sabato si va tutti a Varese al raduno degli Hurricane musica birra e spettacoli burlesque musica dal vivo e naturalmente tante moto meno di pomeriggio tante di sera un altro raduno per fare il giro in moto e stare insieme
locandine
domenica 21 giugno 2015
sabato 20 giugno 2015
modelli di moto - una nuova epoca, la softail night train
La Harley Softail night train tutta agghindata di nero è in pratica una Softail custom leggermente modificata a livello estetico al fine di ottenere una moto dal prezzo attraente
una scelta commerciale intelligente poiché le modifiche conferiscono nuova freschezza al modello standard e lo caratterizzano con un'estetica più aggressiva
La night Train con il suo look nero e cromo si integra perfettamente nella grande famiglia delle Harley Davidson e nella leggenda che queste moto rappresentano dotata di una linea accurata adotta questa denominazione in riferimento al soprannome dato FX del 1971 il primo autentico custom Harley Davidson creato dal famoso Willie G Davidson il pilota che prende il posto ai comandi scopre una moto bassa e dalla posizione di guida in grado di evocare quella degli innumerevoli disegni che rappresentano una Harley customizzata
In sella alla Night Train si entra davvero nel cuore del mito Harley Davidson con una moto che simbolizza immediatamente la bella americana moderna cavalcata dai bikers di tutto il continente perfettamente adatta a intrufolarsi in città e a evitare gli ingorghi grazie alla buona maneggevolezza e a una giudiziosa ripartizione dei pesi piazzati molto in basso la Night Train si rivela egualmente gradevole sia su strada sia su percorsi più stretti ed impegnativi non diversamente dalle Softail di cui riprende la filosofia
Data la su vocazione per il turismo risulta una moto concepita per la gita che sa giocare sul tiro ai bassi regimi piuttosto che sulla velocità e che procura un buon comfort al pilota pur divertendosi ad accelerare alquanto alla partenza evidentemente come nel caso di tutte le Harley di questo tipo è sufficiente personalizzarla e migliorarla in funzione dei propri desideri ed è proprio in questo che giustamente risiede come abbiamo già visto la forza delle Harley Davidson destinate a farsi notare nella folla automobilistica
La Night Train non richiede altro che essere modellata a immagine e gusti di chi la possiede per divenire la sua unica e ineguagliabile Harley
una scelta commerciale intelligente poiché le modifiche conferiscono nuova freschezza al modello standard e lo caratterizzano con un'estetica più aggressiva
La night Train con il suo look nero e cromo si integra perfettamente nella grande famiglia delle Harley Davidson e nella leggenda che queste moto rappresentano dotata di una linea accurata adotta questa denominazione in riferimento al soprannome dato FX del 1971 il primo autentico custom Harley Davidson creato dal famoso Willie G Davidson il pilota che prende il posto ai comandi scopre una moto bassa e dalla posizione di guida in grado di evocare quella degli innumerevoli disegni che rappresentano una Harley customizzata
In sella alla Night Train si entra davvero nel cuore del mito Harley Davidson con una moto che simbolizza immediatamente la bella americana moderna cavalcata dai bikers di tutto il continente perfettamente adatta a intrufolarsi in città e a evitare gli ingorghi grazie alla buona maneggevolezza e a una giudiziosa ripartizione dei pesi piazzati molto in basso la Night Train si rivela egualmente gradevole sia su strada sia su percorsi più stretti ed impegnativi non diversamente dalle Softail di cui riprende la filosofia
Data la su vocazione per il turismo risulta una moto concepita per la gita che sa giocare sul tiro ai bassi regimi piuttosto che sulla velocità e che procura un buon comfort al pilota pur divertendosi ad accelerare alquanto alla partenza evidentemente come nel caso di tutte le Harley di questo tipo è sufficiente personalizzarla e migliorarla in funzione dei propri desideri ed è proprio in questo che giustamente risiede come abbiamo già visto la forza delle Harley Davidson destinate a farsi notare nella folla automobilistica
La Night Train non richiede altro che essere modellata a immagine e gusti di chi la possiede per divenire la sua unica e ineguagliabile Harley
venerdì 19 giugno 2015
COME E' FATTA UNA MOTO - CUSCINETTI
prima di procedere a illustrare il percorso dell'olio all'interno del circuito di lubrificazione è opportuno fare un breve cenno ai cuscinetti
