Il telaio costituisce la struttura portante della moto alla quale sono fissati il motore e le sospensioni nonché la sella il serbatoio e tutti i vari accessori che compongono il veicolo
TELAIO A DOPPIA CULLA
sono costituiti da due tubi che partendo dal canotto di sterzo scendono verso il basso a sostenere inferiormente il motore per poi ripiegarsi ancora una volta verso l'alto e congiungersi alla struttura superiore generalmente nella zona sottostante la parte anteriore della sella
La struttura superiore che parte anch' essa dal canotto di sterzo può essere fermate da due tubi affiancati oppure da un solo tubo di diametro rilevante
TELAI A CULLA SEMPLICE
Hanno generalmente una struttura superiore composta da un solo tubo di ragguardevole diametro anche il motore è sostenuto da un unico tubo che costituisce la parte inferiore del telaio
Sia i telai a doppia culla che quelli a culla semplice hanno il loro punto di forza nella struttura tubolare superiore calcolata in modo da sopportare elevate sollecitazioni torsionali e flessionali in ambedue i casi la struttura inferiore può essere chiusa ossia coi tubi che partono dal canotto di sterzo senza alcuna interruzione avvolgono inferiormente il motore e si portano poi al punto di congiunzione con la struttura superiore oppure aperta nel caso in cui la culla non avvolga inferiormente il motore ma ne sfrutti la rigidità strutturale per ottenere un tramite fra la sua parte anteriore e la parte posteriore
Inoltre la culla può essere di tipo rialzato con i tubi inferiori del telaio che invece di passare sotto al motore passano sopra il basamento e in questo caso il propulsore non è più appoggiato al telaio ma risulta sospeso a esso
TELAI A TRALICCIO
sono generalmente composti da una complessa intelaiatura di tubi di piccolo o medio diametro con elementi portanti ed elementi di rinforzo saldati fra di loro
La struttura di un telaio a traliccio non è vincolata a un preciso schema prestabilito quasi sempre comunque si tratta di un rigido intreccio di tubi che partendo dal canotto di sterzo sostiene dall'alto il motore e nella parte posteriore si allunga a sostenere la sella scendendo verso il basso sino all'altezza del punto di attacco del forcellone oscillante della sospensione
TELAIO DELTABOX
Tra le più importanti novità tecniche apparse e affermatasi spiccano i telai per moto stradali di elevata prestazione con struttura a doppia culla perimetrale ( i due rami superiori abbracciano la testata del motore in vece di passare sopra ess) e quelli a doppia trave superiore ( la struttura può esser completata da una piccola culla inferiore).
Di questi ultimi il più famoso è forse il Deltabox della Yamaha.
I due elementi portanti superiori scendono in diagonale collegando le due zone più sollecitate della intera struttura del vicolo ovverosia quella del canotto di sterzo e quella del fulcro del forcellone.
Telai realizzati con questo schema (il motore in genere viene incastonato nella parte inferiore della struttura utilizzando due bretelle di fissaggio nella zona anteriore) sono impiegati quasi universalmente sulle moto del Gran Premio
I due travi superiori in genere hanno una sezione rettangolare oppure sono scatolati in modo da unire a una notevole leggerezza una grande rigidità
TELAI MONOSCOCCA
Pur inserendosi nel capitolo dei telai in lamiera stampata i monoscocca rappresentano qualcosa di diverso
Il telaio monoscocca è sostanzialmente una carrozzeria portante e costituisce al contrario di quanto accade per i telai tubolari o in lamiera o misti di schema classico non una struttura portante su cui poggiano elementi staccati indispensabili quali il serbatoio e la sella bensì un unico complesso che assolve egregiamente più funzioni riducendo di molto il numero di parti costitutive una motocicletta e rivoluzionando l'aspetto esterno e quindi l'estetica del veicolo
locandine
giovedì 5 novembre 2015
martedì 3 novembre 2015
selettore del cambio
SELETTORE A FORCELLE
E' il sistema di comando del cambio più diffuso il tamburo selettore (detto anche in gergo desmodronico del cambio) viene fatto ruotare a scatti in modo che vada a fermarsi in posizioni prefissate da un meccanismo che viene azionato dalla leva di comando del cambio.
