Eccola storia di tanti viaggi fatti in sella alla moto raccontati da un gilet che li ha accompagnati ogni toppa rappresenta un traguardo tante volte lungo chilometri tante volte girato l'angolo ma sempre ricco di emozioni
locandine
giovedì 28 maggio 2015
HARLEY DAVIDSON - 50 ANNI DI ELECTRA GLIDE
Quest'anno cade l'anniversario della Electra Glide un traguardo importante nel settore delle moto da turismo
La Electra Glide ha mezzo secolo questa moto è entrata in produzione nel 1965 inspirando poi tutti i modelli Touring
Le caratteristiche della prima Electra Glide sono le caratteristiche che riconosciamo anche oggi
eleganti parafanghi, una posizione comoda adatta per i lunghi viaggi la possibilità di aggiungere il parabrezza e borse laterali
nonostante tutto questa moto è stata oggetto di molte innovazioni
Tutte le moto Harley sono state studiate per offrire confort per i viaggi lunghi il portabagagli infatti era già previsto nel 1912
gli anni '60 hanno portato le Touring ad un momento di gloria
nel 1965 sul modello FLH fu collocato l'avviamento elettrico e venne create la FLHB Electra Glide
fu una grande innovazione che eliminò il problema della partenza a pedale diventava sempre più difficile partire considerando il peso che le moto avevano raggiunto
Una conseguenza dell'avviamento elettrico fu l'installazione di una marmitta più potente e un impianto elettrico da 12 volt fu necessario cambiare il serbatoio dell'olio
ma questo impianto non sostituì completamente il tradizionale avviamento si poteva così scegliere come accendere la moto
Ecco le caratteristiche della Electra Glide del 1965 : un impianto a doppio silenziatore in cui lo scarico del cilindro anteriore usciva da destra e quello del cilindro posteriore a sinistra le marmitte terminavano a coda di pesce aveva inoltre una combinazione manuale/frizione a pedale
l'Electra Glide fu utilizzata spesso dalla forza di Polizia
Divenne una delle più famose motociclette Harley e continuò a modificarsi negli anni
Nel 1966 venne introdotto il motore Shovelhead che aumentò la potenza
Nel 1969 la carenatura attaccata alla forcella era un'opzione venne successivamente chiamata carenatura a pipistrello
Nel 1972 vennero aggiunti freni a disco idraulici anteriori e posteriori
Nel 1984 la trasmissione divenne a catena finale
Nel 1986 vennero montati sistema audio e indicatori sulla carenatura sulla Electra Glide Classic
Nel 1988 nasce la FLHS Electra Glide Sport una grande innovazione era una versione meno pesante e più pratica senza bauletto superiore
Nel 1994 nasce il FLHR Road King che aveva molte caratteristiche della prima Electra Glide
Nel 2006 fa la sua comparsa la Street Glide
Ultimamente nel 2009 il modello acquista un baricentro più basso e interasse più lungo
E' diventata famosa anche al cinema apparsa in film come Io me & Irene, Point Break, Ghostbusters, Rocky III, Scuola di polizia e terapia e pallottole diede persino il nome ad un film "Electra Glide "
Oggi i motori sono potenti, i freni efficaci grazie all'ABS elettronica collegata Reflex, la comodità resta la caratteristica più importante sia per il conducente che per il passeggero, la carenatura serve anche a dare stabilità
anche se la vediamo modificata innovata resta sempre l'inconfondibile nelle sue caratteristiche tradizionali
La Electra Glide ha mezzo secolo questa moto è entrata in produzione nel 1965 inspirando poi tutti i modelli Touring
Le caratteristiche della prima Electra Glide sono le caratteristiche che riconosciamo anche oggi
eleganti parafanghi, una posizione comoda adatta per i lunghi viaggi la possibilità di aggiungere il parabrezza e borse laterali
nonostante tutto questa moto è stata oggetto di molte innovazioni
Tutte le moto Harley sono state studiate per offrire confort per i viaggi lunghi il portabagagli infatti era già previsto nel 1912
gli anni '60 hanno portato le Touring ad un momento di gloria
nel 1965 sul modello FLH fu collocato l'avviamento elettrico e venne create la FLHB Electra Glide
fu una grande innovazione che eliminò il problema della partenza a pedale diventava sempre più difficile partire considerando il peso che le moto avevano raggiunto
