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martedì 17 marzo 2015

Harley Davidson la storia - la racer del 1921

La Harley Davidson motor Company in realtà non voleva  investire denaro in ricerche costose  per costruire un nuovo motore anche se voleva risultare la migliore in gara
In questo periodo  le piste erano  perlopiù  di due tupi le board track  interamente rivestite in legno con curve paraboliche  e le dirt track di terra battuta  con curve in piano
l'Harley  decise quindi di sviluppare  un motor V twin  di serie apportando  alcune modifiche  che ne garantissero la resistenza  e la durata  e lo rendessero competitivo
la modifica principale riguardò le testate  dotate di due valvole di aspirazione e due valvole di scarico  comandate da  aste e bilancieri  mossi da un unico  albero a camme collocato nel basamento 
per mettere a punto il motore utilizzò le  esperienze di Harry Ricardo  inoltre il pilota inglese Freddie Dixon montò due carburatori  sulla sua moto da corsa  che si dimostrarono più che soddisfacenti
La racer originale aveva un solo carburatore  e tre versioni di motore  dotato di otto valvole
Ciascun veicolo  era inconfondibile  perché corrispondeva ai bisogni del pilota
Il motore veniva montato su un telaio perimetrico  soprannominato  Keystone  in cui un elemento inferiore formato da due  piastre sosteneva il carter del motore  e il basamento
inutile cercare i freni infatti in quel periodo era proibito installarli su una moto da corsa dal momento che il loro utilizzo era giudicato pericolo per gli altri concorrenti
La racer era dotata di  trasmissione primari  e secondaria a catena  con un pignone intermedio  che ne regolava la tensione grazie a un  collegamento  su eccentrico
questa moto  straordinaria  era esclusivamente  riservata ai piloti professionisti e il suo prezzo proibitivo era di 1500 dollari  tre volte superiore a tutte le altre moto da corsa
la clientela era selezionata  costruita in pochi esemplari  la racer oggi e considerata un pezzo da collezione molto raro 
Un esemplare di questo splendido modello  appartiene ad un collezionista italiano  che sa il valore  del suo tesoro nonostante il telaio non sia quello originale

lunedì 16 marzo 2015

Harley Davidson la storia - la prima guerra mondiale e le gare in pista

la produzione della Harley Davidson durante la prima guerra mondiale  dall'aprile  1917 al novembre 1918 fu di 45.230 esemplari  suddivisi in 5 modelli due monocilindriche e 3 V twin
Di queste la 18F era a una sola marcia mentre la 18G  e la 18j erano a tre marce e avevano una cilindrata di 1000 centimetri cubi
la fine delle ostilità portò un periodo di crisi nell'industria motociclistica americana e molte case dovettero chiudere
A partire dal 1904 alcuni modelli Harley Davidson  parteciparono  a numerose gare  ma senza che la società si occupasse della preparazione della moto dei piloti  né dei loro finanziamenti contrariamente ai  programmi della Indian la Pope e la Thor
Ad ogni modo la  beneficiò dell'effetto positivo delle numerose vittorie
finalmente ne 1913 per il decimo anniversario  della casa William Harley decise di creare un team in realtà il primo pilota ad aver riportato una vittoria importante era stato il presidente Walter in persona  nel 1908 
Nel 1914 in occasione dell'anniversario dell'Indipendenza  la stampa diede risalto alle 23 vittorie riportate dalla Harley
Nel 1916  la casa costruì il primo bolide  da circuito per un gruppo di piloti  soprannominato "the Wrecking Crew" il gruppo di distruttori  il modello costava 1500 dollari si aggiudicò numerose vittorie tra cui 15 campionati nazionali
questa era la prima moto sportiva  a 8 valvole e con una cilindrata di 100 centimetri cubi esisteva in tre versione a tre marce e aveva la forma molto allungata sprovvista di parafango anteriore con una sella molto bassa ideata per abbassare il baricentro  mentre il motore V twin era posizionato nella parte centrale 
il manubrio  piccolo piegato verso il basso era parallelo alla parta anteriore  del telaio  e le ruote misuravano 51 pollici consumava 4 litri di olio e 12 litri di carburante ogni 100 miglia  perdeva stabilità sopra i 97 Km orari
mentre le richieste dell'esercito si affievolivano  l'Harley  decise di ricominciare a partecipare alle gare
tra il 1919 e 1921 la Harley Davidson produsse una monocilindrica la SW che fu affidata  con successo a Ralph Hepburn
Nel 1926 nonostante i successi la casa decise di ritirarsi  dal mondo delle corse  perché gli investimenti erano troppo elevati

