locandine

martedì 17 novembre 2015

ruote moto

per moltissimi anni le ruote impiegate in campo motociclistico sono stati a raggi  a partire dagli anni settanta  sulle moto stradali sono più diffuse le ruote a razze costituite da un'unica fusione in lega di alluminio

RUOTE A RAGGI
Una tipica ruota a raggi è costituita da un mozzo (al quale è fissato il disco o nel quale è ricavato il tamburo  a seconda del tipo di freno impiegato) collegato a un cerchio in acciaio cromato o in lega di alluminio  da una serie di raggi in acciaio
Nella parte centrale del mozzo  ove viene inserito l'asse della ruota  sono posti due cuscinetti  a rotolamento (in genere  sono a sfere ma non mancano esempi di impiego di cuscinetti a rulli conici) tra i quali viene collocato di norma un distanziale tubolare. Le ruote a raggi caratterizzate da una buona elasticità e da una apprezzabile possibilità di riparazione in caso di danneggiamenti causati da urti contro gli ostacoli  sono attualmente impiegate  su tutte le moto da enduro  da cross e da trial

RUOTE IN LEGA
Nelle ruote in lega il mozzo è ricavato  in un'unica fusione comprendente anche le razze e il cerchio

Le razze che possono essere anche soltanto tre talvolta vengono realizzate in modo da essere cave internamente Per le moto da competizione vengono realizzate ruote in lega di magnesio e anche di fibra di carbonio

lunedì 9 novembre 2015

forcelle

la sospensione anteriore delle forcelle maggiormente diffuse in campo motociclistico  la cui efficienza  è ormai  più che dimostrata è quella della forcella telescopica con ammortizzatori idraulici  e molle incorporate
Il principio che regola il funzionamento di una forcella idraulica  è lo stesso in linea di massima  degli ammortizzatori posteriori. La forcella lavora in condizioni favorevoli  rispetto a questi ultimi  per la possibilità di contenere una cospicua  quantità di olio nonché di  presenza di molle cilindriche di  rilevante lunghezza
Una forcella  telescopica è costituita  da due steli fissati  alle piastre di sterzo
La soluzione tradizionale prevede per ciascuno stelo  una canna di acciaio fissa e un fodero mobile  posto inferiormente  a essa (l'asse della ruota è vincolato alla parte basale  del fodero  che può scorrere in su e in giù  lungo la canna  che viene  inserita internamente ad esso con un ridotto gioco diametrale)
All'interno  della canna  è posta  la molla (talvolta se ne impiegano  due sovrapposte) che assicura la funzione elastica
La funzione ammortizzante è ottenuta esattamente come negli ammortizzatori  della sospensione posteriore mediante  olio e passaggi calibrati
Tra le più recenti  tendenze tecniche  nel settore sono le sospensioni  anteriori  vanno segnalate le forcella pneumoidrauliche  nelle quali aria sotto lieve pressione (in genere con la sospensione  a riposo e la ruota sollevata da terra non supera il valore di 1,0 bar) assiste la molla  nell'espletare la sua funzione
Una tendenza decisamente significativa  è quella che ha portato le canne delle forcelle  ad assumere via via diametri  sempre maggiori  al fine di aumentare la rigidità (minori deformazioni a flessione)

FORCELLA A STELI ROVESCIATI

Come lascia intendere questa definizione si tratta di una forcella nella quale i foderi  sono disposti in alto  e vengono fissati  mediante l'usuale sistema a morsetto  alle piastre di sterzo  mentre le canne sono scorrevoli  e vengono collegate al perno  della ruota mediante appositi terminali in alluminio  nei quali sono ricavati  anche gli attacchi per le pinze del freno
I principali  punti di forza di questa soluzione sono costituiti da una ottima guida per gli elementi  mobili della sospensione  e da ampie  sezioni nei punti di fissaggio  alle piastre di forcella (zone sempre critiche)
Si ottengono in altre parole  un'elevata rigidità  e una grande robustezza
In alcune  forcelle delle ultime generazioni  sono state adottate soluzioni davvero inconsuete a livello  di struttura interna arrivando anche a concentrare al funzione ammortizzante in uno stelo  e quella molleggiante all'altro

giovedì 5 novembre 2015

telai

Il telaio costituisce  la struttura  portante della moto  alla quale sono fissati  il motore  e le sospensioni  nonché la sella  il serbatoio  e tutti  i vari accessori che compongono il veicolo

