E' stato Von Dutch a creare il primo chopper nella regione dei campi di avocado di Santa Paula in California? offure fu Ed Roth nel regno delle Hot-Rods della South Bay intorno a Los Angeles
forse tutto ha inizio negli anni cinquanta con l'uscita del film THE WILD ONE o poco prima quando gli appassionati di Harley hanno cominciato a smontare le proprie motociclette per essere più veloci nelle corse di flat-track ? oppure tutto cominciò per caso come accadde nello skateboarding nato quando i ragazzi si misero a inchiodare un'asse sui loro pattini ?
l'ipotesi più probabile e che tutto abbia avuto inizio nell'ambiente delle Hot-Rods negli anni Cinquanta per opera di adolescenti che decisero di semplificare e alleggerire le loro moto per aumentare le prestazioni nelle corse di drag racing, flat track e hill-climb si tratta del periodo subito dopo la Seconda Guerra mondiale quando le motociclette si potevano trovare anche a prezzi irrisori il trucco era quello di togliere i parafanghi fissare un sellino monoposto e montare un manubrio Flanders rialzato e dotato di manopola ad accelerazione rapida
Ed Roth e Von Dutch furono un perfetto esempio di uomini di talento la loro sfida era ricostruire una moto partendo dai pezzi più svariati
Se si desiderava una forcella anteriore allungata bisognava rovistare in uno sfasciacarrozze quello che non si trovava si prendeva da altre moto
si diffusero poi nuovi accessori ingredienti base per le custom
oggi come allora le regole rimangono le stesse un modello chopper deve esprimere visivamente la creatività di chi l'ha disegnato
il mercato degli accessori è cresciuto regolarmente in proporzione all'interesse per le custom
negli anni settanta la D&D cominciò a produrre forcelle allungate più sicure di quelle fatte in casa
contemporaneamente la PAUGHCO costruiva telai con inclinazione del canotto modificata tra le linee di accessori vennero inseriti sellini personalizzati e linee di sissy bar perfettamente adattate ai veicoli offrivano maggior comfort quindi in poco tempo un hobby domestico diventò un'industria di milioni di dollari
i protagonisti di questa rivoluzione inspirarono film come EASY RIDER si identificarono con gli ambienti rock'n'roll la parola d'ordine era oltre i limiti
una improvvisa accelerazione tecnologica contribuì a creare moto più solide e più sofisticate
Fece la comparsa una nuova categoria di centauri RUB (RICH URBAN BIKER) i borghesi che volevano assaporare i piaceri della moto
locandine
martedì 24 marzo 2015
lunedì 23 marzo 2015
la Harley e la customizzazione
Dall'uscita delle prima Harley nel 1903 progettata da Harley e Arthur Davidson la motocicletta con il motore V-Twin ha conquistato una clientela di appassionati capaci di vivere in funzione solo di questa straordinaria due ruote per alcuni lo specchio della personalità
Modernizzata e perfezionata pur senza tradire la sua linea e soprattutto senza rinunciare al motore a V ha attraversato la storia di un secolo con numerose generazioni di propulsori V-Twin la cui tecnologia si è sempre più evoluta flathead, knuckhead, Panhead, Early, Shovel, Shovelhead, Evouitione e Twin Cam 88 ha saputo rimanere fedele allo spirito dei creatori
Ha superato situazioni drammatiche grazie alla passione di chi ha contribuito a questa bella avventura
L'uniforme degli Harleysti è costituita da Jeans, stivali a volte un paio di chaps e non si può dimenticare il giubbotto di pelle nero su quale sono spesso cuciti i colori de vari motoclub.
Oggi più che in passato la Harley consente agli amanti dei grandi spazi e dei miti intramontabili di vivere al di fuori del mondo comune abitato da chi si definisce motociclista
un ruolo fondamentale lo svolgono le custom
una profonda evoluzione ha segnato il design de questa motocicletta e delle diverse personalizzazioni
c'e spazio ormai per ogni genere di fantasia in particolar modo estetica
dall'esagerazione delle curve alla cromatura esagerata del motore e di gran parte dei componenti
la personalizzazione della motocicletta è divenuta un mezzo per esprimere la vena artistica e la creatività dei proprietari il concetto di personalizzazione in realtà è nato ben prima dell'Harley in America ha a che fare con la parola custom che sta ad indicare il gusto del cliente
Nel caso delle motociclette la modifica custom riguarda sia la parte meccanica che quella estetica
nei primi del novecento chiunque poteva costruirsi una moto acquistando varie parti.
