La Harley Davidson motor Company in realtà non voleva investire denaro in ricerche costose per costruire un nuovo motore anche se voleva risultare la migliore in gara
In questo periodo le piste erano perlopiù di due tupi le board track interamente rivestite in legno con curve paraboliche e le dirt track di terra battuta con curve in piano
l'Harley decise quindi di sviluppare un motor V twin di serie apportando alcune modifiche che ne garantissero la resistenza e la durata e lo rendessero competitivo
la modifica principale riguardò le testate dotate di due valvole di aspirazione e due valvole di scarico comandate da aste e bilancieri mossi da un unico albero a camme collocato nel basamento
per mettere a punto il motore utilizzò le esperienze di Harry Ricardo inoltre il pilota inglese Freddie Dixon montò due carburatori sulla sua moto da corsa che si dimostrarono più che soddisfacenti
La racer originale aveva un solo carburatore e tre versioni di motore dotato di otto valvole
Ciascun veicolo era inconfondibile perché corrispondeva ai bisogni del pilota
Il motore veniva montato su un telaio perimetrico soprannominato Keystone in cui un elemento inferiore formato da due piastre sosteneva il carter del motore e il basamento
inutile cercare i freni infatti in quel periodo era proibito installarli su una moto da corsa dal momento che il loro utilizzo era giudicato pericolo per gli altri concorrenti
La racer era dotata di trasmissione primari e secondaria a catena con un pignone intermedio che ne regolava la tensione grazie a un collegamento su eccentrico
questa moto straordinaria era esclusivamente riservata ai piloti professionisti e il suo prezzo proibitivo era di 1500 dollari tre volte superiore a tutte le altre moto da corsa
la clientela era selezionata costruita in pochi esemplari la racer oggi e considerata un pezzo da collezione molto raro
Un esemplare di questo splendido modello appartiene ad un collezionista italiano che sa il valore del suo tesoro nonostante il telaio non sia quello originale
locandine
martedì 17 marzo 2015
lunedì 16 marzo 2015
Harley Davidson la storia - la prima guerra mondiale e le gare in pista
la produzione della Harley Davidson durante la prima guerra mondiale dall'aprile 1917 al novembre 1918 fu di 45.230 esemplari suddivisi in 5 modelli due monocilindriche e 3 V twin
Di queste la 18F era a una sola marcia mentre la 18G e la 18j erano a tre marce e avevano una cilindrata di 1000 centimetri cubi
la fine delle ostilità portò un periodo di crisi nell'industria motociclistica americana e molte case dovettero chiudere
A partire dal 1904 alcuni modelli Harley Davidson parteciparono a numerose gare ma senza che la società si occupasse della preparazione della moto dei piloti né dei loro finanziamenti contrariamente ai programmi della Indian la Pope e la Thor
Ad ogni modo la beneficiò dell'effetto positivo delle numerose vittorie
finalmente ne 1913 per il decimo anniversario della casa William Harley decise di creare un team in realtà il primo pilota ad aver riportato una vittoria importante era stato il presidente Walter in persona nel 1908
Nel 1914 in occasione dell'anniversario dell'Indipendenza la stampa diede risalto alle 23 vittorie riportate dalla Harley
Nel 1916 la casa costruì il primo bolide da circuito per un gruppo di piloti soprannominato "the Wrecking Crew" il gruppo di distruttori il modello costava 1500 dollari si aggiudicò numerose vittorie tra cui 15 campionati nazionali
questa era la prima moto sportiva a 8 valvole e con una cilindrata di 100 centimetri cubi esisteva in tre versione a tre marce e aveva la forma molto allungata sprovvista di parafango anteriore con una sella molto bassa ideata per abbassare il baricentro mentre il motore V twin era posizionato nella parte centrale
il manubrio piccolo piegato verso il basso era parallelo alla parta anteriore del telaio e le ruote misuravano 51 pollici consumava 4 litri di olio e 12 litri di carburante ogni 100 miglia perdeva stabilità sopra i 97 Km orari
mentre le richieste dell'esercito si affievolivano l'Harley decise di ricominciare a partecipare alle gare