un albero rotante deve essere opportunamente supportato cioè nelle pareti che lo sostengono dovranno essere praticati dei fori cilindrici che fungano al tempo stesso da guida e da appoggio
Naturalmente bisognerà evitare che avvenga un contatto metallico direttamente fra albero e i fori di supporto per questo motivo si rende indispensabile far ricorso ai cuscinetti che riducono l'attrito e l'usura a valori estremamente bassi
i cuscinetti si possono distinguere in due tipi fondamentali quelli ad attrito radente detti cuscinetti lisci e quelli ad attrito volvente o a rotolamento sia gli uni che gli altri sono diffusissimi ma funzionano in base a diversi principi
tuttavia salvo casi eccezionali essi non lavorano in effetti in condizioni di attrito radente poiché questo in realtà si trasforma in attrito fluido data la presenza di un velo di olio di cospicuo spessore
che si interpone fra le due superfici in moto relativo separandole
le due superfici in moto relativo non strisciano l'una sull'altra ma sono separate da corpi che rotolano (rulli o sfere)
appartengono alla classe dei cuscinetti volventi i ben noti cuscinetti a sfere quelli a rulli a rulli conici ecc:
questo tipo di cuscinetti ha molte meno esigenze rispetto al precedente per quanto concerne la lubrificazione e questo spiega perché esso venga universalmente adottato per il banco e la testa di biella dei motori a due tempi
una lubrificazione a nebbia o a sbattimento è più che sufficiente per un funzionamento ottimale e per ottenere una lunghissima durata dei cuscinetti a rotolamento i quali inoltre sono assai meno sensibili delle bronzine a eventuali danni derivati da impurità presenti nell'olio
viceversa sono costosi e lievemente più rumorosi nel funzionamento oltre a richiedere l'adozione di alberi di tipo composito cosa che può rivelarsi piuttosto complessa e dispendiosa sia in fase di realizzazione sia per quanto riguarda gli interventi meccanici specialmente nel caso di motori pluricilindrici
un cuscinetto volvente è costituito da un anello esterno e da un anello interno nel quale è ricavata un'altra pista tra questi due componenti è collocata una serie di sfere o di rulli di norma separate tra loro da una gabbia quest'ultima assicura anche il corretto posizionamento dei rulli in modo da evitare il rischio di avvitamento e altri problemi
gli anelli son in acciaio debitamente indurito e dotato in corrispondenza delle superfici di lavoro di una finitura estremamente elevata
anche le sfere e i rull
i sono in acciaio mentre la gabbia può essere talvolta in ottone o più frequentemente in lega di alluminio in acciaio o anche in fibra sintetica
un albero rotante deve essere opportunamente supportato cioè nelle pareti che lo sostengono dovranno essere praticati dei fori cilindrici che fungano al tempo stesso da guida e da appoggio
Naturalmente bisognerà evitare che avvenga un contatto metallico direttamente fra albero e i fori di supporto per questo motivo si rende indispensabile far ricorso ai cuscinetti che riducono l'attrito e l'usura a valori estremamente bassi
i cuscinetti si possono distinguere in due tipi fondamentali quelli ad attrito radente detti cuscinetti lisci e quelli ad attrito volvente o a rotolamento sia gli uni che gli altri sono diffusissimi ma funzionano in base a diversi principi
ad attrito radente
questi cuscinetti sono costituiti dalle bronzine dalle boccole o molto raramente dalle pareti dello stesso supportotuttavia salvo casi eccezionali essi non lavorano in effetti in condizioni di attrito radente poiché questo in realtà si trasforma in attrito fluido data la presenza di un velo di olio di cospicuo spessore
che si interpone fra le due superfici in moto relativo separandole
ad attrito volvente
i cuscinetti di questo tipo funzionano sostituendo all'attrito radente quello volventele due superfici in moto relativo non strisciano l'una sull'altra ma sono separate da corpi che rotolano (rulli o sfere)
appartengono alla classe dei cuscinetti volventi i ben noti cuscinetti a sfere quelli a rulli a rulli conici ecc:
questo tipo di cuscinetti ha molte meno esigenze rispetto al precedente per quanto concerne la lubrificazione e questo spiega perché esso venga universalmente adottato per il banco e la testa di biella dei motori a due tempi
una lubrificazione a nebbia o a sbattimento è più che sufficiente per un funzionamento ottimale e per ottenere una lunghissima durata dei cuscinetti a rotolamento i quali inoltre sono assai meno sensibili delle bronzine a eventuali danni derivati da impurità presenti nell'olio