TELAIO A DOPPIA CULLA
sono costituiti  da due tubi che partendo dal canotto di sterzo scendono verso il basso a sostenere  inferiormente  il motore per poi  ripiegarsi ancora una volta  verso l'alto  e congiungersi alla struttura superiore  generalmente  nella zona sottostante  la parte anteriore della sella
La struttura superiore che parte anch' essa  dal canotto  di sterzo  può essere fermate da due tubi affiancati  oppure da un solo tubo di diametro rilevante

TELAI A CULLA SEMPLICE
Hanno generalmente una struttura superiore composta da un solo tubo  di ragguardevole diametro anche il motore è sostenuto  da un unico tubo che costituisce la parte inferiore del telaio
Sia i telai a doppia culla che quelli a culla semplice hanno il loro punto di forza nella struttura tubolare superiore  calcolata in modo da sopportare elevate sollecitazioni  torsionali  e flessionali  in ambedue i casi la struttura inferiore può essere chiusa  ossia coi tubi che partono dal canotto  di sterzo senza alcuna interruzione avvolgono  inferiormente il motore e si portano poi al punto di congiunzione con la struttura superiore oppure aperta nel caso in cui la culla non avvolga inferiormente il  motore ma ne sfrutti  la rigidità strutturale per ottenere un tramite fra la sua parte anteriore e la parte posteriore
Inoltre la culla  può essere di tipo rialzato  con i tubi inferiori del telaio che invece di passare sotto al motore passano sopra il basamento e in questo caso  il propulsore  non è più appoggiato al telaio  ma risulta sospeso a esso

TELAI A TRALICCIO
sono generalmente  composti da una complessa  intelaiatura di tubi di piccolo o medio diametro  con elementi portanti  ed elementi di rinforzo  saldati fra di loro
La struttura di un telaio a traliccio  non è vincolata  a un preciso schema prestabilito quasi  sempre comunque si tratta di un rigido  intreccio di tubi che  partendo dal canotto di sterzo  sostiene dall'alto il motore  e nella parte posteriore si allunga a sostenere la sella scendendo verso il basso  sino all'altezza del punto di attacco del forcellone oscillante della sospensione

TELAIO  DELTABOX
Tra le più importanti novità tecniche  apparse e affermatasi  spiccano i telai per moto stradali di elevata prestazione  con struttura a doppia culla perimetrale  ( i due rami superiori abbracciano la testata del motore in vece di passare sopra ess) e quelli a doppia trave superiore ( la struttura può esser completata da una piccola culla inferiore).
Di questi ultimi il più famoso è forse il Deltabox della Yamaha.
I due elementi  portanti superiori scendono in diagonale collegando le due zone più sollecitate della intera struttura del vicolo ovverosia quella del canotto  di sterzo  e quella del fulcro del forcellone.
Telai  realizzati  con questo schema (il motore in genere viene incastonato  nella parte inferiore della struttura utilizzando  due bretelle di fissaggio  nella zona anteriore) sono impiegati  quasi universalmente sulle moto del Gran Premio
I due travi superiori in genere hanno una sezione  rettangolare  oppure sono scatolati in modo da unire a una notevole leggerezza una grande rigidità