Sulla parete esterna del tamburo lungo la circonferenza sono praticate delle cave sagomate entro ciascuna della quali viene inserito il grano di guida di una forcella. In tal modo ruotando il tamburo le forcelle sono installate direttamente sul tamburo selettore che in tal caso ha la superficie esterna rettificata .
Più raramente al posto del tamburo si usa una piastra selettrice che è dotata di cave nelle quali sono inseriti i grani di guida delle forcelle
L'estremità di ciascuna forcella solitamente foggiata ad arco di cerchio o comunque dotata di due bracci è posta entro una cava circolare praticata su un ingranaggio scorrevole assialmente ma vincolato a ruotare assieme al proprio albero da un accoppiamento scanalato
Tale ingranaggio è munito lateralmente di denti di innesto frontali che in seguito a un lieve spostamento assiale a esso impartito dalla forcella vanno a far presa in vani o in fori praticati sul fianco di un adiacente libero di ruotare sull'albero (in quanto installato su una boccola o su rullini e lo rendono così solidale all'albero stesso
In questo modo si possono a volontà rendere solidali con gli alberi uno alla volta i vari ingranaggi liberi
Talvolta non vi sono affatto ingranaggio scorrevoli ma manicotti che dotati di cava per la forcella di guida e di denti di innesto frontali vengono spostati assialmente sull'albero al quale sono uniti tramite accoppiamento scanalato
Riassumendo la leva del cambio tramite un apposito dispositivo (selettore) causa la rotazione del tamburo quest'ultimo agisce da camma di comando delle forcelle che si spostano così in un senso o nell'altro accostando o allontanando di volta in volta gli ingranaggi
E' il sistema di comando del cambio più diffuso il tamburo selettore (detto anche in gergo desmodronico del cambio) viene fatto ruotare a scatti in modo che vada a fermarsi in posizioni prefissate da un meccanismo che viene azionato dalla leva di comando del cambio.
Sulla parete esterna del tamburo lungo la circonferenza sono praticate delle cave sagomate entro ciascuna della quali viene inserito il grano di guida di una forcella. In tal modo ruotando il tamburo le forcelle sono installate direttamente sul tamburo selettore che in tal caso ha la superficie esterna rettificata .
Più raramente al posto del tamburo si usa una piastra selettrice che è dotata di cave nelle quali sono inseriti i grani di guida delle forcelle
L'estremità di ciascuna forcella solitamente foggiata ad arco di cerchio o comunque dotata di due bracci è posta entro una cava circolare praticata su un ingranaggio scorrevole assialmente ma vincolato a ruotare assieme al proprio albero da un accoppiamento scanalato
Tale ingranaggio è munito lateralmente di denti di innesto frontali che in seguito a un lieve spostamento assiale a esso impartito dalla forcella vanno a far presa in vani o in fori praticati sul fianco di un adiacente libero di ruotare sull'albero (in quanto installato su una boccola o su rullini e lo rendono così solidale all'albero stesso
In questo modo si possono a volontà rendere solidali con gli alberi uno alla volta i vari ingranaggi liberi
Talvolta non vi sono affatto ingranaggio scorrevoli ma manicotti che dotati di cava per la forcella di guida e di denti di innesto frontali vengono spostati assialmente sull'albero al quale sono uniti tramite accoppiamento scanalato
Riassumendo la leva del cambio tramite un apposito dispositivo (selettore) causa la rotazione del tamburo quest'ultimo agisce da camma di comando delle forcelle che si spostano così in un senso o nell'altro accostando o allontanando di volta in volta gli ingranaggi
lunedì 2 novembre 2015
il cambio
anche per il cambio come tutti gli altri principali organi del motore molte sono state le scelte tecniche .
Due sole però sono riuscite ad imporsi
CAMBIO A PRESA DIRETTA
E' facilmente riconoscibile per il fatto che il pignone della trasmissione finale si trova sullo stesso asse dell'albero primario
Infatti il pignone è solidale all'ingranaggio di uscite per mezzo di un manicotto coassiale all'albero primario ma assolutamente indipendente nella sua rotazione.
Nel cambio di questo tipo sono sempre due le coppie di ingranaggio al lavoro, fuorché nel momento in cui viene inserita la presa diretta ossia quando l'albero primario viene collegato direttamente al manicotto di uscita del moto e il pignone della trasmissione finale ruota così alla stessa velocità della corona della trasmissione primaria (rapporto 1:1)
Il cambio con presa diretta di scuola continentale hanno il pignone di uscita dalla parte opposta alla frizione (o trasmissione primaria) quelli di scuola inglese invece hanno il pignone di uscita dalla stessa parte della frizione.