Harley Davidson la storia - le biciclette Harley Davidson

Con l'avvento della prima guerra mondiale  ci fu una richiesta a partire del 1917 la Harley iniziò a produrre queste due ruote
poiché tali veicoli non venivano più importati dall'Europa  a causa della guerra  dal 1917 al 1921 la Harley ne lanciò sul mercato  una linea completa
oltre a i soliti modelli maschili  la linea comprendeva anche biciclette d competizione modelli da donna e per i bambini era prevista anche una versione particolare destinata ai ragazzi dai 10 ai 16 anni
queste biciclette costruite interamente a mano venivano proposte a prezzi che variavano dai 30 ai 40 dollari ma, dopo la guerra  tornò a concentrarsi esclusivamente sulle moto  la richiesta di biciclette diminuì e la società abbandonò  la produzione per continuare a investire nelle creazioni di nuovi modelli  di moto e nel settore sportivo

harley Davidson la storia - l'era del V-twin

Il primo bicilindrico della Harley Davidson fece la sua comparsa ne 1909
A questo proposito occorre precisare che il motore in questione  non fu inventato dalla marca americana e che essa non fu la sola ad adottarlo
In compenso la Harley ne ha prolungato l'utilizzo  nel corso degli anni
Questo tipo di motore trovò logicamente  posto nel telaio  di bicicletta in virtù della sua forma a triangolo rovesciato  ed è proprio ciò che avvenne su modello 5D del 1909
Gli specialisti non avevano difficoltà a capire che il motore dotato di un solo cilindro  era limitato  soprattutto per quanto riguardava la potenza  allo stesso modo non poteva sostenere certe sollecitazione  e la pretesa di un rendimento eccessivo
Si pensò allora che il cilindro singolo  impiegato dal 1903  potesse essere inclinato in avanti  e che questa soluzione lasciasse spazio  sufficiente al secondo
Ciò avrebbe consentito di aumentare la potenzialità del motore pur conservando  un carter unico  e un sistema di distribuzione modificato comune ai due cilindri
Su questo primo modello adottò  bielle a Y che migliorarono il rendimento  I due cilindri erano posizionati  a 45° con una valvola di aspirazione di testa e uno scarico laterale aveva una cilindrata di 850 centimetri cubi  mentre la motociclistica  non raggiungeva i  600 centimetri cubi
tutti i comandi  restarono a cavo con acceleratore e l'anticipo di accensione  posizionati sull'impugnatura del manubrio
La 5D de 1909 era dotata di  magnete e di due ruote a 28 pollici ottenibili su ordinazione
senza frizione e scatola del cambio  raggiungeva i 100 km all'ora  e rispetto alla monocilindrica  sviluppava 3 cavalli in più  pur conservando i pedali
Malgrado le innovazioni  i problemi tecnici rimaneva numerosi  perché mandando il tendicinghia la cinghia di cuoio tendeva a slittare  e il pilota era costretto a spegnere il motore ogni volta che doveva fermarsi
ciò impedì di lanciare il modello sulle strade
Nel 1909 il neolaureato William S. Davidson  era convinto che  la produzione dovesse trarre vantaggio dalle sue conoscenza tecniche  e scientifiche
Lui fu il primo a concepire il modello  V-twin teorico sul tavolo da disegno sembrava fosse sufficiente aggiungere un cilindro ma la sperimentazione  dimostrò che il nuovo propulsore  doveva essere particolarmente robusto  per resistere alle vibrazioni  e ai fattori di usura provocati dalle strade dissestate