TELAI MONOSCOCCA
Pur inserendosi nel capitolo dei telai in lamiera stampata i monoscocca rappresentano qualcosa di diverso
Il telaio monoscocca è sostanzialmente una carrozzeria  portante  e costituisce al contrario di quanto accade per i telai tubolari o in lamiera o misti di schema classico  non una struttura portante su cui poggiano elementi staccati indispensabili quali il serbatoio  e la sella bensì  un unico complesso che assolve egregiamente più funzioni riducendo di molto il numero di parti  costitutive una motocicletta e rivoluzionando l'aspetto esterno  e quindi  l'estetica del veicolo

martedì 3 novembre 2015

selettore del cambio

SELETTORE A FORCELLE

E' il sistema di comando del cambio più diffuso  il tamburo selettore  (detto anche  in gergo desmodronico del cambio) viene fatto ruotare  a scatti in modo che vada a fermarsi in posizioni prefissate da un meccanismo che  viene azionato dalla leva di comando del cambio.
Sulla parete esterna del tamburo lungo la circonferenza sono praticate delle cave sagomate entro ciascuna della quali viene inserito il grano di guida  di una forcella. In tal modo  ruotando il tamburo  le forcelle  sono installate  direttamente  sul tamburo selettore che in tal caso ha la superficie   esterna rettificata .
Più raramente al posto del tamburo  si usa una piastra selettrice che è dotata  di cave nelle quali sono inseriti  i grani di guida delle forcelle
L'estremità di ciascuna  forcella  solitamente foggiata ad arco di cerchio  o comunque dotata di due bracci è posta entro una cava circolare praticata  su un ingranaggio   scorrevole  assialmente ma vincolato a ruotare  assieme al proprio  albero da un  accoppiamento scanalato
Tale ingranaggio  è munito  lateralmente di denti di innesto frontali che in seguito a un lieve spostamento assiale  a esso impartito  dalla forcella  vanno a far presa in vani o in fori  praticati sul fianco di un adiacente libero di ruotare sull'albero  (in quanto installato su una boccola o su rullini e lo rendono così solidale  all'albero stesso
In questo  modo si possono  a volontà rendere solidali con gli alberi uno alla volta i vari ingranaggi liberi
Talvolta  non vi sono affatto ingranaggio scorrevoli ma manicotti che dotati di cava per la forcella di guida e di denti di innesto frontali  vengono spostati assialmente sull'albero  al quale sono uniti  tramite accoppiamento scanalato
Riassumendo  la leva del cambio tramite un apposito dispositivo (selettore) causa la rotazione del tamburo  quest'ultimo  agisce da camma di comando delle forcelle  che si spostano così  in un senso o nell'altro  accostando o allontanando  di volta in volta gli ingranaggi

lunedì 2 novembre 2015

il cambio

anche per  il cambio come tutti gli altri principali organi del motore  molte sono state le scelte tecniche .
Due sole però sono riuscite ad imporsi

CAMBIO A PRESA DIRETTA

E' facilmente riconoscibile per il fatto che il pignone  della trasmissione  finale si trova sullo stesso asse dell'albero primario 
Infatti il pignone  è solidale all'ingranaggio di uscite per mezzo di un manicotto coassiale all'albero primario  ma assolutamente indipendente nella sua rotazione.
Nel cambio di questo tipo  sono sempre due  le coppie di ingranaggio al lavoro, fuorché   nel momento in cui viene inserita la presa diretta  ossia quando l'albero  primario viene collegato direttamente al manicotto  di uscita del moto e il pignone della trasmissione finale  ruota così alla stessa velocità della corona della trasmissione primaria (rapporto 1:1)
Il cambio con presa diretta di scuola continentale hanno il pignone di uscita dalla parte opposta  alla frizione (o trasmissione primaria) quelli  di scuola inglese invece hanno  il pignone di uscita dalla stessa parte della frizione.