tra il 1919 e 1921 la Harley Davidson produsse una monocilindrica la SW che fu affidata con successo a Ralph Hepburn
Nel 1926 nonostante i successi la casa decise di ritirarsi dal mondo delle corse perché gli investimenti erano troppo elevati
Di queste la 18F era a una sola marcia mentre la 18G e la 18j erano a tre marce e avevano una cilindrata di 1000 centimetri cubi
la fine delle ostilità portò un periodo di crisi nell'industria motociclistica americana e molte case dovettero chiudere
A partire dal 1904 alcuni modelli Harley Davidson parteciparono a numerose gare ma senza che la società si occupasse della preparazione della moto dei piloti né dei loro finanziamenti contrariamente ai programmi della Indian la Pope e la Thor
Ad ogni modo la beneficiò dell'effetto positivo delle numerose vittorie
finalmente ne 1913 per il decimo anniversario della casa William Harley decise di creare un team in realtà il primo pilota ad aver riportato una vittoria importante era stato il presidente Walter in persona nel 1908
Nel 1914 in occasione dell'anniversario dell'Indipendenza la stampa diede risalto alle 23 vittorie riportate dalla Harley
Nel 1916 la casa costruì il primo bolide da circuito per un gruppo di piloti soprannominato "the Wrecking Crew" il gruppo di distruttori il modello costava 1500 dollari si aggiudicò numerose vittorie tra cui 15 campionati nazionali
questa era la prima moto sportiva a 8 valvole e con una cilindrata di 100 centimetri cubi esisteva in tre versione a tre marce e aveva la forma molto allungata sprovvista di parafango anteriore con una sella molto bassa ideata per abbassare il baricentro mentre il motore V twin era posizionato nella parte centrale
il manubrio piccolo piegato verso il basso era parallelo alla parta anteriore del telaio e le ruote misuravano 51 pollici consumava 4 litri di olio e 12 litri di carburante ogni 100 miglia perdeva stabilità sopra i 97 Km orari
mentre le richieste dell'esercito si affievolivano l'Harley decise di ricominciare a partecipare alle gare
tra il 1919 e 1921 la Harley Davidson produsse una monocilindrica la SW che fu affidata con successo a Ralph Hepburn
Nel 1926 nonostante i successi la casa decise di ritirarsi dal mondo delle corse perché gli investimenti erano troppo elevati
Harley Davidson la storia - le biciclette Harley Davidson
Con l'avvento della prima guerra mondiale ci fu una richiesta a partire del 1917 la Harley iniziò a produrre queste due ruote
poiché tali veicoli non venivano più importati dall'Europa a causa della guerra dal 1917 al 1921 la Harley ne lanciò sul mercato una linea completa
oltre a i soliti modelli maschili la linea comprendeva anche biciclette d competizione modelli da donna e per i bambini era prevista anche una versione particolare destinata ai ragazzi dai 10 ai 16 anni
queste biciclette costruite interamente a mano venivano proposte a prezzi che variavano dai 30 ai 40 dollari ma, dopo la guerra tornò a concentrarsi esclusivamente sulle moto la richiesta di biciclette diminuì e la società abbandonò la produzione per continuare a investire nelle creazioni di nuovi modelli di moto e nel settore sportivo
poiché tali veicoli non venivano più importati dall'Europa a causa della guerra dal 1917 al 1921 la Harley ne lanciò sul mercato una linea completa
oltre a i soliti modelli maschili la linea comprendeva anche biciclette d competizione modelli da donna e per i bambini era prevista anche una versione particolare destinata ai ragazzi dai 10 ai 16 anni
queste biciclette costruite interamente a mano venivano proposte a prezzi che variavano dai 30 ai 40 dollari ma, dopo la guerra tornò a concentrarsi esclusivamente sulle moto la richiesta di biciclette diminuì e la società abbandonò la produzione per continuare a investire nelle creazioni di nuovi modelli di moto e nel settore sportivo
harley Davidson la storia - l'era del V-twin
Il primo bicilindrico della Harley Davidson fece la sua comparsa ne 1909
A questo proposito occorre precisare che il motore in questione non fu inventato dalla marca americana e che essa non fu la sola ad adottarlo
In compenso la Harley ne ha prolungato l'utilizzo nel corso degli anni