questo motore sviluppava una coppia maggiore era solido grazie alle testate che facevano corpo  con il cilindro  e alle valvole laterali  caratterizzate dal bilanciere esterno articolato  sulla testa del cilindro
con questo tipo di valvola fin dalle prime prova  il nuovo motore produsse vibrazioni notevoli  un fenomeno  che entrò a far parte della leggenda Harley  il catalogo della produzione  del 1910 comprendeva  nella serie 6 tre monocilindriche
nel 1911 la serie 7 proponeva  sostanzialmente  gli stessi modelli tre monocilindriche  (7A 7B 7C) e una bicilindrica  la 7D
La serie 8  dell'anno seguente  comprendeva quattro monocilindriche  e tre bicilindriche la 8D e la 8XD  sempre di 550 centimetri cubi   e la 8XE di 1000 centimetri cubi  in grado di sviluppare da 7 agli 8 cavalli
Quest'ultimo modello  destinato esclusivamente all'impiego sportivo  e che solo piloti esperti potevano guidare  era l'unico ad avere  la frizione e la ruota posteriore libera
In questo modello la cinghia di trasmissione in cuoio venne sostituita con una catena  alla quale veniva fornita  la tensione necessaria  grazie ad una leva posizionata nel lato sinistro del serbatoio
Il 1912 segnò una data importante  con la presentazione della prima V-Twin  a marce  nella quale un tendicatena  modificato appositamente faceva da leva del cambio
nello stesso anno  sui nuovi modelli non era più montata una sella da bicicletta  ma un vero e proprio sedile ammortizzato  il cui canotto faceva corpo con il telaio
nel 1913 crearono la propria scuderia la responsabilità tecnica fu affidata a Bill Ottaway i suo desiderio  era di mettere a disposizione alla fabbrica di Milwaukee  le sue conoscenze tecniche  e la sua esperienza in fatto di  competizioni
si impegnò ad apportare miglioramenti per aumentare le prestazioni e per far si che potessero sostenere le sollecitazioni  in gara
fu aumentata la potenza del motore e il nuovo meccanismo de cambio di velocità consentì alle motociclette  di spostare carichi più pesanti  come un passeggero su un sidecar
queste modifiche apparvero nel 1914 sui modelli 10B dotato di un monocilindro monomarcia  e il 10C l'unico monocilindrico dotato  di due marce
un modello conosciuto con la sigla J  venne dotato di due marce e di una trasmissione secondaria a catena
Ottaway mise a punto un sistema  di avviamento a pedale detto Kick starter grazie la quale non era più  necessario pedalare per far partire il veicolo
la motocicletta diventata popolare  grazie al sidecar
L'esperienza accumulata nel corso degli anni aveva consentito di arrivare a cilindrate di 550  centimetri cubi capaci di sviluppare  4,34 cavalli si passò a nuove creazioni
Bill Ottaway  portò a una cilindrata di 100 centimetri cubi tutta al tecnologia messa appunto per le gare andava a beneficio degli alti modelli  e nel 1917 la società lanciò  sul mercato il modello 17
che era dotata di un motore a quattro valvole  per cilindro e di ruote che si distinguevano da quelle della 11K  per dimensione 54 pollici
non era perfetta non era veloce  e il pilota doveva piegarsi in avanti  o indietro per renderla stabile  così aumento l'inclinazione del canotto
1919 fu lanciato il modello a quattro tempi  con cilindrata 584 centimetri cubi
Nel 1919 la produzione raggiunse 24.292 unità

