La Sporster modello 1986 con motore in lega di alluminio fece la sua apparizione verso la metà del 1985 a un prezzo molto basso e dato che nel corso dello stesso anno la Harley Davidson non produsse vecchie Sporster i concessionari non restarono con moto in giacenza da smaltire
La nuova Sportster consentì in parte alla società di ristabilirsi finanziariamente risultò molto standardizzata e rappresentò subito una buona percentuale delle vendite
La politica della casa era quella di offrire una motocicletta a prezzi inferiori rispetto alle bicilindriche di grossa cilindrata per sedurre una nuova clientela e costruirsi in questo modo una riserva di clienti i futuri per le grosse bicilindriche
Contrariamente ad altre motociclette le Harley Davidson non muoiono ma vengono sempre rimaneggiate o trasformate per continuare a correre o entrare a far parte di una collezione quando ormai sono troppo vecchie
Inizialmente disponibile solo nella versione 883 cm cubi nel 1986 la gamma fu completata con un modello di 1100 cm cubi data la differenza di cilindrata e soprattutto per il fatto che si trattava di una classificazione insolita per la casa (750, 883 1000, 1200 o 1340 ) i clienti reputarono che la differenza di prezzo non fosse giustificata perciò le vendite rimasero modeste
La Harley Davidson reagì subito nel 1988 la 1100 diventa 1200 e riscosse un buon successo
Nel 1992 a tutte le Sportster fu adattata una trasmissione secondaria a catena e nel 1996 furono presentati due nuovi modelli rivolti a una clientela molto particolare la custom 1200 e la Sport 1200
Queste due Sporster presentano un nuovo serbatoio più capace di 12,5 litri che viene adottato su tutta la gamma delle Sporster 1997
locandine
venerdì 10 luglio 2015
come è fatta una moto -diagramma delle alzate
gli eccentrici unitamente agli organi sui quali agiscono determinano l'alzata delle valvole, le accelerazioni che queste subiscono e i punti in cui esse cominciano ad aprirsi e finiscono per chiudersi
il diagramma delle alzate esprime graficamente l'entità di sollevamento di ciascuna valvola dalla sede in funzione dei gradi di rotazione dell'albero a gomiti
a maggior distanza tra valvola e sede (cioè a maggior sollevamento della valvola) corrisponderà una più ampi a sezione di passaggio da disposizione dei gas
adottare alzate molto rilevanti non conviene perché oltre un certo punto (pari a 0,26 volte il diametro interno della sede della valvola ) anche continuando a sollevare la valvola la sezione di passaggio a disposizione dei gas non aumenta (quella minima infatti non si ha più tra valvola e sa sede ma nella parte interna di quest'ultima
E' conveniente che la valvola si sollevi assai rapidamente in modo che l'area di passaggio a disposizione dei gas divenga cospicua in pochi gradi di rotazione dell'albero
il diagramma delle alzate esprime graficamente l'entità di sollevamento di ciascuna valvola dalla sede in funzione dei gradi di rotazione dell'albero a gomiti
a maggior distanza tra valvola e sede (cioè a maggior sollevamento della valvola) corrisponderà una più ampi a sezione di passaggio da disposizione dei gas
adottare alzate molto rilevanti non conviene perché oltre un certo punto (pari a 0,26 volte il diametro interno della sede della valvola ) anche continuando a sollevare la valvola la sezione di passaggio a disposizione dei gas non aumenta (quella minima infatti non si ha più tra valvola e sa sede ma nella parte interna di quest'ultima
E' conveniente che la valvola si sollevi assai rapidamente in modo che l'area di passaggio a disposizione dei gas divenga cospicua in pochi gradi di rotazione dell'albero
come è fatta una moto diagramma di distribuzione
I punti di inizio e di apertura e fine chiusura della valvola (in gradi di anticipo e di ritardo rispetto ai punti morti) costituiscono il cosiddetto diagramma della distribuzione che può anche venire espresso graficamente
E' chiaro che ogni motore viene dotato di eccentrici con un profilo tale da adattarlo nel migliore dei modi alle caratteristiche di impiego del mezzo
Le case provano molte decine di profili a camme prima di scegliere quello definitivo che verrà adottato per la produzione di serie
E' evidente che su un motore destinato a un uso molto sportivo viene impiegato un albero a camme diverso da quello che si impiega in un motore analogo ma destinato a un uso utilitario-turistico
durante la rotazione dell'albero a camme la punteria viene mossa dall'eccentrico secondo modalità ben precise
la punteria poggia sul cerchio di base della camma che ruota si ha una linea di contatto tra camma e punteria
man mano che la punteria viene sollevata la linea di contatto si sposta in direzione contraria al senso di rotazione dell'eccentrico poi si continua a spostare in senso inverso dopo ritorna al punto di partenza