Questo tipo di motore trovò logicamente posto nel telaio di bicicletta in virtù della sua forma a triangolo rovesciato ed è proprio ciò che avvenne su modello 5D del 1909
Gli specialisti non avevano difficoltà a capire che il motore dotato di un solo cilindro era limitato soprattutto per quanto riguardava la potenza allo stesso modo non poteva sostenere certe sollecitazione e la pretesa di un rendimento eccessivo
Si pensò allora che il cilindro singolo impiegato dal 1903 potesse essere inclinato in avanti e che questa soluzione lasciasse spazio sufficiente al secondo
Ciò avrebbe consentito di aumentare la potenzialità del motore pur conservando un carter unico e un sistema di distribuzione modificato comune ai due cilindri
Su questo primo modello adottò bielle a Y che migliorarono il rendimento I due cilindri erano posizionati a 45° con una valvola di aspirazione di testa e uno scarico laterale aveva una cilindrata di 850 centimetri cubi mentre la motociclistica non raggiungeva i 600 centimetri cubi
tutti i comandi restarono a cavo con acceleratore e l'anticipo di accensione posizionati sull'impugnatura del manubrio
La 5D de 1909 era dotata di magnete e di due ruote a 28 pollici ottenibili su ordinazione
senza frizione e scatola del cambio raggiungeva i 100 km all'ora e rispetto alla monocilindrica sviluppava 3 cavalli in più pur conservando i pedali
Malgrado le innovazioni i problemi tecnici rimaneva numerosi perché mandando il tendicinghia la cinghia di cuoio tendeva a slittare e il pilota era costretto a spegnere il motore ogni volta che doveva fermarsi
ciò impedì di lanciare il modello sulle strade
Nel 1909 il neolaureato William S. Davidson era convinto che la produzione dovesse trarre vantaggio dalle sue conoscenza tecniche e scientifiche
Lui fu il primo a concepire il modello V-twin teorico sul tavolo da disegno sembrava fosse sufficiente aggiungere un cilindro ma la sperimentazione dimostrò che il nuovo propulsore doveva essere particolarmente robusto per resistere alle vibrazioni e ai fattori di usura provocati dalle strade dissestate
questo motore sviluppava una coppia maggiore era solido grazie alle testate che facevano corpo con il cilindro e alle valvole laterali caratterizzate dal bilanciere esterno articolato sulla testa del cilindro
con questo tipo di valvola fin dalle prime prova il nuovo motore produsse vibrazioni notevoli un fenomeno che entrò a far parte della leggenda Harley il catalogo della produzione del 1910 comprendeva nella serie 6 tre monocilindriche
nel 1911 la serie 7 proponeva sostanzialmente gli stessi modelli tre monocilindriche (7A 7B 7C) e una bicilindrica la 7D
La serie 8 dell'anno seguente comprendeva quattro monocilindriche e tre bicilindriche la 8D e la 8XD sempre di 550 centimetri cubi e la 8XE di 1000 centimetri cubi in grado di sviluppare da 7 agli 8 cavalli
Quest'ultimo modello destinato esclusivamente all'impiego sportivo e che solo piloti esperti potevano guidare era l'unico ad avere la frizione e la ruota posteriore libera
In questo modello la cinghia di trasmissione in cuoio venne sostituita con una catena alla quale veniva fornita la tensione necessaria grazie ad una leva posizionata nel lato sinistro del serbatoio
Il 1912 segnò una data importante con la presentazione della prima V-Twin a marce nella quale un tendicatena modificato appositamente faceva da leva del cambio
nello stesso anno sui nuovi modelli non era più montata una sella da bicicletta ma un vero e proprio sedile ammortizzato il cui canotto faceva corpo con il telaio
nel 1913 crearono la propria scuderia la responsabilità tecnica fu affidata a Bill Ottaway i suo desiderio era di mettere a disposizione alla fabbrica di Milwaukee le sue conoscenze tecniche e la sua esperienza in fatto di competizioni
si impegnò ad apportare miglioramenti per aumentare le prestazioni e per far si che potessero sostenere le sollecitazioni in gara
fu aumentata la potenza del motore e il nuovo meccanismo de cambio di velocità consentì alle motociclette di spostare carichi più pesanti come un passeggero su un sidecar
queste modifiche apparvero nel 1914 sui modelli 10B dotato di un monocilindro monomarcia e il 10C l'unico monocilindrico dotato di due marce