Una conseguenza dell'avviamento elettrico fu l'installazione di una marmitta più potente e un impianto elettrico da 12 volt fu necessario cambiare il serbatoio dell'olio
ma questo impianto non sostituì completamente il tradizionale avviamento si poteva così scegliere come accendere la moto
Ecco le caratteristiche della Electra Glide del 1965 : un impianto a doppio silenziatore in cui lo scarico del cilindro anteriore usciva da destra e quello del cilindro posteriore a sinistra le marmitte terminavano a coda di pesce aveva inoltre una combinazione manuale/frizione a pedale
l'Electra Glide fu utilizzata spesso dalla forza di Polizia
Divenne una delle più famose motociclette Harley e continuò a modificarsi negli anni
Nel 1966 venne introdotto il motore Shovelhead che aumentò la potenza
Nel 1969 la carenatura attaccata alla forcella era un'opzione venne successivamente chiamata carenatura a pipistrello
Nel 1972 vennero aggiunti freni a disco idraulici anteriori e posteriori
Nel 1984 la trasmissione divenne a catena finale
Nel 1986 vennero montati sistema audio e indicatori sulla carenatura sulla Electra Glide Classic
Nel 1988 nasce la FLHS Electra Glide Sport una grande innovazione era una versione meno pesante e più pratica senza bauletto superiore
Nel 1994 nasce il FLHR Road King che aveva molte caratteristiche della prima Electra Glide
Nel 2006 fa la sua comparsa la Street Glide
Ultimamente nel 2009 il modello acquista un baricentro più basso e interasse più lungo
E' diventata famosa anche al cinema apparsa in film come Io me & Irene, Point Break, Ghostbusters, Rocky III, Scuola di polizia e terapia e pallottole diede persino il nome ad un film "Electra Glide "
Oggi i motori sono potenti, i freni efficaci grazie all'ABS elettronica collegata Reflex, la comodità resta la caratteristica più importante sia per il conducente che per il passeggero, la carenatura serve anche a dare stabilità
anche se la vediamo modificata innovata resta sempre l'inconfondibile nelle sue caratteristiche tradizionali
martedì 26 maggio 2015
Harley Davidson modelli - La duo Glide del 1961
Le sospensioni anteriori della Duo Glide erano rimaste invariate con forcelle idrauliche telescopiche nella parte posteriore della moto venne invece sviluppata la meccanica grazie all'applicazione del braccio oscillante con doppi ammortizzatori
la Duo Glide era disponibile nella versione con cambio a mano (La FL) e con cambio a pedivella (la FLF
La Harley decise di tenere contemporaneamente in produzione entrambi i modelli per i clienti più tradizionalisti che continuavano ad acquistare la FL
La vera novità era rappresentata dalla sospensione posteriore
CARATTERISTICHE TECNICHE
MOTORE
modello Panhead
cilindrata 1200
Carter HD
Carburatore Linkert
Filtro dell'aria pancake
iniezione puntiforme
scarichi silenziatore a coda di pesce
CAMBIO
tipologia a quattro marce
TELAIO
modello Duo Glide con braccio oscillante
SOSPENSIONE
Anteriore forcelle telescopiche
posteriore braccio oscillante con ammortizzatori
RUOTE E IMPIANTO FRENANTE
Anteriore da 41 cm a raggi
freno a tamburo
posteriore da 41 cm a raggi
freno a tamburo
PARAFANGHI
anteriore HD FL
posteriore HD FL
ACCESSORI
manubri dresser
risers non presenti
fanale anteriore HD
fanale posteriore HD
strumentazione console sul serbatoio
serbatoio FAT BOY
serbatoio olio a ferro di cavallo
seduta sella monoposto
poggiapiedi a predellino
batteria 12 volt
la Duo Glide era disponibile nella versione con cambio a mano (La FL) e con cambio a pedivella (la FLF
La Harley decise di tenere contemporaneamente in produzione entrambi i modelli per i clienti più tradizionalisti che continuavano ad acquistare la FL
La vera novità era rappresentata dalla sospensione posteriore
CARATTERISTICHE TECNICHE
MOTORE
modello Panhead
cilindrata 1200
Carter HD
Carburatore Linkert
Filtro dell'aria pancake
iniezione puntiforme
scarichi silenziatore a coda di pesce
CAMBIO
tipologia a quattro marce
TELAIO
modello Duo Glide con braccio oscillante
SOSPENSIONE
Anteriore forcelle telescopiche
posteriore braccio oscillante con ammortizzatori