E' chiaro che ogni motore viene dotato di eccentrici con un profilo tale da adattarlo nel migliore dei modi alle caratteristiche di impiego del mezzo
Le case provano molte decine di profili a camme prima di scegliere quello definitivo che verrà adottato per la produzione di serie
E' evidente che su un motore destinato a un uso molto sportivo viene impiegato un albero a camme diverso da quello che si impiega in un motore analogo ma destinato a un uso utilitario-turistico
durante la rotazione dell'albero a camme la punteria viene mossa dall'eccentrico secondo modalità ben precise
la punteria poggia sul cerchio di base della camma che ruota si ha una linea di contatto tra camma e punteria
man mano che la punteria viene sollevata la linea di contatto si sposta in direzione contraria al senso di rotazione dell'eccentrico poi si continua a spostare in senso inverso dopo ritorna al punto di partenza
come è fatta una moto - curve di coppia e di potenza
ogni motore presenta un ben determinato campo di utilizzazione in altre parole i valori di coppia e di potenza e gli andamenti delle rispettive curve saranno tali da adattarsi nel modo migliore alle caratteristiche di impiego cui il mezzo è destinato
questo vuol dire che una moto sportiva avrà il motore potente ma nervoso e con un tale campo ottimale di utilizzazione meno esteso di quello della corrispondente versione turistica che utilizza un motore analogo ma meno spinto e dotato di un buon tiro anche ai bassi regimi e di una notevole pastosità di funzionamento
per fornire curve di coppia e di potenza caratterizzate da un certo andamento e da ben determinati valori ai vari regimi di rotazione ogni motore dovrà non solo essere accuratamente studiato a livello di valvole, condotti, rapporto di compressione , carburatore ecc..... , ma anche (e special
mente) essere dotato di eccentrici con un ben determinato profilo
questo vuol dire che una moto sportiva avrà il motore potente ma nervoso e con un tale campo ottimale di utilizzazione meno esteso di quello della corrispondente versione turistica che utilizza un motore analogo ma meno spinto e dotato di un buon tiro anche ai bassi regimi e di una notevole pastosità di funzionamento
per fornire curve di coppia e di potenza caratterizzate da un certo andamento e da ben determinati valori ai vari regimi di rotazione ogni motore dovrà non solo essere accuratamente studiato a livello di valvole, condotti, rapporto di compressione , carburatore ecc..... , ma anche (e special
mente) essere dotato di eccentrici con un ben determinato profilo
harley Davidson V-Rod
il 2002 passerà alla storia come l'anno Harley Davidson più sorprendente grazie alle novità con cui la marca ha gratificato il suo pubblico o meglio ancora l'intero mondo motociclistico in effetti la V-Rod si indirizza in particolare a una nuova clientela e sia per rispondere alle norme sempre più severe sull'inquinamento dell'aria e su quello acustico si a per continuare a proporre un motore di grandi prestazioni adotta un' architettura particolarmente moderna
questa noto si può riassumere in una frase è una Harley Davidson dal look custom dotata di carattere Dragster originale il motore d'altronde è battezzato revolution proprio per la sua concezione che tronca radicalmente le precedenti creazioni della ditta di Milwaukee
Con la V-Rod la Harley popone una moto alla cui linea e alla cui elaborazione gli uffici di studio design lavorano dal 1996
esteticamente evoca una Low rider dal carattere decisamente aggressivo e dotata di motore accuratamente valorizzato per trasformare la "bella" in dragster una denominazione di carattere che le si adatta perfettamente poiché è del tutto conforme
Il primo modello di v-Rod lascia presagire la creazione di una gamma che potrebbe svilupparsi intorno al blocco propulsore Revolution libero di assumere se necessario un aspetto esteriore più convenzionale gli sarà sufficiente dotarsi di un'alettatura generosa e ricevere una mano di vernice nera per avere maggior successo in versione più turistica o magari più retrò
La famigli V-Rod avrà dunque modo di svilupparsi in complemento ai Twin Cam 88 e agli Sportster senza essere limitata a livello di prestazioni da una eccessiva chiusura del sistema di sca
rico collegata al rumore o all'emissione di gas combusti rivelandosi così il futuro della marca harley
questa noto si può riassumere in una frase è una Harley Davidson dal look custom dotata di carattere Dragster originale il motore d'altronde è battezzato revolution proprio per la sua concezione che tronca radicalmente le precedenti creazioni della ditta di Milwaukee
Con la V-Rod la Harley popone una moto alla cui linea e alla cui elaborazione gli uffici di studio design lavorano dal 1996