un modello conosciuto con la sigla J venne dotato di due marce e di una trasmissione secondaria a catena
Ottaway mise a punto un sistema di avviamento a pedale detto Kick starter grazie la quale non era più necessario pedalare per far partire il veicolo
la motocicletta diventata popolare grazie al sidecar
L'esperienza accumulata nel corso degli anni aveva consentito di arrivare a cilindrate di 550 centimetri cubi capaci di sviluppare 4,34 cavalli si passò a nuove creazioni
Bill Ottaway portò a una cilindrata di 100 centimetri cubi tutta al tecnologia messa appunto per le gare andava a beneficio degli alti modelli e nel 1917 la società lanciò sul mercato il modello 17
che era dotata di un motore a quattro valvole per cilindro e di ruote che si distinguevano da quelle della 11K per dimensione 54 pollici
non era perfetta non era veloce e il pilota doveva piegarsi in avanti o indietro per renderla stabile così aumento l'inclinazione del canotto
1919 fu lanciato il modello a quattro tempi con cilindrata 584 centimetri cubi
Nel 1919 la produzione raggiunse 24.292 unità
A questo proposito occorre precisare che il motore in questione non fu inventato dalla marca americana e che essa non fu la sola ad adottarlo
In compenso la Harley ne ha prolungato l'utilizzo nel corso degli anni
Questo tipo di motore trovò logicamente posto nel telaio di bicicletta in virtù della sua forma a triangolo rovesciato ed è proprio ciò che avvenne su modello 5D del 1909
Gli specialisti non avevano difficoltà a capire che il motore dotato di un solo cilindro era limitato soprattutto per quanto riguardava la potenza allo stesso modo non poteva sostenere certe sollecitazione e la pretesa di un rendimento eccessivo
Si pensò allora che il cilindro singolo impiegato dal 1903 potesse essere inclinato in avanti e che questa soluzione lasciasse spazio sufficiente al secondo
Ciò avrebbe consentito di aumentare la potenzialità del motore pur conservando un carter unico e un sistema di distribuzione modificato comune ai due cilindri
Su questo primo modello adottò bielle a Y che migliorarono il rendimento I due cilindri erano posizionati a 45° con una valvola di aspirazione di testa e uno scarico laterale aveva una cilindrata di 850 centimetri cubi mentre la motociclistica non raggiungeva i 600 centimetri cubi
tutti i comandi restarono a cavo con acceleratore e l'anticipo di accensione posizionati sull'impugnatura del manubrio
La 5D de 1909 era dotata di magnete e di due ruote a 28 pollici ottenibili su ordinazione
senza frizione e scatola del cambio raggiungeva i 100 km all'ora e rispetto alla monocilindrica sviluppava 3 cavalli in più pur conservando i pedali
Malgrado le innovazioni i problemi tecnici rimaneva numerosi perché mandando il tendicinghia la cinghia di cuoio tendeva a slittare e il pilota era costretto a spegnere il motore ogni volta che doveva fermarsi
ciò impedì di lanciare il modello sulle strade
Nel 1909 il neolaureato William S. Davidson era convinto che la produzione dovesse trarre vantaggio dalle sue conoscenza tecniche e scientifiche
Lui fu il primo a concepire il modello V-twin teorico sul tavolo da disegno sembrava fosse sufficiente aggiungere un cilindro ma la sperimentazione dimostrò che il nuovo propulsore doveva essere particolarmente robusto per resistere alle vibrazioni e ai fattori di usura provocati dalle strade dissestate
questo motore sviluppava una coppia maggiore era solido grazie alle testate che facevano corpo con il cilindro e alle valvole laterali caratterizzate dal bilanciere esterno articolato sulla testa del cilindro
con questo tipo di valvola fin dalle prime prova il nuovo motore produsse vibrazioni notevoli un fenomeno che entrò a far parte della leggenda Harley il catalogo della produzione del 1910 comprendeva nella serie 6 tre monocilindriche
nel 1911 la serie 7 proponeva sostanzialmente gli stessi modelli tre monocilindriche (7A 7B 7C) e una bicilindrica la 7D
La serie 8 dell'anno seguente comprendeva quattro monocilindriche e tre bicilindriche la 8D e la 8XD sempre di 550 centimetri cubi e la 8XE di 1000 centimetri cubi in grado di sviluppare da 7 agli 8 cavalli