viceversa sono costosi e lievemente più rumorosi nel funzionamento oltre a richiedere l'adozione di alberi di tipo composito cosa che può rivelarsi piuttosto complessa e dispendiosa sia in fase di realizzazione sia per quanto riguarda gli interventi meccanici specialmente nel caso di motori pluricilindrici
un cuscinetto volvente è costituito da un anello esterno e da un anello interno nel quale è ricavata un'altra pista tra questi due componenti è collocata una serie di sfere o di rulli di norma separate tra loro da una gabbia quest'ultima assicura anche il corretto posizionamento dei rulli in modo da evitare il rischio di avvitamento e altri problemi
gli anelli son in acciaio debitamente indurito e dotato in corrispondenza delle superfici di lavoro di una finitura estremamente elevata
anche le sfere e i rull
i sono in acciaio mentre la gabbia può essere talvolta in ottone o più frequentemente in lega di alluminio in acciaio o anche in fibra sintetica
giovedì 18 giugno 2015
COME E' FATTA UNA MOTO - LUBRIFICAZIONE FORZATA
sia che di adotti il sistema con olio nella coppa sia quello a carter secco la lubrificazione è forzata
ovvero l'olio viene inviato sotto pressione ai principali organi
POMPE DELL'OLIO
le pompe impiegate sono a ingranaggi o a lobi queste ultime son preferite dai costruttori giapponesi
a valle della pompa dell'olio ci deve essere una valvola limitatrice che ha il compito di proteggere il circuito da pressioni troppo elevate che si possono raggiungere per esempio a freddo quando l'olio è troppo vischioso e ai regimi molto elevati
Quando la valvola che è di norma costituita da una piccola sfera o pistoncino e da una molla tarata si apre parte l'olio che arriva alla pompa non entra in circolo ma viene scaricata di nuovo nella coppa oppure nella canalizzazione dalla quale la pompa stessa aspira
le pompe dell'olio sono sempre azionate meccanicamente possono prender il moto tramite ingranaggi in cascata oppure un giro di catena dall'albero a gomiti dalla corona dentata della trasmissione primaria oppure dall'albero ausiliario
La pompa viene azionata mediante una coppia di ingranaggi o un giro di catena direttamente dall'albero motore tuttavia non mancano esempi di pompe messe in movimento da un'estremità dell'albero a camme oppure da questo azionate tramite una coppia di vite senza fine-ingranaggio elicoidale o dalla corona della trasmissione primaria (mediante ingranaggi o giro di catena oppure anche da un albero ausiliario
dopo aver passato attraverso un filtro a reticella che serve per trattenere le impurità grossolane l'olio viene inviato dalla pompa ai vari organi del motore
ovvero l'olio viene inviato sotto pressione ai principali organi
POMPE DELL'OLIO
le pompe impiegate sono a ingranaggi o a lobi queste ultime son preferite dai costruttori giapponesi
a valle della pompa dell'olio ci deve essere una valvola limitatrice che ha il compito di proteggere il circuito da pressioni troppo elevate che si possono raggiungere per esempio a freddo quando l'olio è troppo vischioso e ai regimi molto elevati
Quando la valvola che è di norma costituita da una piccola sfera o pistoncino e da una molla tarata si apre parte l'olio che arriva alla pompa non entra in circolo ma viene scaricata di nuovo nella coppa oppure nella canalizzazione dalla quale la pompa stessa aspira
le pompe dell'olio sono sempre azionate meccanicamente possono prender il moto tramite ingranaggi in cascata oppure un giro di catena dall'albero a gomiti dalla corona dentata della trasmissione primaria oppure dall'albero ausiliario
La pompa viene azionata mediante una coppia di ingranaggi o un giro di catena direttamente dall'albero motore tuttavia non mancano esempi di pompe messe in movimento da un'estremità dell'albero a camme oppure da questo azionate tramite una coppia di vite senza fine-ingranaggio elicoidale o dalla corona della trasmissione primaria (mediante ingranaggi o giro di catena oppure anche da un albero ausiliario
dopo aver passato attraverso un filtro a reticella che serve per trattenere le impurità grossolane l'olio viene inviato dalla pompa ai vari organi del motore
martedì 16 giugno 2015
le evoluzioni dei chopper
l'evoluzione del chopper aumentò negli stati uniti esperti di questo ramo cominciarono ad aprire officine specializzate
la ricerca estetica e soprattutto del particolare originale cominciò a prevalere sul lato pratico della moto