Verso il 1920 fece la sua apparizione il catalogo di accessori con oggetti pratici e comuni come parabrezza fari cromati protezioni per le gambe ecc
Verso la fine degli anni cinquanta dopo quarant'anni di evoluzione della custom alcuni motociclisti desiderosi di abbassare il baricentro e di rendere più leggero il profilo della loro moto ne semplificarono il design sfondandola da ogni accessorio superfluo montando la ruota posteriore più larga e una anteriore più piccola nacque così il primo chopper (chop = tagliare)
era un modo per esprimere liberta semplicità indipendenza un altro stile di vita rispetto all'opulenza del conformismo borghese
La custom trasmise emozioni ribelli un modo per sentirsi diversi di fuggire dalle norme
la passione per questo genere di motocicletta conquistò rapidamente i biker
Modernizzata e perfezionata pur senza tradire la sua linea e soprattutto senza rinunciare al motore a V ha attraversato la storia di un secolo con numerose generazioni di propulsori V-Twin la cui tecnologia si è sempre più evoluta flathead, knuckhead, Panhead, Early, Shovel, Shovelhead, Evouitione e Twin Cam 88 ha saputo rimanere fedele allo spirito dei creatori
Ha superato situazioni drammatiche grazie alla passione di chi ha contribuito a questa bella avventura
L'uniforme degli Harleysti è costituita da Jeans, stivali a volte un paio di chaps e non si può dimenticare il giubbotto di pelle nero su quale sono spesso cuciti i colori de vari motoclub.
Oggi più che in passato la Harley consente agli amanti dei grandi spazi e dei miti intramontabili di vivere al di fuori del mondo comune abitato da chi si definisce motociclista
un ruolo fondamentale lo svolgono le custom
una profonda evoluzione ha segnato il design de questa motocicletta e delle diverse personalizzazioni
c'e spazio ormai per ogni genere di fantasia in particolar modo estetica
dall'esagerazione delle curve alla cromatura esagerata del motore e di gran parte dei componenti
la personalizzazione della motocicletta è divenuta un mezzo per esprimere la vena artistica e la creatività dei proprietari il concetto di personalizzazione in realtà è nato ben prima dell'Harley in America ha a che fare con la parola custom che sta ad indicare il gusto del cliente
Nel caso delle motociclette la modifica custom riguarda sia la parte meccanica che quella estetica
nei primi del novecento chiunque poteva costruirsi una moto acquistando varie parti.
Verso il 1920 fece la sua apparizione il catalogo di accessori con oggetti pratici e comuni come parabrezza fari cromati protezioni per le gambe ecc
Verso la fine degli anni cinquanta dopo quarant'anni di evoluzione della custom alcuni motociclisti desiderosi di abbassare il baricentro e di rendere più leggero il profilo della loro moto ne semplificarono il design sfondandola da ogni accessorio superfluo montando la ruota posteriore più larga e una anteriore più piccola nacque così il primo chopper (chop = tagliare)
era un modo per esprimere liberta semplicità indipendenza un altro stile di vita rispetto all'opulenza del conformismo borghese
La custom trasmise emozioni ribelli un modo per sentirsi diversi di fuggire dalle norme
la passione per questo genere di motocicletta conquistò rapidamente i biker
manutenzione pratica della moto - la frizione
la registrazione del comando della frizione è un'operazione estremamente semplice ma della massima importanza per il corretto funzionamento di tale organo
In realtà le operazioni di regolazione sono due ben distinte tra loro : quella riguardante il cavo flessibile e il meccanismo interno di disinnesto
La prima che deve venire eseguita quando la corsa a vuoto della leva sul manubrio è divenuta eccessiva o troppo ridotta rispetto a quanto prescritto dalla casa, si effettua agendo su due registri a vite posti alle estremità del cavo di comando
Tali registri servono a compensare l'allungamento che il cavo subisce inevitabilmente con l'uso
esiste sempre su tutte le motociclette un altro registro con il quale si interviene sul meccanismo di disinnesto della frizione e sul quale è necessario agire periodicamente per compensare l'usura delle varie parti interne