Quest'ultimo modello destinato esclusivamente all'impiego sportivo e che solo piloti esperti potevano guidare era l'unico ad avere la frizione e la ruota posteriore libera
In questo modello la cinghia di trasmissione in cuoio venne sostituita con una catena alla quale veniva fornita la tensione necessaria grazie ad una leva posizionata nel lato sinistro del serbatoio
Il 1912 segnò una data importante con la presentazione della prima V-Twin a marce nella quale un tendicatena modificato appositamente faceva da leva del cambio
nello stesso anno sui nuovi modelli non era più montata una sella da bicicletta ma un vero e proprio sedile ammortizzato il cui canotto faceva corpo con il telaio
nel 1913 crearono la propria scuderia la responsabilità tecnica fu affidata a Bill Ottaway i suo desiderio era di mettere a disposizione alla fabbrica di Milwaukee le sue conoscenze tecniche e la sua esperienza in fatto di competizioni
si impegnò ad apportare miglioramenti per aumentare le prestazioni e per far si che potessero sostenere le sollecitazioni in gara
fu aumentata la potenza del motore e il nuovo meccanismo de cambio di velocità consentì alle motociclette di spostare carichi più pesanti come un passeggero su un sidecar
queste modifiche apparvero nel 1914 sui modelli 10B dotato di un monocilindro monomarcia e il 10C l'unico monocilindrico dotato di due marce
un modello conosciuto con la sigla J venne dotato di due marce e di una trasmissione secondaria a catena
Ottaway mise a punto un sistema di avviamento a pedale detto Kick starter grazie la quale non era più necessario pedalare per far partire il veicolo
la motocicletta diventata popolare grazie al sidecar
L'esperienza accumulata nel corso degli anni aveva consentito di arrivare a cilindrate di 550 centimetri cubi capaci di sviluppare 4,34 cavalli si passò a nuove creazioni
Bill Ottaway portò a una cilindrata di 100 centimetri cubi tutta al tecnologia messa appunto per le gare andava a beneficio degli alti modelli e nel 1917 la società lanciò sul mercato il modello 17
che era dotata di un motore a quattro valvole per cilindro e di ruote che si distinguevano da quelle della 11K per dimensione 54 pollici
non era perfetta non era veloce e il pilota doveva piegarsi in avanti o indietro per renderla stabile così aumento l'inclinazione del canotto
1919 fu lanciato il modello a quattro tempi con cilindrata 584 centimetri cubi
Nel 1919 la produzione raggiunse 24.292 unità
domenica 15 marzo 2015
eventi - 15° anniversario Nomads
sabato 14 marzo 2015
Harley Davidson la storia - nasce la Harley Davidson motor Company
Al punto in cui William S. Harley e i fratelli Davidson erano arrivati, le alternative potevano essere soltanto due o la piccola fabbrica restava così com'era e allora era destinata a scomparire o il gruppo doveva affrontare il rischio e guadare più lontano ed espandersi
la direzione che essi presero è ben nota 1l 17 settembre 1907 quattro anni dopo il lancio del primo vicolo la Harley Davidson Motor Company veniva iscritta ufficialmente nel Registro di Commercio delle Industrie degli Sati Uniti
A questo punto non si trattava più di gestire un'officina a condizione familiare ma una società vera e propria
se nel 1904 la Harley-Davidson aveva prodotto otto moto nel 1906 dall'officina ne uscirono ben cinquanta
di fronte a un tale sviluppo non aveva più senso restare nella piccola costruzione di legno anche se la sua superficie era raddoppiata
Pertanto si trasferirono nella zona industriale di Milwaukee all'angolo tra Juneau Avenue e la Trentesima strada in un grande locale di 250 metri quadrati
Il trasferimento fu possibile grazie all'aiuto di James McLay uno zio dei fratelli Davidson, di professione apicoltore che accettò di finanziare i lavori del nuovo edificio e della sorella Davidson Elisabeth che acquistò numerose quote della società investendo una grossa somma di denaro
la nuova struttura fu caratterizzata da una ripartizione dei ruoli anche se ognuno poteva intervenire in tutti i settori
IL gruppo dirigente venne dichiarato nel Registro di Commercio dell'epoca così composto
presidente e Direttore Generale Walter Davidson
