locandine

domenica 10 maggio 2015

the reunion a Monza sabato 9 maggio 2015












una giornata un po' così ma non piove e via tutti a Monza per una gita fuori porta e come sempre le protagoniste sono le amate due ruote che fanno da padrone al parco di Monza

giovedì 7 maggio 2015

ECCOMI PROTAGONISTA DI UN LIBRO

E' nato tutto da un progetto di Ganni Rizzotti che ha voluto  raccontare attraverso le foto  la passione delle due ruote
ABOUT US E' un libro dedicato alla cultura custom e prima di tutto alla Harley Davidson
E un libro che parla di persone che si raccontano, ogni particolare che vediamo nelle foto ha un significato profondo
ricco di inquadrature  inusuali

E' stata una grande esperienza, una grande soddisfazione rappresentare il libro visto che mi hanno messo in copertina



HARLEY DAVIDSON LA STORIA - L'ARRIVO DI UN MAGO

Nel 1971 Willie  G. Davidson occupava la funzione di responsabile  della progettazione da otto anni dopo aver progettato  un nuovo modo di  concepire la moto e in particolare l'Harley  prese la matita e si mise al lavoro al tavolo con un unico obiettivo in testa la redditività creò un mezzo completamente nuovo  ma molto economico  che andò a modificare parecchi elementi  sui modelli  della gamma esistente quell'anno
La parte sottile leggera della Sporster e la parte posteriore  pesante e stabile dei una Electra Glide  crearono una moto che consentì di  soddisfare le diverse categorie di clienti ma soprattutto  di iscrivere una novità in una gamma  che cominciava ad apparire superata
La Super Glide  non stupì in modo particolare la clientela perché il serbatoio  aveva la solita forma a goccia  la forcella sottile  il faro era sobrio  nelle dimensioni il manubrio era piegato leggermente  a forma di corna e la sella biposto  era disposta su un parafango dalla forma sfuggente  e profilata
I colori furono  presi in prestito dalla bandiera americana con uno sfondo bianco  a motivi geometrici  e simmetrici blu e rossi  in altre parole  rifacimenti  estetici servivano  a rinnovare  lo stile  della Harley Davidson la quale fondamentalmente  conservava il telaio e il motore uno Shovelhead 1200
Nel 1972  il motore della Sporster  passò dai  1000 centimetri cubi grazie ad un alesaggio maggiorato
Nel 1974  la Super Glide  fu dotata in opzione di un motorino di avviamento  elettrico il modello portava  la sigla FXE
Il modello standard FX continuò a essere  realizzato fino al 1978  anno in cui  se ne produssero solo  1774 esemplari mentre la FXE raggiunse le 8314 unità
Fino  al 1978 dalla fabbrica uscirono  complessivamente 32599 Super Glide  
Con questo primo risultato Willie G: Glide  dimostrò di aver saputo  sfruttare  con gusto e semplicità  le motociclette già esistenti
La Super Glide  fu utilizzata come base per  una serie di modelli derivati dalla prima creazione del direttore  della progettazione nel 1977 fu seguita dalla Low Ride  e successivamente dalla Fat Boy e dalla  Wide Glide  che si impose come una delle moto più vendute  della società
Willie G: aveva compreso perfettamente i desideri dei clienti più fedeli  i quali non volevano moto particolarmente veloci  bens' veicoli di carattere  sufficientemente  potenti e dalla forte personalità che potesserov conservare tali caratteristiche negli anni
Dopo la Wide Glide nel 1984  arrivò la Softail  che riprendeva le caratteristiche della Super Glide  della LOw Ride e della Electra Glide  dando impressione che  L'Harley volesse lanciare un modello del 1958  per i nostalgici
tuttavia  non era affatto così  anche se il telaio sembrava rigido  nascondeva due ammortizzatori  destinati a garantire  una guida  comoda ed è per questo motivo che  oggi esiste una gamma completa di Softail costruiti intorno a questo telaio
Negli anni '70  quando Willie  disegnò e creò alcune innovazioni  per i nuovi modello la produzione aumentò  in modo particolare
tuttavia i giapponesi producevano con maggiore rapidità e  presentavano regolarmente delle novità obbligando i rivenditori ad abbassare il prezzo  delle moto che rimanevano in giacenza  e che rovinavano il mercato
inoltre la collaborazione italoamericana  cominciò a mostrare segni di cedimento a causa delle moto leggere prodotte dall'Aermacchi  che non erano in grado di  competere con i concorrenti giapponesi
nel 1978 Rodney C.G. Gott lasciò la carica  di responsabile  dell'AMF American Machine & foundry e sostituito  da Tom  York
Quest'ultimo non aveva le capacità necessarie per occuparsi di una fabbrica di motociclette  fondata su un rapporto così particolare con la clientela 
Dalle sue analisi  comunque egli trasse la conclusione  che la ditta si sarebbe  potuta  risollevare  a condizione che investisse per costruire nuovi modelli  la cui qualità e il cui stile avrebbero dovuto  corrispondere  all'ondata giapponese
Ovviamente i sostenitori che sapevano  che la carta vincente della società risiedeva proprio nella sua personalità avversarono questa proposta  quindi fu una disastrosa perdita finanziaria ma avrebbe condotto solo alla realizzazione di bolidi di potenza ma senza personalità