esteticamente evoca una Low rider dal carattere decisamente aggressivo e dotata di motore accuratamente valorizzato per trasformare la "bella" in dragster una denominazione di carattere che le si adatta perfettamente poiché è del tutto conforme
Il primo modello di v-Rod lascia presagire la creazione di una gamma che potrebbe svilupparsi intorno al blocco propulsore Revolution libero di assumere se necessario un aspetto esteriore più convenzionale gli sarà sufficiente dotarsi di un'alettatura generosa e ricevere una mano di vernice nera per avere maggior successo in versione più turistica o magari più retrò
La famigli V-Rod avrà dunque modo di svilupparsi in complemento ai Twin Cam 88 e agli Sportster senza essere limitata a livello di prestazioni da una eccessiva chiusura del sistema di sca
rico collegata al rumore o all'emissione di gas combusti rivelandosi così il futuro della marca harley
giovedì 9 luglio 2015
La nascita dell'Harley Davidson Twin cam 88
La gamma Harley del 1998 è già segnata dalla comparsa annunciata di un blocco propulsore che equipaggerà le moto con Big Twin del futuro
in effetti il 1998 è anche la data del 95° anniversario della Casa di Milwaukee un avvenimento cui prendono parte alcune nuove moto mentre una serie limitata di modelli differenti viene decorata con grafia particolare una vernice speciale a due toni di colore al Midnight e Champagne Pearl e con un blasone - 95° anniversario - sul serbatorio
I modellli riguardano l'intera gamma e concernono la Sportster 1200 custom la Dyna Wide Glide le Softail Fat Boy e Heritage Springer, Le Electra Glide Classic injection e Ultra Classic oltre alla Road King Classci e alla Road Glide
la comparsa della Softail Night Train nel 1998 merita di essere sottolineata
Concepita sulla base di una Softail Custom ma interamente nera questa moto dal prezzo attraente destinata solo al mercato europeo ha un successo così immediato che si vede integrare alla gamma Harley già nel 1999 reintroduce le Softail standard
Nel 1998 infatti a parte qualche minima modifica su alcune Big Twin solo la Sportster XL 1200 S Sport beneficia di una reale miglioria meccanica equipaggiandosi all'origine con una doppia accensione una testata in grado di accettare due candele per cilindro e con nuovi alberi a camme
Sempre nel 1998 appare la Sportster XL 53 C Custom con numerose cromature una sella biposto e un cerchione posteriore lenticolare come la Softail Night Train con cui condivide la carriera
La vera novità del 1998 comunque si annuncia in estate è il nuovo motore Twin Cam 88 che equipaggerà le Big Twin Dyna e Electra della Gamma 1999 anche se le consegne iniziano già nell'autunno 1998
E' dunque ufficialmente a partire dal 1999 che l'Harley Davidson equipaggia parte dei modelle della gamma Big Twin con il novo blocco propulsore battezzato Twin Cam 88 e soprannominato Fathead
Se questo nuovo motore con una cilindrata di 145 cm cubi (1449 per l'esattezza ovvero 88 cubic inches ) possiede un'estetica che evoca l'Evolution benché massiccia l'architettura interna e le soluzioni tecniche adottate in compenso ne fanno una vera novità
I dati sono eloquenti con una coppia id 106 newtonmetri a 3500 giri al minuto superiore a quella dell'Evolution e una potenza (63 cavalli) incrementata del 14% si impone come motore più prestante rivelando allo stesso tempo una meccanica ancora più affidabile e silenziosa
Il V Twin è posizionato come vuole la tradizione Harley a 45° ed equipaggia solamente le Dyna Glide e le Electra della gamma 1999 mentre ne viene ricavata una versione da utilizzare sulle Softail a partire dai modelli 2000
Il derivato battezzato Twin Cam 88 B ha la particolarità di essere dotato di un sistema di equilibratura interna a controalbero allo scopo di ridurre le vibrazioni e di poter esser montato su nuovi telai Softail in grado di riceverlo
Il 1999 dunque è l'ultimo anno di produzione dei motori Evolution 1340 cm cubi
Una nuova moto creata sulla base del Twin Cam 88 appare nel 1999 la Dyna Super Glide Sport
Nel 2000 il montaggio del Twin Cam 88 b sulle Softail si accompagna all'introduzione della Softail Deuce un modello dalla linea raffinata con il serbatoio la sella e i parafanghi modificati e dotata di una ruota posteriore lenticolare
L'anno 2001 permetterà alle Softail Fat boy Deuce e Heritage Classic di essere disponibili a scelta in versione a carburatore o iniezione e alla Super Glide T-sport che propone numerose possibilità di adattamento alle esigenze del pilota ed è accessoriata all'origine con borse in nylon e con un cupolino regolabile
Queste piccole modifiche annunciano un nuovo avvenimento e soprattutto dimostrano che l'anno del centenario della marca si sta avvicinando