CAMBIO A CASCATA
E' quello più diffuso. Meno macchinoso del tipo a presa diretta il cambio a cascata si compone di un albero primario che riceve il moto dalla trasmissione primaria e sul quale sono installati gli ingranaggi conduttori nonché di uno secondario su cui è calettato il pignone della trasmissione finale e sul quale sono installati gli ingranaggi condotti.
Nel cambio a cascata lavora solamente una coppia di ingranaggi per volta.
Due sole però sono riuscite ad imporsi
CAMBIO A PRESA DIRETTA
E' facilmente riconoscibile per il fatto che il pignone della trasmissione finale si trova sullo stesso asse dell'albero primario
Infatti il pignone è solidale all'ingranaggio di uscite per mezzo di un manicotto coassiale all'albero primario ma assolutamente indipendente nella sua rotazione.
Nel cambio di questo tipo sono sempre due le coppie di ingranaggio al lavoro, fuorché nel momento in cui viene inserita la presa diretta ossia quando l'albero primario viene collegato direttamente al manicotto di uscita del moto e il pignone della trasmissione finale ruota così alla stessa velocità della corona della trasmissione primaria (rapporto 1:1)
Il cambio con presa diretta di scuola continentale hanno il pignone di uscita dalla parte opposta alla frizione (o trasmissione primaria) quelli di scuola inglese invece hanno il pignone di uscita dalla stessa parte della frizione.
CAMBIO A CASCATA
E' quello più diffuso. Meno macchinoso del tipo a presa diretta il cambio a cascata si compone di un albero primario che riceve il moto dalla trasmissione primaria e sul quale sono installati gli ingranaggi conduttori nonché di uno secondario su cui è calettato il pignone della trasmissione finale e sul quale sono installati gli ingranaggi condotti.
Nel cambio a cascata lavora solamente una coppia di ingranaggi per volta.
domenica 1 novembre 2015
festa di Halloween degli Hell's Angels
il 31 ottobre 2015 alla festa di Halloween ci siamo preparati ben coperti perché non faceva tanto caldo e siamo andati al Legend a festeggiare anche il compleanno di un nostro "vecchio" amico Michele il Pirata è stata una serata divertente ci siamo ritrovati tutti insieme anche a personaggi inquietanti talmente tanto truccati che ci chiedevamo chi potessero essere
Gli Hell's Angels come sempre hanno organizzato tutto alla perfezione ci hanno fatto sentire come a casa
Gli Hell's Angels come sempre hanno organizzato tutto alla perfezione ci hanno fatto sentire come a casa
giovedì 29 ottobre 2015
motoraduni dal 30 al 1 novembre 2015
31 OTTOBRE 2015
HALLOWEEN PARTY
HELLS ANGELS
AL LEGEND CLUB MILANO (MI)
31 OTTOBRE 2015
OFFICIAL SUICIDE PARTY + TATOO ROCK
BALTELLA (BS)
31 OTTOBRE 2015
15° ANNIVERSARY PARTY
SESTU (CA)
31 OTTOBRE 2015
HALLOWEEN CYCLEDELIC NIGHT
MATERA (MT)
31 OTTOBRE 2015
3° HALLOWEEN PARTY
MENDOLA (FC)
31 OTTOBRE 2015
MOTOGIRO &MOTOPARTY
BASTIA UMBRA (PG)
1 NOVEMBRE 2015
ENDURANDO NELLA VALLE DEL TARTUFO
2° MEMORIAL GIANNI MALVARDI
CARBONARA DI PO (MN)
DAL 30 AL 1 NOVEMBRE 2015
LUPUS IN MARSICA
FLANO ROMANO (RM)
30 OTTOBRE 2015
CLUB HOUSE PARTY
FORLINPOPOLI (FC)
31 OTTOBRE 2015
HALLOWEEN PARTY 2015
RUBANO (PD)
31 OTTOBRE 2015
ICE BALL PARTY 2015
FELINO (PR)
mercoledì 28 ottobre 2015
posizione del cambio moto
Molte moto hanno il cambio in blocco con il motore cioè facente corpo unico anche stilisticamente con il propulsore
alcuni hanno il cambio separato si tratta di una soluzione scelta per facilità costruttiva ed economica il cambio è unito al motore sono da un giro di catena (costituente la trasmissione primaria) la cui tensione era regolabile spostando la scatola del cambio sul suo supporto munito di appositi occhielli
Il cambio in blocco è impiegato perché permette di semplificare il sistema di lubrificazione e soprattutto di scegliere il tipo di trasmissione primaria
alcuni hanno il cambio separato si tratta di una soluzione scelta per facilità costruttiva ed economica il cambio è unito al motore sono da un giro di catena (costituente la trasmissione primaria) la cui tensione era regolabile spostando la scatola del cambio sul suo supporto munito di appositi occhielli
Il cambio in blocco è impiegato perché permette di semplificare il sistema di lubrificazione e soprattutto di scegliere il tipo di trasmissione primaria
lunedì 26 ottobre 2015
modifiche al rapporto di trasmissione
Il rapporto di trasmissione finale scelto dal costruttore di norma è quello che meglio si adatta alle caratteristiche del mezzo e a ogni tipo di utilizzazione.