CAMBIO A CASCATA

E' quello più diffuso. Meno macchinoso del tipo a presa diretta  il cambio a cascata si compone  di un albero primario che riceve il moto dalla trasmissione primaria  e sul quale sono installati  gli ingranaggi  conduttori nonché  di uno secondario su cui è calettato il pignone  della trasmissione finale e sul quale  sono installati gli ingranaggi  condotti.
Nel cambio a cascata  lavora solamente una coppia di ingranaggi per volta.

domenica 1 novembre 2015

festa di Halloween degli Hell's Angels

il 31 ottobre 2015 alla festa di Halloween ci siamo preparati ben coperti perché non faceva tanto caldo e siamo andati al Legend a festeggiare anche il compleanno di un nostro "vecchio" amico Michele il  Pirata è stata una serata divertente ci siamo ritrovati tutti insieme anche a personaggi inquietanti talmente tanto truccati che ci chiedevamo chi potessero essere
Gli Hell's Angels come sempre hanno organizzato tutto alla perfezione ci hanno fatto sentire come a casa








 















giovedì 29 ottobre 2015

motoraduni dal 30 al 1 novembre 2015


31 OTTOBRE 2015
HALLOWEEN PARTY
HELLS ANGELS
AL LEGEND CLUB MILANO (MI)

31 OTTOBRE 2015
OFFICIAL SUICIDE PARTY + TATOO ROCK
BALTELLA (BS)

31 OTTOBRE 2015 
15° ANNIVERSARY PARTY
SESTU (CA)

31 OTTOBRE 2015
HALLOWEEN  CYCLEDELIC NIGHT
MATERA (MT)

31 OTTOBRE 2015
3° HALLOWEEN PARTY
MENDOLA (FC)

31 OTTOBRE 2015
MOTOGIRO &MOTOPARTY
BASTIA UMBRA  (PG)

1 NOVEMBRE 2015
ENDURANDO  NELLA VALLE DEL TARTUFO
2° MEMORIAL GIANNI MALVARDI
CARBONARA  DI PO (MN)

DAL 30 AL 1 NOVEMBRE 2015
LUPUS IN MARSICA
FLANO ROMANO (RM)

30 OTTOBRE 2015
CLUB HOUSE PARTY
FORLINPOPOLI  (FC)

31 OTTOBRE 2015
HALLOWEEN PARTY  2015
RUBANO (PD)

31 OTTOBRE 2015
ICE BALL PARTY 2015
FELINO (PR)


mercoledì 28 ottobre 2015

posizione del cambio moto

Molte moto hanno il cambio  in blocco con il motore  cioè facente corpo unico anche stilisticamente con il propulsore
alcuni  hanno il cambio separato  si tratta di una soluzione scelta per  facilità costruttiva ed economica  il cambio è unito al motore sono da un giro  di catena (costituente la trasmissione primaria) la cui  tensione era regolabile  spostando  la scatola  del cambio  sul suo supporto munito di  appositi occhielli
Il cambio  in blocco è impiegato perché  permette di semplificare il  sistema di lubrificazione e soprattutto  di scegliere il tipo di trasmissione primaria

lunedì 26 ottobre 2015

modifiche al rapporto di trasmissione

Il rapporto di trasmissione finale scelto dal costruttore  di norma  è quello che meglio si adatta  alle caratteristiche  del mezzo e a ogni tipo di  utilizzazione.
in casi particolari  (per esempio impiego in montagna uso agonistico ecc.)  può risultare vantaggioso accorciare o allungare il rapporto  di trasmissione originale
La cosa può essere fatta  agevolmente sostituendo la corona oppure il  pignone 
bisogna tenere presente che per accorciare il rapporto  agendo sul pignone  bisogna montarne  uno con diametro  (quindi con numero dei denti ) inferiore  mentre per la corona vale in contrario 
Viceversa  se si vuole allungare  il rapporto  occorre installare un pignone più grosso  o una corona più piccola
E' anche importante  sapere che ogni dente in più o in meno  sul pignone corrisponde  con buona approssimazione  a tre denti in meno o più  sulla corona  per verificare  ciò basta prendere un rapporto a caso  ad esempio 44/16 = 2,75 e provare ad aggiungere  tre denti alla corone si otterrà un rapporto 47/16  = 2,94 
Lasciando  invariato  il numero di denti  della corona e diminuendo invece un sol dente il pignone si avrà il rapporto  di trasmissione finale
E' bene  che il pignone  non abbia un numero troppo ridotto di denti  sia per ottenere una maggiore durata del pignone stesso sia per  soprattutto per evitare che la catena lavori in condizioni svantaggiose
Quando il pignone è dotato di  un diametro ridotto e di un numero di denti  limitato le articolazioni  della catena compiono  un movimento angolare  maggiore  e inoltre viene esaltato  l'effetto poligono  (movimento  irregolare della catena derivante dal fatto  che la distanza tra l'asse di rotazione della ruota dentata e gli assi dei perni non è uguale a quella tra l'asse di rotazione stessa e il centro della piastrina).

