stati uniti esperti di questo ramo cominciarono ad aprire officine specializzate
la ricerca estetica e soprattutto del particolare originale cominciò a prevalere sul lato pratico della moto
lentamente l'importanza capitale del motore fu dimenticata per lasciar posto all'eccentricità più spinta
il motore poteva essere con un bicilindrico a V Harley Davidson da un quadri cilindrico giapponese o da un bicilindrico inglese a quel punto non aveva più importanza agli occhi degli utenti le cromature accentuate al massimo i sissy bar (o schienalino) smisurato le forcelle di lunghezza infinita i tubi di scappamento sollevati con raccordi alterati per non parlare delle fioriture e degli arabeschi fatti con rottami talvolta rabberciati fecero dimenticare l'origine prima del chopper legata alla ricerca della prestazione alcune di queste moto oltre ad essere poco maneggevoli e impossibili da guidare avevano un peso esagerato
molti chopper però erano ben studiati e concepiti
negli Stati Uniti si sviluppò anche la vendita per corrispondenza delle componenti per chopper che consentì a tutti di personalizzare la propria moto a casa ma non solo
si poteva ricevere poster che raffiguravano i mitici chopper con lunghe forcelle telai allungati e grossi bicilindrici a V perfettamente valorizzati oltre che a magliette e gadget legati a questo stile di vita
la vendita per corrispondenza sviluppatasi conobbe un'espansione fiorente nel corso degli anni ma le continue ricerche estetiche dei bikers la resero insufficiente cominciò così a svilupparsi una vera e propria industria con officine e laboratori dove si producevano e vendevano i pezzi che servivano a trasformare le moto ma anche a costruirle
ciò consentì infine di rispondere a una domanda relativa a un nuovo mercato in espansione che rappresentava un potenziale enorme
il chopper conobbe quindi uno sviluppo folgorante ma conservò l'immagine emersa da un passato burrascoso
poi durante gli anni settanta alcuni Stati americani cominciarono a promulgare leggi destinate a limitare le eccentricità del chopper
Le Street Racer possono essere definite chopper alleggeriti slanciati ed eleganti che offrono buone prestazioni e ricercano in primo luogo tale criterio
per chopper tradizionale si intende un veicolo dal telaio rigido lungo e affusolato ma con un angolo di inclinazione sufficientemente rilevante per poter ospitare una forcella più lunga rispetto a quella originale un piccolo serbatoio un manubrio piccolo e piatto arretrato e lungo e sollevato una sella consona al look della moto e uno sissy bar di dimensione variabile
in realtà nel campo dei chopper la libertà resta ancora grande come vuole il principio stesso del veicolo
Abbiamo poi la Low rider una moto bassa e lunga con il canotto di sterzo inclinato ma con una forcella accorciata od originale e punta più al particolare e alla prestazione del motore rispetto al chopper tradizionale e ha una linea più compatta
Si può parlare anche di Street Drag apparsa tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta sotto forma di Street racer
si tratta di una moto he ricerca prestazioni spinte con un motore elaborato linee basse e compatte con l'aggiunta a volte del protossido di azoto per aumentare le prestazioni di ripresa
la show bike è una moto da esposizione destinata ad esser ammirata e non guidata
Le Oldies sono moto nuove che cercano di assomigliare a quelle vecchie
il chopper ha un avvenire radioso spianato dal settore custom dove le trasformazioni stravaganti ma non radicali si vedono sempre di più
la ricerca estetica e soprattutto del particolare originale cominciò a prevalere sul lato pratico della moto
lentamente l'importanza capitale del motore fu dimenticata per lasciar posto all'eccentricità più spinta
il motore poteva essere con un bicilindrico a V Harley Davidson da un quadri cilindrico giapponese o da un bicilindrico inglese a quel punto non aveva più importanza agli occhi degli utenti le cromature accentuate al massimo i sissy bar (o schienalino) smisurato le forcelle di lunghezza infinita i tubi di scappamento sollevati con raccordi alterati per non parlare delle fioriture e degli arabeschi fatti con rottami talvolta rabberciati fecero dimenticare l'origine prima del chopper legata alla ricerca della prestazione alcune di queste moto oltre ad essere poco maneggevoli e impossibili da guidare avevano un peso esagerato