in effetti il 1998 è anche la data del 95° anniversario della Casa di Milwaukee un avvenimento cui prendono parte alcune nuove moto mentre una serie limitata di modelli differenti viene decorata con grafia particolare una vernice speciale a due toni di colore al Midnight e Champagne Pearl e con un blasone - 95° anniversario - sul serbatorio
I modellli riguardano l'intera gamma e concernono la Sportster 1200 custom la Dyna Wide Glide le Softail Fat Boy e Heritage Springer, Le Electra Glide Classic injection e Ultra Classic oltre alla Road King Classci e alla Road Glide
la comparsa della Softail Night Train nel 1998 merita di essere sottolineata
Concepita sulla base di una Softail Custom ma interamente nera questa moto dal prezzo attraente destinata solo al mercato europeo ha un successo così immediato che si vede integrare alla gamma Harley già nel 1999 reintroduce le Softail standard
Nel 1998 infatti a parte qualche minima modifica su alcune Big Twin solo la Sportster XL 1200 S Sport beneficia di una reale miglioria meccanica equipaggiandosi all'origine con una doppia accensione una testata in grado di accettare due candele per cilindro e con nuovi alberi a camme
Sempre nel 1998 appare la Sportster XL 53 C Custom con numerose cromature una sella biposto e un cerchione posteriore lenticolare come la Softail Night Train con cui condivide la carriera
La vera novità del 1998 comunque si annuncia in estate è il nuovo motore Twin Cam 88 che equipaggerà le Big Twin Dyna e Electra della Gamma 1999 anche se le consegne iniziano già nell'autunno 1998
E' dunque ufficialmente a partire dal 1999 che l'Harley Davidson equipaggia parte dei modelle della gamma Big Twin con il novo blocco propulsore battezzato Twin Cam 88 e soprannominato Fathead
Se questo nuovo motore con una cilindrata di 145 cm cubi (1449 per l'esattezza ovvero 88 cubic inches ) possiede un'estetica che evoca l'Evolution benché massiccia l'architettura interna e le soluzioni tecniche adottate in compenso ne fanno una vera novità
I dati sono eloquenti con una coppia id 106 newtonmetri a 3500 giri al minuto superiore a quella dell'Evolution e una potenza (63 cavalli) incrementata del 14% si impone come motore più prestante rivelando allo stesso tempo una meccanica ancora più affidabile e silenziosa
Il V Twin è posizionato come vuole la tradizione Harley a 45° ed equipaggia solamente le Dyna Glide e le Electra della gamma 1999 mentre ne viene ricavata una versione da utilizzare sulle Softail a partire dai modelli 2000
Il derivato battezzato Twin Cam 88 B ha la particolarità di essere dotato di un sistema di equilibratura interna a controalbero allo scopo di ridurre le vibrazioni e di poter esser montato su nuovi telai Softail in grado di riceverlo
Il 1999 dunque è l'ultimo anno di produzione dei motori Evolution 1340 cm cubi
Una nuova moto creata sulla base del Twin Cam 88 appare nel 1999 la Dyna Super Glide Sport
Nel 2000 il montaggio del Twin Cam 88 b sulle Softail si accompagna all'introduzione della Softail Deuce un modello dalla linea raffinata con il serbatoio la sella e i parafanghi modificati e dotata di una ruota posteriore lenticolare
L'anno 2001 permetterà alle Softail Fat boy Deuce e Heritage Classic di essere disponibili a scelta in versione a carburatore o iniezione e alla Super Glide T-sport che propone numerose possibilità di adattamento alle esigenze del pilota ed è accessoriata all'origine con borse in nylon e con un cupolino regolabile
Queste piccole modifiche annunciano un nuovo avvenimento e soprattutto dimostrano che l'anno del centenario della marca si sta avvicinando
come è fatta una moto - il movimento delle valvole
le valvole non si aprono e non si chiudono esattamente in corrispondenza dei punti morti ma con certo anticipo (di apertura) e di ritardo (di chiusura) rispetto ad essi
questa apparente stranezza è in effetti ben motivata
innanzitutto è da osservare che le valvole non possono aprirsi o chiudersi istantaneamente e che è necessario un certo tempo per sollevare ciascuna di esse dalla propri a sede e portarla quindi con una certa rapidità in posizione di massima apertura analogamente anche per la loro fase di chiusura si ha un movimento progressivo e la valvola viene accompagnata durante la fase di ritorno in sede
questa apparente stranezza è in effetti ben motivata
innanzitutto è da osservare che le valvole non possono aprirsi o chiudersi istantaneamente e che è necessario un certo tempo per sollevare ciascuna di esse dalla propri a sede e portarla quindi con una certa rapidità in posizione di massima apertura analogamente anche per la loro fase di chiusura si ha un movimento progressivo e la valvola viene accompagnata durante la fase di ritorno in sede
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