lentamente l'importanza capitale del motore fu dimenticata per lasciar posto all'eccentricità più spinta
il motore poteva essere con un bicilindrico a V Harley Davidson da un quadri cilindrico giapponese o da un bicilindrico inglese a quel punto non aveva più importanza agli occhi degli utenti le cromature accentuate al massimo i sissy bar (o schienalino) smisurato le forcelle di lunghezza infinita i tubi di scappamento sollevati con raccordi alterati per non parlare delle fioriture e degli arabeschi fatti con rottami talvolta rabberciati fecero dimenticare l'origine prima del chopper legata alla ricerca della prestazione alcune di queste moto oltre ad essere poco maneggevoli e impossibili da guidare avevano un peso esagerato
molti chopper però erano ben studiati e concepiti
negli Stati Uniti si sviluppò anche la vendita per corrispondenza delle componenti per chopper che consentì a tutti di personalizzare la propria moto a casa ma non solo
si poteva ricevere poster che raffiguravano i mitici chopper con lunghe forcelle telai allungati e grossi bicilindrici a V perfettamente valorizzati oltre che a magliette e gadget legati a questo stile di vita
la vendita per corrispondenza sviluppatasi conobbe un'espansione fiorente nel corso degli anni ma le continue ricerche estetiche dei bikers la resero insufficiente cominciò così a svilupparsi una vera e propria industria con officine e laboratori dove si producevano e vendevano i pezzi che servivano a trasformare le moto ma anche a costruirle
ciò consentì infine di rispondere a una domanda relativa a un nuovo mercato in espansione che rappresentava un potenziale enorme
il chopper conobbe quindi uno sviluppo folgorante ma conservò l'immagine emersa da un passato burrascoso
poi durante gli anni settanta alcuni Stati americani cominciarono a promulgare leggi destinate a limitare le eccentricità del chopper
Le Street Racer possono essere definite chopper alleggeriti slanciati ed eleganti che offrono buone prestazioni e ricercano in primo luogo tale criterio
per chopper tradizionale si intende un veicolo dal telaio rigido lungo e affusolato ma con un angolo di inclinazione sufficientemente rilevante per poter ospitare una forcella più lunga rispetto a quella originale un piccolo serbatoio un manubrio piccolo e piatto arretrato e lungo e sollevato una sella consona al look della moto e uno sissy bar di dimensione variabile
in realtà nel campo dei chopper la libertà resta ancora grande come vuole il principio stesso del veicolo
Abbiamo poi la Low rider una moto bassa e lunga con il canotto di sterzo inclinato ma con una forcella accorciata od originale e punta più al particolare e alla prestazione del motore rispetto al chopper tradizionale e ha una linea più compatta
Si può parlare anche di Street Drag apparsa tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta sotto forma di Street racer
si tratta di una moto he ricerca prestazioni spinte con un motore elaborato linee basse e compatte con l'aggiunta a volte del protossido di azoto per aumentare le prestazioni di ripresa
la show bike è una moto da esposizione destinata ad esser ammirata e non guidata
Le Oldies sono moto nuove che cercano di assomigliare a quelle vecchie
il chopper ha un avvenire radioso spianato dal settore custom dove le trasformazioni stravaganti ma non radicali si vedono sempre di più
la ricerca estetica e soprattutto del particolare originale cominciò a prevalere sul lato pratico della moto
lentamente l'importanza capitale del motore fu dimenticata per lasciar posto all'eccentricità più spinta
il motore poteva essere con un bicilindrico a V Harley Davidson da un quadri cilindrico giapponese o da un bicilindrico inglese a quel punto non aveva più importanza agli occhi degli utenti le cromature accentuate al massimo i sissy bar (o schienalino) smisurato le forcelle di lunghezza infinita i tubi di scappamento sollevati con raccordi alterati per non parlare delle fioriture e degli arabeschi fatti con rottami talvolta rabberciati fecero dimenticare l'origine prima del chopper legata alla ricerca della prestazione alcune di queste moto oltre ad essere poco maneggevoli e impossibili da guidare avevano un peso esagerato
molti chopper però erano ben studiati e concepiti
negli Stati Uniti si sviluppò anche la vendita per corrispondenza delle componenti per chopper che consentì a tutti di personalizzare la propria moto a casa ma non solo