in casi particolari (per esempio impiego in montagna uso agonistico ecc.) può risultare vantaggioso accorciare o allungare il rapporto di trasmissione originale
La cosa può essere fatta agevolmente sostituendo la corona oppure il pignone
bisogna tenere presente che per accorciare il rapporto agendo sul pignone bisogna montarne uno con diametro (quindi con numero dei denti ) inferiore mentre per la corona vale in contrario
Viceversa se si vuole allungare il rapporto occorre installare un pignone più grosso o una corona più piccola
E' anche importante sapere che ogni dente in più o in meno sul pignone corrisponde con buona approssimazione a tre denti in meno o più sulla corona per verificare ciò basta prendere un rapporto a caso ad esempio 44/16 = 2,75 e provare ad aggiungere tre denti alla corone si otterrà un rapporto 47/16 = 2,94
Lasciando invariato il numero di denti della corona e diminuendo invece un sol dente il pignone si avrà il rapporto di trasmissione finale
E' bene che il pignone non abbia un numero troppo ridotto di denti sia per ottenere una maggiore durata del pignone stesso sia per soprattutto per evitare che la catena lavori in condizioni svantaggiose
Quando il pignone è dotato di un diametro ridotto e di un numero di denti limitato le articolazioni della catena compiono un movimento angolare maggiore e inoltre viene esaltato l'effetto poligono (movimento irregolare della catena derivante dal fatto che la distanza tra l'asse di rotazione della ruota dentata e gli assi dei perni non è uguale a quella tra l'asse di rotazione stessa e il centro della piastrina).
in casi particolari (per esempio impiego in montagna uso agonistico ecc.) può risultare vantaggioso accorciare o allungare il rapporto di trasmissione originale
La cosa può essere fatta agevolmente sostituendo la corona oppure il pignone
bisogna tenere presente che per accorciare il rapporto agendo sul pignone bisogna montarne uno con diametro (quindi con numero dei denti ) inferiore mentre per la corona vale in contrario
Viceversa se si vuole allungare il rapporto occorre installare un pignone più grosso o una corona più piccola
E' anche importante sapere che ogni dente in più o in meno sul pignone corrisponde con buona approssimazione a tre denti in meno o più sulla corona per verificare ciò basta prendere un rapporto a caso ad esempio 44/16 = 2,75 e provare ad aggiungere tre denti alla corone si otterrà un rapporto 47/16 = 2,94
Lasciando invariato il numero di denti della corona e diminuendo invece un sol dente il pignone si avrà il rapporto di trasmissione finale
E' bene che il pignone non abbia un numero troppo ridotto di denti sia per ottenere una maggiore durata del pignone stesso sia per soprattutto per evitare che la catena lavori in condizioni svantaggiose
Quando il pignone è dotato di un diametro ridotto e di un numero di denti limitato le articolazioni della catena compiono un movimento angolare maggiore e inoltre viene esaltato l'effetto poligono (movimento irregolare della catena derivante dal fatto che la distanza tra l'asse di rotazione della ruota dentata e gli assi dei perni non è uguale a quella tra l'asse di rotazione stessa e il centro della piastrina).
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