Seguire scrupolosamente le modalità de gli intervalli previsti dal libretto
la leva di comando della frizione deve avere una certa corsa a vuoto può venire riportata al valore prescritto agendo sui registri a vite (uno è in corrispondenza della leva del manubrio e l'altro all'estremità opposta del cavetto )
in certi casi oltre a quello al manubrio vi è anche un secondo registro collocato all'estremità inferiore del cavo flessibile
In realtà le operazioni di regolazione sono due ben distinte tra loro : quella riguardante il cavo flessibile e il meccanismo interno di disinnesto
La prima che deve venire eseguita quando la corsa a vuoto della leva sul manubrio è divenuta eccessiva o troppo ridotta rispetto a quanto prescritto dalla casa, si effettua agendo su due registri a vite posti alle estremità del cavo di comando
Tali registri servono a compensare l'allungamento che il cavo subisce inevitabilmente con l'uso
esiste sempre su tutte le motociclette un altro registro con il quale si interviene sul meccanismo di disinnesto della frizione e sul quale è necessario agire periodicamente per compensare l'usura delle varie parti interne
Seguire scrupolosamente le modalità de gli intervalli previsti dal libretto
la leva di comando della frizione deve avere una certa corsa a vuoto può venire riportata al valore prescritto agendo sui registri a vite (uno è in corrispondenza della leva del manubrio e l'altro all'estremità opposta del cavetto )
in certi casi oltre a quello al manubrio vi è anche un secondo registro collocato all'estremità inferiore del cavo flessibile
Harley Davidson la storia - la crisi del 1929
la crisi seguita al crollo di Wall Street incise gravemente su mercato motociclistico americano così come sull'economia del paese e del resto del mondo.
Gli effetti proseguirono fino al 1933 nonostante gli sforzi dei banchieri per porvi rimedio.
Roosevelt rimise in ordine gli ambienti finanziari rilanciò l'industria ma solo un gigantesco sforzo bellico assicurò una ripresa economica.
Nel 1929 la Harley produsse un nuovo motore il WL45 di 75o0 centimetri cubi a valvole alterali chiamato Flathead potente e docile allo stesso tempo.
La società voleva farne il suo cavallo di battaglia,
il motore venne accolto con grande entusiasmo rappresentò un successo incredibile per la società perché sopravvisse alla grande depressione e alla seconda guerra mondiale fu montato sulle Servi-car fino al 1974.
Nel 1930 apparvero il VL74 anche questo a valvole laterali, ma con cilindrata di 1200 centimetri cubi che impose un nuovo standard alle motociclette turistiche e una monocilindrica di 500 centimetri cubi venne introdotta fino al 1935.
Nel 1932 nel catalogo fece la sua comparsa un veicolo a tre ruote venduto per 450 dollari che risultò molto utile ad alcune amministrazioni pubbliche.
Si trattava della famosa Servi-car che continuò a essere costruita per più di quarant'anni con il suo V-Twin di 750 centimetri cubi.
Malgrado ciò comunque la società continuò ad attraversare insieme al paese una crisi drammatica
Ma a partire dal 1934 il livello di produzione fu ritrovato con 10.231 esemplari.
In quel periodo praticamente tutti i costruttori di moto conobbero difficoltà insormontabili e qualcuno sparì dal mercato anche per la notevole crescita dell'industria automobilistica.
Nel 1933 la Harley decise di dare un tocco di allegria alle sue moto modificandone l'estetica aggiungendo colori e decorazioni ma senza toccare la linea.
La società apportò anche miglioramenti tecnici che non potevano passare in secondo piano i pistoni furono costruiti in alluminio le ruote intercambiabili l'impianto elettrico fu reso più resistente grazie ad una nuova bobina di accensione.
La Harley fece di tutto per evitare il fallimento e ci riuscì nel 1936 propose il nuovo motore Flathead chiamato 80UL side valve twin venduto a 380 dollari.
Ma sempre nello stesso anno il più importante fu il famoso Knucklehead montato sulla EL61 OHV offerta con rapporto di compressione normale o alta.