si poteva ricevere poster che raffiguravano i mitici chopper con lunghe forcelle telai allungati e grossi bicilindrici a V perfettamente valorizzati oltre che a magliette e gadget legati a questo stile di vita
la vendita per corrispondenza sviluppatasi conobbe un'espansione fiorente nel corso degli anni ma le continue ricerche estetiche dei bikers la resero insufficiente cominciò così a svilupparsi una vera e propria industria con officine e laboratori dove si producevano e vendevano i pezzi che servivano a trasformare le moto ma anche a costruirle
ciò consentì infine di rispondere a una domanda relativa a un nuovo mercato in espansione che rappresentava un potenziale enorme
il chopper conobbe quindi uno sviluppo folgorante ma conservò l'immagine emersa da un passato burrascoso
poi durante gli anni settanta alcuni Stati americani cominciarono a promulgare leggi destinate a limitare le eccentricità del chopper
Le Street Racer possono essere definite chopper alleggeriti slanciati ed eleganti che offrono buone prestazioni e ricercano in primo luogo tale criterio
per chopper tradizionale si intende un veicolo dal telaio rigido lungo e affusolato ma con un angolo di inclinazione sufficientemente rilevante per poter ospitare una forcella più lunga rispetto a quella originale un piccolo serbatoio un manubrio piccolo e piatto arretrato e lungo e sollevato una sella consona al look della moto e uno sissy bar di dimensione variabile
in realtà nel campo dei chopper la libertà resta ancora grande come vuole il principio stesso del veicolo
Abbiamo poi la Low rider una moto bassa e lunga con il canotto di sterzo inclinato ma con una forcella accorciata od originale e punta più al particolare e alla prestazione del motore rispetto al chopper tradizionale e ha una linea più compatta
Si può parlare anche di Street Drag apparsa tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta sotto forma di Street racer
si tratta di una moto he ricerca prestazioni spinte con un motore elaborato linee basse e compatte con l'aggiunta a volte del protossido di azoto per aumentare le prestazioni di ripresa
la show bike è una moto da esposizione destinata ad esser ammirata e non guidata
Le Oldies sono moto nuove che cercano di assomigliare a quelle vecchie
il chopper ha un avvenire radioso spianato dal settore custom dove le trasformazioni stravaganti ma non radicali si vedono sempre di più
lunedì 15 giugno 2015
lubrificazione a carter secco
in questo sistema la coppa vera e propria non esiste ovvero è ridotta ai minimi termini in essa l'olio non fa in tempo ad accumularsi in quantità cospicue perché appena vi giunge colando lungo le pareti interne del carter viene subito aspirato da una pompa di recupero che lo invia nel serbatoio separato
o dove esso si raccoglie e si raffredda
da qui l'olio viene prelevato attraverso un condotto dalla pompa di mandata che lo invia attraverso opportune canalizzazioni a lubrificare i veri organi del motore
E' da notare che la portata della pompa di recupero è sempre maggiore di quella della pompa di mandata
Di solito il serbatoio dell'olio è posto sotto la sella della moto in certi casi è ricavato all'interno del telaio
o dove esso si raccoglie e si raffredda
da qui l'olio viene prelevato attraverso un condotto dalla pompa di mandata che lo invia attraverso opportune canalizzazioni a lubrificare i veri organi del motore
E' da notare che la portata della pompa di recupero è sempre maggiore di quella della pompa di mandata
Di solito il serbatoio dell'olio è posto sotto la sella della moto in certi casi è ricavato all'interno del telaio
come è fatta una moto - lubrificazone con olio nella coppa
In questo caso che è il sistema di lubrificazione più comune la parte inferiore del basamento funge da serbatoio del lubrificante l'olio viene prelevato dalla coppa e inviato a pressione nei vari punti del motore per mezzo di una pompa dopo aver svolto la propria funzione lubrificante l'olio torna per gravità nella coppa
Generalmente le coppe dell'olio sono ricavate direttamente dal basamento del motore; in certi casi però la coppa viene fissata mediante viti alla base del carte
Nella maggior parte dei casi la coppa è alettata in modo da favorire lo smaltimento del calore assorbito dall'olio
Generalmente le coppe dell'olio sono ricavate direttamente dal basamento del motore; in certi casi però la coppa viene fissata mediante viti alla base del carte
Nella maggior parte dei casi la coppa è alettata in modo da favorire lo smaltimento del calore assorbito dall'olio
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