martedì 5 maggio 2015

manutenzione pratica - il filtro dell'aria

i filtri dell'aria sono molto importanti  ai fini del corretto funzionamento della durata della moto
essi devono  venire ispezionati  frequentemente  e devono essere puliti o sostituiti  a seconda della prescrizione della casa
esistono svariati tipi di filtri alcuni dei quali devono essere periodicamente puliti con aria compressa  altri devono venire lavati accuratamente con benzina  asciugati e infine inumiditi con olio motore prima del montaggio altri ancora  non devono essere puliti ma soltanto sostituiti  far bene attenzione al montaggio
per rimuovere un filtro dell'aria  nella maggior parte dei casi occorre  togliere la fiancatina  ma non di rado deve essere rimossa la sella e talvolta addirittura il serbatoio
successivamente si deve togliere il coperchio  della scatola filtro  che nella maggior parte dei casi  è fissato da viti  e infine procedere all'estrazione
mentre i filtri a secco vanno puliti  mediante soffiatura con
aria compressa quelli in spugna poliuretanica dopo essere stati rimossi vanno lavati con un solvente adatto  e imbevuti di olio

manutenzione pratica- il carburatore

Ormai il carburatore sta sparendo a favore dell'iniezione la manutenzione richiesta dai  carburatori  è piuttosto  limitata traducendosi ad alcune semplici operazione di regolazione, pulizia  e controllo per eseguire le quali  occorre avere almeno alcune nozioni di base  sulla teoria di funzionamento del carburatore e sulla disposizione dei  vari componenti
E' consigliabile innanzitutto  studiare bene quanto indicato sul libretto di uso e manutenzione  in modo da conoscere  perfettamente la procedura di smontaggio dei vari componenti e il loro posizionamento
Mentre per alcune operazioni le case indicano in genere gli intervalli  chilometrici  ai quali esse devono avvenire  le altre devono essere eseguite  qualora se ne  presenti la necessità
nella maggior parte dei casi le uniche regolazioni  che vanno effettuate ogni tanto  sul carburatore riguardano la velocità  del minimo  e il titolo della miscela erogata sempre nel funzionamento al minimo  queste regolazioni  si effettuano agendo su due viti delle quali  i carburatori sono dotati
In alcune moto non è possibile  modificare la dosatura della miscela  al minimo dato che  la relativa vite è bloccata  in fabbrica mediante tappo di  inviolabilità  e la casa prevede solo  la registrazione della velocità del minimo
Importante accertarsi che manopola del gas abbia la corretta  corsa a vuoto  nei motori policilindrici  vanno di quando in quando  sincronizzati i carburatori in modo da far aprire le valvole  del gas in maniera simultanea
Spesso bisogna sincronizzare  i cavalletti o leveraggi  di comando dei carburatori  in modo che le valvole  a saracinesca vengano  azionate nello stesso momento
Oltre che dal comportamento del motore  utili indicazioni  circa il titolo di miscela aria/benzina  fornita dal carburatore si possono avere esaminando il colore dell'isolante  centrale della candela
Per effettuare  la verifica del titolo fornito dal getto  del massimo è necessario fare una tirata alla marcia più alta  e con la manopola del gas aperta a fondo  per alcune  centinaia di metri  e quindi tirare la frizione  e contemporaneamente  togliere il contatto e quindi controllare la candela
Nei motori a quattro tempi  dopo aver compiuto un tragitto in autostrada si può notare  che l'interno del foro terminale della marmitta  si presenta di un colore grigio chiaro  dopo un po' di uso in città l'interno si presenta di un colore grigio più scuro  dovuto all'arricchimento della miscela che si ha quando il motore funziona la minimo e durante le accelerazioni
anche il foro della marmitta costituisce una spia  della carburazione
se esso assume una colorazione  nera il titolo della miscela è senz'altro troppo ricco  in qualunque tipo di uso
se i depositi  oltre ad essere neri  sono unti  il motore brucia olio  questo viene di solito indicato dal colore bianco celeste allo scarico  e può essere causa di usura di un cilindro  o dei segmenti  gioco eccessivo della valvola e guida valvola rottura del gommino paraolio  dello stelo valvola  o di uno o più segmenti  danni alle parte del cilindro
fumo scuro o nero allo scarico è sicuro indizio di miscela eccessivamente ricca


lunedì 4 maggio 2015

un'altra giornata a Vanzago domenica 3 maggio 2015

nonostante il tempo fosse veramente grigio siamo andati a fare un giretto a Vanzago purtroppo non c'era tanta gente anche perché tanti che hanno visto il tempo volevano evitare di prendere la pioggia














domenica 3 maggio 2015

LA STORIA DELLA GUZZI - LE PRIME GARE

Dal 1924 con la partecipazione alle gare la marca si afferma sempre di più
Il punto di forza è certamente la vittoria del Campionato Europeo , dove con la C4V la Moto Guzzi conquista il primo secondo  e quinto posto
Nel 1925 a Mandello sono costruite , da oltre 300 lavoratori  1200 motocicli mentre nel 1927,accanto ai modelli  sportivi per sperimentare l'efficienza del telaio  elastico (prima moto al mondo dotata di questo accorgimento)  il fratello di Carlo Giuseppe Guzzi, guida un nuovo modello  la GT in un raid a Capo Nord
Grazie al successo dell'impresa la GT  potè fregiarsi  meritatamente del nome Norge datogli inizialmente in onore del dirigibile omonimo
Giuseppe fu l'inventore ed il progettista insieme a Carlo  del telaio elastico con sospensione posteriore
Va ricordato  che precedentemente a questa innovazione  i motocicli avevano il telaio rigido analogamente alle biciclette
Già nel 1929  la produzione raggiunge le 2.500 unità  e l'azienda  nel 1934  è il maggiore  produttore di motociclette in Italia
Sotto il profilo agonistico il 1935 viene ricordato perché  con le sue 25 cm cubi monocilindrica e 500 cm cubi  bicilindrica  conquista la prestigiosa gara  internazionale Tourist Trophy  con il pilota irlandese Stanley Woods successo poi ribadito  nel 1937 con il pilota italiano Omobono Tenni che lo conquista nella categoria 250