vice presidente William A. Davidson
segretario Arthur Davidson
ingegnere capo William S. Harley
La scelta era caduta su i Davidson perché erano i soli ad avere una famiglia a carico e
William Davidson fu subito considerato il cuore della società per gli ottimi rapporti umani con i dipendenti
La cilindrata iniziale era di 165 centimetri cubi migliorò poi fino a raggiungere la cilindrata di 570 centimetri cubi che sviluppava 4 cavalli ed era in grado di raggiungere 70 Km orari
le migliorie proseguirono fino al 1918 nei modello 6A 6B 6C di 500 centimetri cubi e disponibili nelle versioni a 1 o 3 marce il diametro delle ruote fu aumentato e l'alesaggio passò a 4 pollici
questo stesso anno la produzione fu interrotta
dopo 15 anni di presenza sul mercato e 2550 pezzi prodotti
modello conobbe un meritato riposo
la direzione che essi presero è ben nota 1l 17 settembre 1907 quattro anni dopo il lancio del primo vicolo la Harley Davidson Motor Company veniva iscritta ufficialmente nel Registro di Commercio delle Industrie degli Sati Uniti
A questo punto non si trattava più di gestire un'officina a condizione familiare ma una società vera e propria
se nel 1904 la Harley-Davidson aveva prodotto otto moto nel 1906 dall'officina ne uscirono ben cinquanta
di fronte a un tale sviluppo non aveva più senso restare nella piccola costruzione di legno anche se la sua superficie era raddoppiata
Pertanto si trasferirono nella zona industriale di Milwaukee all'angolo tra Juneau Avenue e la Trentesima strada in un grande locale di 250 metri quadrati
Il trasferimento fu possibile grazie all'aiuto di James McLay uno zio dei fratelli Davidson, di professione apicoltore che accettò di finanziare i lavori del nuovo edificio e della sorella Davidson Elisabeth che acquistò numerose quote della società investendo una grossa somma di denaro
la nuova struttura fu caratterizzata da una ripartizione dei ruoli anche se ognuno poteva intervenire in tutti i settori
IL gruppo dirigente venne dichiarato nel Registro di Commercio dell'epoca così composto
presidente e Direttore Generale Walter Davidson
vice presidente William A. Davidson
segretario Arthur Davidson
ingegnere capo William S. Harley
La scelta era caduta su i Davidson perché erano i soli ad avere una famiglia a carico e
William Davidson fu subito considerato il cuore della società per gli ottimi rapporti umani con i dipendenti
La cilindrata iniziale era di 165 centimetri cubi migliorò poi fino a raggiungere la cilindrata di 570 centimetri cubi che sviluppava 4 cavalli ed era in grado di raggiungere 70 Km orari
le migliorie proseguirono fino al 1918 nei modello 6A 6B 6C di 500 centimetri cubi e disponibili nelle versioni a 1 o 3 marce il diametro delle ruote fu aumentato e l'alesaggio passò a 4 pollici
questo stesso anno la produzione fu interrotta
dopo 15 anni di presenza sul mercato e 2550 pezzi prodotti
modello conobbe un meritato riposo
venerdì 13 marzo 2015
manutenzione pratica della moto - i freni
In campo motociclistico vengono usati i freni sia a disco che a tamburo i primi vengono comandati in genere per mezzo di un circuito idraulico mentre i secondi vengono azionati sempre per mezzo di un comando meccanico (un cavo o un astina collegati ad una leva
la manutenzione si limita al controllo del livello di liquido nel serbatoio del circuito idraulico e alla sostituzione periodica con relativo spurgo del sistema (nel caso di comando idraulico) e al controllo delle condizioni dei cavi alla regolazione della corsa a vuoto della leva di comando (nel caso di comando meccanico) e alla verifica dell'usura delle guarnizioni di attrito e delle condizioni delle superfici di lavoro dei tamburi e dei dischi
la leva di azionamento di un impianto frenante a impianto idraulico deve avere sempre una certa corsa a vuoto che non deve però divenire eccessiva (in questo caso controllare i livelli del liquido)
quando la leva è dotata di un registro a vite e controdado per la regolazione della corsa a vuoto il suo valore deve essere controllato e riportato al valore prescritto
l'angolo della leva montata su un piatto porta ganasce forma con l'astina (o il cavetto ) di comando deve in posizione di riposo essere inferiore a 90°