RUOTE E IMPIANTO FRENANTE
Anteriore da 41 cm a raggi
freno a tamburo
posteriore da 41 cm a raggi
freno a tamburo
PARAFANGHI
anteriore HD FL
posteriore HD FL
ACCESSORI
manubri dresser
risers non presenti
fanale anteriore HD
fanale posteriore HD
strumentazione console sul serbatoio
serbatoio FAT BOY
serbatoio olio a ferro di cavallo
seduta sella monoposto
poggiapiedi a predellino
batteria 12 volt
il motore - i motori con tre cilindri in linea
Questo schema di motore prevede una disposizione trasversale dell'albero rispetto al telaio quindi i cilindri sono su fronte marcia con eccezioni esempio è la BMW K75 a cilindri orizzontali nella quale l'asse di rotazione dell'albero è longitudinale
le manovelle sono disposte a 120°
tra i più notevoli esempi citiamo la famosa MV Augusta che pilotata da Agostini vinse numerosi Campionati Mondiali di velocità nelle classi 350 e 500 cm cubi i modelli Trident e Rocket 3 di 750 cm cubi delle case inglesi Triumph e BSA e le Laverda di 1000 e 1200 cm cubi
Ben pochi motori sono dotati di questa architettura
Questi motori sono caratterizzati da prestazioni che si possono considerare intermedi e tra quelle di un bicilindrico e un quattro cilindri parimente intermedi sono l'ingombro il peso e la complessità costruttiva
l'equilibratura è buona ma si è ritenuto opportuno fare ricorso ad una albero ausiliario di bilanciamento
le manovelle sono disposte a 120°
tra i più notevoli esempi citiamo la famosa MV Augusta che pilotata da Agostini vinse numerosi Campionati Mondiali di velocità nelle classi 350 e 500 cm cubi i modelli Trident e Rocket 3 di 750 cm cubi delle case inglesi Triumph e BSA e le Laverda di 1000 e 1200 cm cubi
Ben pochi motori sono dotati di questa architettura
Questi motori sono caratterizzati da prestazioni che si possono considerare intermedi e tra quelle di un bicilindrico e un quattro cilindri parimente intermedi sono l'ingombro il peso e la complessità costruttiva
l'equilibratura è buona ma si è ritenuto opportuno fare ricorso ad una albero ausiliario di bilanciamento
lunedì 25 maggio 2015
raduno i laghèe di Mandello domenca 24 maggio 2015
giovedì 21 maggio 2015
motori bicilindrici
il più comune motore è bicilindrico parallelo fronte marcia con albero motore disposto trasversalmente all'asse longitudinale del veicolo
si può fare un' ulteriore divisione considerando la disposizione dei due perni di manovella che possono essere a 180° 360°
questa ultima soluzione classica è stata adottata per molto tempo essa offre equidistanza tra ciclica cosa facilmente avvertibile ad esempio quando il motore funziona al regime minimo
le vibrazioni tipiche di questo schema non sono facilmente eliminabili e per questo da una certa cilindrata diversi costruttori hanno adottato alberi equilibratori al prezzo di un maggior peso e di una notevole complessità meccanica
lo schema con manovellismo a 180° è diventato popolare negli anni sessanta (con la Honda 45 CB)
c'è il vantaggio che le vibrazioni sono minori tanto che in genere non sono necessari alberi equilibratori ma scompare la regolarità ciclica con gli scoppi ogni 180° e 540° al punto che al minimo il motore sembra galoppare
per quanto riguarda i cuscinetti di banco i bicilindrici fronte marcia in genere ne hanno tre o addirittura quattro
i motori a due cilindri in linea sono molto diffusi specialmente tra le medie cilindrate (250-500)
in questo schema si possono trovare uno o due alberi a camme in testa comandati da una catena sovente posta tra i due cilindri
questi ultimi vengono di norma fusi come blocco unico
anche per ragioni di raffreddamento i cilindri sono in genere ben distanziati tra loro
un altro schema di motore bicilindrico è quello nel quale i cilindri sono disposti a V
oppure L'angolo tra gli assi dei due cilindri può essere di 90° come nei motori Guzzi e Ducati oppure più stretto
i vantaggi offerti da questo tipo di motore si possono così riassumere vibrazioni in molti casi contenute ottime possibilità di raffreddamento ad aria ridotta sezione frontale