Si trattava della prima Harley con il quadrante del tachimetro e il blocchetto di accensione sul serbatoio.
Era anche la prima ad avere un vero e proprio circuito dell'olio con serbatoio separato la scatola del cambio a quattro rapporti venne rinnovata e fu abbandonato il sistema delle valvole laterali.
Nel 1948 apparve il motore Panhead
Gli effetti proseguirono fino al 1933 nonostante gli sforzi dei banchieri per porvi rimedio.
Roosevelt rimise in ordine gli ambienti finanziari rilanciò l'industria ma solo un gigantesco sforzo bellico assicurò una ripresa economica.
Nel 1929 la Harley produsse un nuovo motore il WL45 di 75o0 centimetri cubi a valvole alterali chiamato Flathead potente e docile allo stesso tempo.
La società voleva farne il suo cavallo di battaglia,
il motore venne accolto con grande entusiasmo rappresentò un successo incredibile per la società perché sopravvisse alla grande depressione e alla seconda guerra mondiale fu montato sulle Servi-car fino al 1974.
Nel 1930 apparvero il VL74 anche questo a valvole laterali, ma con cilindrata di 1200 centimetri cubi che impose un nuovo standard alle motociclette turistiche e una monocilindrica di 500 centimetri cubi venne introdotta fino al 1935.
Nel 1932 nel catalogo fece la sua comparsa un veicolo a tre ruote venduto per 450 dollari che risultò molto utile ad alcune amministrazioni pubbliche.
Si trattava della famosa Servi-car che continuò a essere costruita per più di quarant'anni con il suo V-Twin di 750 centimetri cubi.
Malgrado ciò comunque la società continuò ad attraversare insieme al paese una crisi drammatica
Ma a partire dal 1934 il livello di produzione fu ritrovato con 10.231 esemplari.
In quel periodo praticamente tutti i costruttori di moto conobbero difficoltà insormontabili e qualcuno sparì dal mercato anche per la notevole crescita dell'industria automobilistica.
Nel 1933 la Harley decise di dare un tocco di allegria alle sue moto modificandone l'estetica aggiungendo colori e decorazioni ma senza toccare la linea.
La società apportò anche miglioramenti tecnici che non potevano passare in secondo piano i pistoni furono costruiti in alluminio le ruote intercambiabili l'impianto elettrico fu reso più resistente grazie ad una nuova bobina di accensione.
La Harley fece di tutto per evitare il fallimento e ci riuscì nel 1936 propose il nuovo motore Flathead chiamato 80UL side valve twin venduto a 380 dollari.
Ma sempre nello stesso anno il più importante fu il famoso Knucklehead montato sulla EL61 OHV offerta con rapporto di compressione normale o alta.
Si trattava della prima Harley con il quadrante del tachimetro e il blocchetto di accensione sul serbatoio.
Era anche la prima ad avere un vero e proprio circuito dell'olio con serbatoio separato la scatola del cambio a quattro rapporti venne rinnovata e fu abbandonato il sistema delle valvole laterali.
Nel 1948 apparve il motore Panhead
martedì 17 marzo 2015
manutenzione pratica della moto - le ruote
Ogni motociclista dovrebbe essere in grado di rimuovere e installare le ruote della propria moto dato che si tratta di un'operazione che si rende indispensabile talvolta anche in situazioni di emergenza per fortuna è semplice e per eseguirla servono due o tre chiavi
Le ruote moderne non richiedono di norma manutenzione è tuttavia necessario controllare di tanto in tanto la tensione dei raggi le condizioni del cerchio e l'ingranaggio dei cuscinetti delle ruote
quando si installa un pneumatico nuovo è necessario equilibrare la ruota completa utilizzando dei contrappesi di piombo
Le deformazioni che il cerchio può subire in seguito a urti sono facilmente rilevabili con un semplice esame visivo periodicamente è necessario controllare che il cerchio si a perfettamente centrato per effettuare questo controllo si usa un comparatore
i raggi delle ruote sono sottoposti a sollecitazioni di notevole entità essi lavorano in trazione e la loro e elasticità aiuta a smorzare l'effetto di molti piccoli urti ricevuti dal terreno
In alcuni casi per rimuovere la ruota anteriore è necessario togliere i cappelli che fissano l'asse ai foderi della forcella altre volte occorre allentare le viti o i dadi che fissano l'asse stesso con un sistema a morsetto
svitare quindi per mezzo di una chiave l'asse se esso va ad avvitarsi nel foro di uno dei due foderi
sfilare bene l'asse della ruota facendo attenzione alla disposizione o al verso di eventuali distanziali del rinvio del contachilometri ecc.