In caso contrari è probabile che l'usura delle guarnizioni di attrito sia eccessiva o che la leva è stata montata male sulle millerighe
E indispensabile che la leva di comando del freno posteriore abbia notevole corsa a vuoto (in genere 2-3 millimetri) specialmente se l'azionamento del freno avviene tramite un' astina metallica
Rispettare scrupolosamente il valore indicato dalla casa e controllarlo frequentemente
ogni volta che si tende la catena di trasmissione finale è necessario controllare la corsa a vuoto del pedale ed eventualmente procedere alla registrazione
per rimuovere le pastiglie dei freni come pure semplicemente controllarne l'usura è molto spesso necessario togliere un coperchietto in plastica che protegge la parte superiore della pinza scalzandolo con un cacciavite
In molti casi le pastiglie dei freni possono essere tolte semplicemente sfilando una o due spine di ritegno che talvolta sono assicurate per mezzo di una copiglia
lo spessore delle pastiglie dei freni può essere agevolmente controllato per mezzo di un calibro
in genere lo spessore minimo che in seguito all'usura il materiale di attrito può raggiungere viene indicato in 1,5- 1,0 mm
il livello del liquido nel serbatoio del circuito idraulico dell'impianto frenante deve venire controllato alla scadenza prevista se è necessaria un'aggiunta usare il liquido dello stesso tipo di quello presente
oltre a controllare visivamente le condizioni dei dischi occorre anche misurare lo spessore l'operazione è agevole e può essere effettuata per mezzo di un calibro
la manutenzione si limita al controllo del livello di liquido nel serbatoio del circuito idraulico e alla sostituzione periodica con relativo spurgo del sistema (nel caso di comando idraulico) e al controllo delle condizioni dei cavi alla regolazione della corsa a vuoto della leva di comando (nel caso di comando meccanico) e alla verifica dell'usura delle guarnizioni di attrito e delle condizioni delle superfici di lavoro dei tamburi e dei dischi
la leva di azionamento di un impianto frenante a impianto idraulico deve avere sempre una certa corsa a vuoto che non deve però divenire eccessiva (in questo caso controllare i livelli del liquido)
quando la leva è dotata di un registro a vite e controdado per la regolazione della corsa a vuoto il suo valore deve essere controllato e riportato al valore prescritto
l'angolo della leva montata su un piatto porta ganasce forma con l'astina (o il cavetto ) di comando deve in posizione di riposo essere inferiore a 90°
In caso contrari è probabile che l'usura delle guarnizioni di attrito sia eccessiva o che la leva è stata montata male sulle millerighe
E indispensabile che la leva di comando del freno posteriore abbia notevole corsa a vuoto (in genere 2-3 millimetri) specialmente se l'azionamento del freno avviene tramite un' astina metallica
Rispettare scrupolosamente il valore indicato dalla casa e controllarlo frequentemente
ogni volta che si tende la catena di trasmissione finale è necessario controllare la corsa a vuoto del pedale ed eventualmente procedere alla registrazione
per rimuovere le pastiglie dei freni come pure semplicemente controllarne l'usura è molto spesso necessario togliere un coperchietto in plastica che protegge la parte superiore della pinza scalzandolo con un cacciavite
In molti casi le pastiglie dei freni possono essere tolte semplicemente sfilando una o due spine di ritegno che talvolta sono assicurate per mezzo di una copiglia
lo spessore delle pastiglie dei freni può essere agevolmente controllato per mezzo di un calibro
in genere lo spessore minimo che in seguito all'usura il materiale di attrito può raggiungere viene indicato in 1,5- 1,0 mm
il livello del liquido nel serbatoio del circuito idraulico dell'impianto frenante deve venire controllato alla scadenza prevista se è necessaria un'aggiunta usare il liquido dello stesso tipo di quello presente
oltre a controllare visivamente le condizioni dei dischi occorre anche misurare lo spessore l'operazione è agevole e può essere effettuata per mezzo di un calibro
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