molti chopper però erano ben studiati e concepiti
negli Stati Uniti si sviluppò anche la vendita per corrispondenza delle componenti per chopper che consentì a tutti di personalizzare la propria moto a casa ma non solo
si poteva ricevere poster che raffiguravano i mitici chopper con lunghe forcelle telai allungati e grossi bicilindrici a V perfettamente valorizzati oltre che a magliette e gadget legati a questo stile di vita
la vendita per corrispondenza sviluppatasi conobbe un'espansione fiorente nel corso degli anni ma le continue ricerche estetiche dei bikers la resero insufficiente cominciò così a svilupparsi una vera e propria industria con officine e laboratori dove si producevano e vendevano i pezzi che servivano a trasformare le moto ma anche a costruirle
ciò consentì infine di rispondere a una domanda relativa a un nuovo mercato in espansione che rappresentava un potenziale enorme
il chopper conobbe quindi uno sviluppo folgorante ma conservò l'immagine emersa da un passato burrascoso
poi durante gli anni settanta alcuni Stati americani cominciarono a promulgare leggi destinate a limitare le eccentricità del chopper
Le Street Racer possono essere definite chopper alleggeriti slanciati ed eleganti che offrono buone prestazioni e ricercano in primo luogo tale criterio
per chopper tradizionale si intende un veicolo dal telaio rigido lungo e affusolato ma con un angolo di inclinazione sufficientemente rilevante per poter ospitare una forcella più lunga rispetto a quella originale un piccolo serbatoio un manubrio piccolo e piatto arretrato e lungo e sollevato una sella consona al look della moto e uno sissy bar di dimensione variabile
in realtà nel campo dei chopper la libertà resta ancora grande come vuole il principio stesso del veicolo
Abbiamo poi la Low rider una moto bassa e lunga con il canotto di sterzo inclinato ma con una forcella accorciata od originale e punta più al particolare e alla prestazione del motore rispetto al chopper tradizionale e ha una linea più compatta
Si può parlare anche di Street Drag apparsa tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta sotto forma di Street racer
si tratta di una moto he ricerca prestazioni spinte con un motore elaborato linee basse e compatte con l'aggiunta a volte del protossido di azoto per aumentare le prestazioni di ripresa
la show bike è una moto da esposizione destinata ad esser ammirata e non guidata
Le Oldies sono moto nuove che cercano di assomigliare a quelle vecchie
il chopper ha un avvenire radioso spianato dal settore custom dove le trasformazioni stravaganti ma non radicali si vedono sempre di più
lunedì 15 giugno 2015
lubrificazione a carter secco
in questo sistema la coppa vera e propria non esiste ovvero è ridotta ai minimi termini in essa l'olio non fa in tempo ad accumularsi in quantità cospicue perché appena vi giunge colando lungo le pareti interne del carter viene subito aspirato da una pompa di recupero che lo invia nel serbatoio separato
o dove esso si raccoglie e si raffredda
da qui l'olio viene prelevato attraverso un condotto dalla pompa di mandata che lo invia attraverso opportune canalizzazioni a lubrificare i veri organi del motore
E' da notare che la portata della pompa di recupero è sempre maggiore di quella della pompa di mandata
Di solito il serbatoio dell'olio è posto sotto la sella della moto in certi casi è ricavato all'interno del telaio
o dove esso si raccoglie e si raffredda
da qui l'olio viene prelevato attraverso un condotto dalla pompa di mandata che lo invia attraverso opportune canalizzazioni a lubrificare i veri organi del motore
E' da notare che la portata della pompa di recupero è sempre maggiore di quella della pompa di mandata
Di solito il serbatoio dell'olio è posto sotto la sella della moto in certi casi è ricavato all'interno del telaio
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