domenica 15 marzo 2015

eventi - 15° anniversario Nomads

sabato 15 marzo 2015 party per l'anniversario del gruppo motociclistico Nomads un occasione di rivedere i vecchi amici in vista poi di un inizio di un'altra lunga stagione di giri in moto

Fabio e Michele


sabato 14 marzo 2015

Harley Davidson la storia - nasce la Harley Davidson motor Company

Al punto in cui William S. Harley e i fratelli Davidson erano arrivati, le alternative potevano essere soltanto due  o  la piccola fabbrica restava così com'era e allora era destinata a scomparire o il gruppo doveva affrontare il rischio e guadare più lontano  ed espandersi
la direzione che essi presero è ben nota  1l 17 settembre 1907 quattro anni dopo  il lancio del primo vicolo la Harley Davidson Motor Company veniva iscritta ufficialmente nel Registro di Commercio delle Industrie degli Sati Uniti
A questo punto non si trattava più di gestire un'officina a condizione familiare ma una società vera e propria 
se nel 1904 la Harley-Davidson aveva prodotto  otto moto nel 1906  dall'officina ne uscirono ben cinquanta
di fronte a un tale sviluppo non aveva più senso  restare nella piccola costruzione di legno  anche se la sua superficie era raddoppiata
Pertanto si trasferirono  nella zona industriale di Milwaukee  all'angolo tra Juneau Avenue e la Trentesima strada in un grande locale  di 250 metri  quadrati
Il trasferimento  fu possibile grazie all'aiuto di James McLay  uno zio dei fratelli Davidson, di professione apicoltore  che accettò di finanziare i lavori del nuovo edificio e della sorella Davidson Elisabeth che acquistò numerose quote della società investendo una grossa somma di denaro
la nuova struttura  fu caratterizzata  da una ripartizione dei ruoli  anche se ognuno poteva intervenire in tutti i settori
IL gruppo dirigente venne dichiarato nel Registro di Commercio dell'epoca  così composto
presidente e Direttore Generale  Walter Davidson
vice presidente William A. Davidson 
segretario Arthur Davidson
ingegnere capo William S. Harley
La scelta era caduta su i Davidson perché  erano i soli ad avere una famiglia a carico e
William Davidson fu subito considerato il cuore della società per gli ottimi rapporti umani con i dipendenti
La cilindrata iniziale era di  165 centimetri cubi migliorò poi  fino a raggiungere la cilindrata di 570 centimetri cubi  che sviluppava  4 cavalli  ed era in grado di  raggiungere 70 Km orari
le migliorie proseguirono fino al  1918  nei modello 6A 6B 6C di 500 centimetri cubi  e disponibili nelle versioni a 1 o 3 marce  il diametro delle ruote fu aumentato e l'alesaggio  passò a 4 pollici
questo  stesso anno  la produzione fu interrotta 
dopo 15 anni di presenza  sul mercato  e 2550 pezzi  prodotti
modello  conobbe un meritato riposo

venerdì 13 marzo 2015

manutenzione pratica della moto - i freni

In campo motociclistico vengono usati i freni sia a disco che a tamburo  i primi vengono comandati in genere per mezzo di un circuito  idraulico mentre i secondi  vengono azionati  sempre per mezzo di un comando meccanico  (un cavo o un astina collegati ad una leva
la manutenzione si limita al controllo del livello di liquido nel serbatoio del circuito idraulico  e alla sostituzione  periodica  con relativo  spurgo  del sistema (nel caso di comando idraulico)  e al controllo delle condizioni dei cavi  alla regolazione della corsa  a vuoto della leva di comando (nel caso di comando meccanico) e alla verifica dell'usura delle guarnizioni di attrito  e delle condizioni delle superfici di lavoro  dei tamburi e dei dischi


la leva di azionamento di un impianto frenante  a impianto idraulico deve avere sempre una certa corsa a vuoto  che non deve però divenire eccessiva (in questo caso controllare i livelli del liquido)

quando la leva è dotata di un registro a vite  e controdado per la regolazione della corsa a vuoto il suo valore deve essere controllato  e riportato al valore prescritto

l'angolo della leva montata su un piatto porta ganasce  forma con l'astina (o il cavetto ) di comando deve in posizione di riposo essere inferiore a 90° 
In caso contrari  è probabile che l'usura delle guarnizioni  di attrito sia eccessiva o che la leva è stata montata male sulle millerighe

E indispensabile che  la leva di comando del freno posteriore abbia notevole corsa a vuoto (in genere 2-3 millimetri) specialmente se l'azionamento del freno avviene tramite un' astina metallica
Rispettare scrupolosamente il valore indicato dalla casa e controllarlo frequentemente
ogni volta che si tende la catena di trasmissione finale è necessario controllare la corsa a vuoto del pedale ed eventualmente procedere alla registrazione

per rimuovere le pastiglie dei freni come pure semplicemente controllarne l'usura  è molto spesso necessario togliere  un coperchietto  in plastica che protegge la parte  superiore della pinza scalzandolo con un cacciavite

In molti casi le pastiglie dei freni possono essere tolte semplicemente sfilando una o due spine di ritegno che talvolta sono assicurate per mezzo di una copiglia

lo spessore delle pastiglie dei freni può essere agevolmente controllato per mezzo di un calibro

in genere lo spessore minimo che in seguito all'usura il materiale di attrito  può raggiungere viene indicato in 1,5- 1,0 mm

il livello del liquido  nel serbatoio del circuito idraulico  dell'impianto frenante  deve venire  controllato alla scadenza prevista  se è necessaria un'aggiunta usare il liquido  dello stesso tipo di quello presente

oltre a controllare visivamente le condizioni dei dischi occorre anche misurare lo spessore  l'operazione è agevole e può essere effettuata per mezzo di un calibro