talvolta per estrarre la ruota è necessario staccare dal fodero della forcella uno o entrambe le pinze dei freni
tutte le volte che si monta uno pneumatico o un cerchio nuovo è necessario fare l'equilibratura della ruota è sempre meglio eseguire l'operazione prima del montaggio della ruota disponendo la ruota in varie posizioni essa dovrà rimanere ferma e non tendere a ruotare far girare la ruota varie volte la ruota si dovrà fermare senza accennare di ritornare indietro per poi arrestarsi sempre nella stessa posizione se ciò accade vuol dire che c'è un punto più pesante e che la ruota tende sempre a fermarsi con tale punto rivolto verso il basso quindi è necessario contrappesare il cerchio nella zona diametralmente opposta ripetere più volte
la sostituzione della corona posteriore è un' operazione estremamente semplice con uno scalpello appiattire i lati ripiegati delle piastrine di sicurezza svitare e rimuovere quindi le viti e togliere la corona
se questa viene sostituita con una nuova perché usurata è opportuno procedere anche alla sostituzione del pignone
durante la fase di rimontaggio fare bene attenzione a disporre gli elementi parastrappi montare quindi la corona piastrine di sicurezza nuove e inserire e serrare a fondo le viti di fissaggio
ripiegare le piastrine di sicurezza
Le ruote moderne non richiedono di norma manutenzione è tuttavia necessario controllare di tanto in tanto la tensione dei raggi le condizioni del cerchio e l'ingranaggio dei cuscinetti delle ruote
quando si installa un pneumatico nuovo è necessario equilibrare la ruota completa utilizzando dei contrappesi di piombo
Le deformazioni che il cerchio può subire in seguito a urti sono facilmente rilevabili con un semplice esame visivo periodicamente è necessario controllare che il cerchio si a perfettamente centrato per effettuare questo controllo si usa un comparatore
i raggi delle ruote sono sottoposti a sollecitazioni di notevole entità essi lavorano in trazione e la loro e elasticità aiuta a smorzare l'effetto di molti piccoli urti ricevuti dal terreno
In alcuni casi per rimuovere la ruota anteriore è necessario togliere i cappelli che fissano l'asse ai foderi della forcella altre volte occorre allentare le viti o i dadi che fissano l'asse stesso con un sistema a morsetto
svitare quindi per mezzo di una chiave l'asse se esso va ad avvitarsi nel foro di uno dei due foderi
sfilare bene l'asse della ruota facendo attenzione alla disposizione o al verso di eventuali distanziali del rinvio del contachilometri ecc.
talvolta per estrarre la ruota è necessario staccare dal fodero della forcella uno o entrambe le pinze dei freni
tutte le volte che si monta uno pneumatico o un cerchio nuovo è necessario fare l'equilibratura della ruota è sempre meglio eseguire l'operazione prima del montaggio della ruota disponendo la ruota in varie posizioni essa dovrà rimanere ferma e non tendere a ruotare far girare la ruota varie volte la ruota si dovrà fermare senza accennare di ritornare indietro per poi arrestarsi sempre nella stessa posizione se ciò accade vuol dire che c'è un punto più pesante e che la ruota tende sempre a fermarsi con tale punto rivolto verso il basso quindi è necessario contrappesare il cerchio nella zona diametralmente opposta ripetere più volte
la sostituzione della corona posteriore è un' operazione estremamente semplice con uno scalpello appiattire i lati ripiegati delle piastrine di sicurezza svitare e rimuovere quindi le viti e togliere la corona
se questa viene sostituita con una nuova perché usurata è opportuno procedere anche alla sostituzione del pignone
durante la fase di rimontaggio fare bene attenzione a disporre gli elementi parastrappi montare quindi la corona piastrine di sicurezza nuove e inserire e serrare a fondo le viti di fissaggio
ripiegare le piastrine di sicurezza
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