giovedì 22 ottobre 2015

motoraduni dal 23 al 25 ottobre 2015

24 OTTBRE 2015
9° ANNIVERSARIO RETZI
ORSENIGO (CO)

25 OTTOBRE 2015
ZUCCARADUNO DI HALLOWEN
VOGHERA (PV)

25 OTTOBRE 2015
IL BELLO DEI NOSTRI MONTI
MODENA (MO)

25 OTTBRE 2015
17° RADUNO  NAZIONALE DELL'AMICIZIA
GERANZANO (VA)

25 OTTOBRE 2015
2° MOTOCAVALCATA
DELLE RONDE FERRIERE
FERRIERE (PC)

DAL 24 AL 25 OTTOBRE 2015
MOSTRA SCAMBIO
AUTO E MOTO D'EPOCA
BUSTO ARSIZIO (VA)

DAL 24 AL 25 OTTOBRE 2015
11° MOTOGRANA
GOITO (MN)

DAL 24 AL 25 OTTOBRE 2015
13° MOTORADUNO  IL CIOCCOLATO SI METTE IN MOTO
TORGIANO  (PG)

DAL 24 AL 25 OTTOBRE 2015
12°TERREMOTODIVINO
TORRE MELISS CR

24 OTTOBRE 2015 
WINTER OPENING
BASTIA UMBRA (PG)

25 OTTOBRE 2015
7° BIELLE E PAPPARDELLE
POGGIO MIRTENO  RI

25 OTTOBRE 2015
BASTA BUCHE RUN
ROMA (RM)




mercoledì 21 ottobre 2015

rapporti di trasmissione

la velocità di rotazione dell'albero  motore è sempre superiore  a quella della ruota motrice.
Ponendo il caso che il primo ruoti a 5000 giri al minuto  e la seconda a 625 si dirà che il rapporto totale di riduzione è 8:1  cioè a ogni giro di rotazione corrispondono 8 giri dell'albero motore
nelle motociclette dotate di cambio  di velocità esiste una trasmissione primaria e quindi un rapporto primario  costituito dal rapporto fra il numero dei denti  del pignone calettato sull'albero motore  e quelli della corona situata all'ingresso del cambio .
Se il pignone ha ad esempio 15 denti  e la corona 36 il rapporto della trasmissione  primaria sarà 2,4 :1 cioè ad ogni  giro dell'albero motore  corrisponderanno 2,4 giri dell'albero motore
Dal cambio  alla ruota posteriore qualunque sia il sistema  usato per la trasmissione finale esiste un ulteriore rapporto di riduzione 
Supponendo  che il pignone di uscita dal secondario  del cambio  abbia 14 denti  e la corona della ruota 42 denti  il rapporto di trasmissione sarà 3:1
A questo punto  conoscendo il rapporto primario  e quello finale   per ottenere quella totale  bisogna prendere in considerazione di volta in volta  il rapporto esistente  fra le varie coppie di ingranaggi del cambio
Prendiamo in esame un cambio  siffatto
albero primario con ingranaggi 14 - 18 - 21 - 24 - 27 denti ; albero secondario con ingranaggio 33 - 28 - 25- 22- 21 denti  I rapporti fra gli ingranaggio sono :
1° velocità 33/44 = 2,357 - 2° velocità 28/18  = 1,556 - 3° velocità 25/21 = 1,190 - 4° velocità 22/24  = 0,917  - 5° velocità 21/27 = 0,778
Adesso  ritornando ai rapporti primario e finale già conosciuti  della nostra ipotetica moto potremo  desumere i cinque rapporti totali  di trasmissione
rapporto primario : 2,4 rapporto finale : 3.
Rapporti totali 1° velocità 2,4 x 2,357 x3 = 16,97  - 2 velocità 2,4 x1,556 x 3  - 3° velocità 2,4 x 1,190  x 3 4° velocità  2,4 x 0,917 x 3  = 6,6 -  - 5° velocità 2,4 x 0,778 x3 = 5,6
Intervenire direttamente per modificare i rapporti interni del cambio  in base a particolari esigenze  o trasformazioni è cosa tutt'altro che semplice 
più facile anche se costosa  potrebbe essere la modifica al rapporto di trasmissione primaria
In compenso  è accessibile a tutti e molto praticata  la scelta personale del rapporto finale di trasmissione  cioè la sostituzione di pignone e corona  su cui gira la catena di trasmissione con altri di diverso diametro facilmente reperibili  nei negozi e ricambi