i motori bicilindrici si prestano particolarmente bene all'adozione della distribuzione ad aste e bilancieri con albero a camme piazzato nella parte alta del basamento al centro della V formata dai due cilindri
questi motori sono caratterizzati al minimo e ai bassi regimi da una tipica andatura galoppante che deriva dalla irregolarità ciclica
numerosi bicilindrici a V sono dotati di distribuzione monoalbero ma non mancano certo esempi di impiego di due alberi a camme per ogni testata
quando la V è di 90° le due bielle lavorano affiancate sull'unico perno di manovella del quale è dotato l'albero a gomiti e quest'ultimo risulta così particolarmente corto e rigido
negli ultimi anni si è diffuso sui bicilindrici a V stretto l'impiego di alberi con due perni di manovella sfasati al fine di ridurre le vibrazioni
i bicilindrici a V di 9° gradi godono di una buona equilibratura
si tratta di uno schema molto adatto all'impiego motociclistico
l'ultima disposizione può esser di 180° della bmw fedele a questo schema abbastanza privo di vibrazioni e gode del miglior raffreddamento
però un'unità motrice risulta essere abbastanza larga e richiede corse brevi bielle corte e pistoni con altezza di compressione contenuta
si può fare un' ulteriore divisione considerando la disposizione dei due perni di manovella che possono essere a 180° 360°
questa ultima soluzione classica è stata adottata per molto tempo essa offre equidistanza tra ciclica cosa facilmente avvertibile ad esempio quando il motore funziona al regime minimo
le vibrazioni tipiche di questo schema non sono facilmente eliminabili e per questo da una certa cilindrata diversi costruttori hanno adottato alberi equilibratori al prezzo di un maggior peso e di una notevole complessità meccanica
lo schema con manovellismo a 180° è diventato popolare negli anni sessanta (con la Honda 45 CB)
c'è il vantaggio che le vibrazioni sono minori tanto che in genere non sono necessari alberi equilibratori ma scompare la regolarità ciclica con gli scoppi ogni 180° e 540° al punto che al minimo il motore sembra galoppare
per quanto riguarda i cuscinetti di banco i bicilindrici fronte marcia in genere ne hanno tre o addirittura quattro
i motori a due cilindri in linea sono molto diffusi specialmente tra le medie cilindrate (250-500)
in questo schema si possono trovare uno o due alberi a camme in testa comandati da una catena sovente posta tra i due cilindri
questi ultimi vengono di norma fusi come blocco unico
anche per ragioni di raffreddamento i cilindri sono in genere ben distanziati tra loro
un altro schema di motore bicilindrico è quello nel quale i cilindri sono disposti a V
oppure L'angolo tra gli assi dei due cilindri può essere di 90° come nei motori Guzzi e Ducati oppure più stretto
i vantaggi offerti da questo tipo di motore si possono così riassumere vibrazioni in molti casi contenute ottime possibilità di raffreddamento ad aria ridotta sezione frontale
i motori bicilindrici si prestano particolarmente bene all'adozione della distribuzione ad aste e bilancieri con albero a camme piazzato nella parte alta del basamento al centro della V formata dai due cilindri
questi motori sono caratterizzati al minimo e ai bassi regimi da una tipica andatura galoppante che deriva dalla irregolarità ciclica
numerosi bicilindrici a V sono dotati di distribuzione monoalbero ma non mancano certo esempi di impiego di due alberi a camme per ogni testata
quando la V è di 90° le due bielle lavorano affiancate sull'unico perno di manovella del quale è dotato l'albero a gomiti e quest'ultimo risulta così particolarmente corto e rigido
negli ultimi anni si è diffuso sui bicilindrici a V stretto l'impiego di alberi con due perni di manovella sfasati al fine di ridurre le vibrazioni
i bicilindrici a V di 9° gradi godono di una buona equilibratura
si tratta di uno schema molto adatto all'impiego motociclistico
l'ultima disposizione può esser di 180° della bmw fedele a questo schema abbastanza privo di vibrazioni e gode del miglior raffreddamento
però un'unità motrice risulta essere abbastanza larga e richiede corse brevi bielle corte e pistoni con altezza di compressione contenuta
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