martedì 20 ottobre 2015

la Royal Enfield

Nel 1890 nasce la Royal Enfield che poco aveva a che fare con le motociclette infatti produceva armi leggere e cannoni
Nel 1898 monta su un quadriciclo un motore che sembra funzionare così  tre anni dopo nel 1901  viene costruita la bicicletta a motore enfield  di 170 cc
Nel 1906  fondano la Enfield Autocar Company  Limited con progetti di auto  e nuove sperimentazioni sulla due ruote 
lo fanno così bene che nel 1913 il motore di 425  cc bicilindrico è una realtà vincente infatti continua a vincere i Tourist Trophy
Nle 1924 una grossa scommessa è della Enfield  quella della Royal Mail così adesso  i sidecar enfield portano la posta in tuto il regno unito.
nel 1930  la Royal Enfield  costruisce  e fornisce  a molti paesi motociclette di cilindrate da 125 cc a 400 cc a due e quattro tempi  a uno e due cilindri
Nel 1948 la Bullet di 350 cc vince la sei giorni di enduro  con un prototipo  derivato dal modello dell'esercito britannico
Nel 1953 la Bullet è di 500 cc e nasce una leggenda che arriva sino a oggi

Purtroppo negli anni '60  ci fu un declino  dell'industria motociclistica britannica nonostante ciò la Royal Enfield ha continuato con passione.
e nel 2000 viene aperto un nuovo stabilimento  a Nuova Dehli
Nel 2004  si producono e si esportano numerosi modelli  euro 2
nel 2006 si migliorano ancora le moto in modo che corrispondano alle norme di rispetto ambientale
Inizia così un grande interesse per queste motociclette  molti infatti diventano appassionati di questo marchio
E' la marca inglese più famosa ancora in circolazione

lunedì 19 ottobre 2015

cambio moto

La coppia motrice  viene trasmessa dall'albero  a gomiti alla ruota  posteriore per mezzo della trasmissione primaria  della frizione del cambio  e della catena (o albero) della trasmissione finale.
Se si tralasciano  le perdite dovute agli attriti  la potenza in teoria non subisce variazioni
questo vuol dire che la potenza disponibile alla
ruota posteriore è la stessa disponibile all'albero motore ( per il noto principio  fisico della conservazione dell'energia
per quanto riguarda il momento torcente il discorso è totalmente diverso  dato che su di esso una coppia di ingranaggi  (o ruote dentate collegate alla catena) ha lo stesso effetto che una leva ha su di una forza
In altre parole mentre le leve sono in pratica dei moltiplicatori  di forza gli ingranaggio sono moltiplicatori di  coppia
se prendiamo ad esempio  un ingranaggio  dotato di 10 denti  che trasmette il moto a un ingranaggio che ha 20 denti  avremo che passando dal primo al secondo  ingranaggio la velocità verrà dimezzata mentre la coppia  verrà raddoppiata
allo stesso modo quando il cambio del motociclo è in prima il motore girerà a regime elevato  mentre la velocità di rotazione della ruota  posteriore sarà assai ridotta  e la coppia ad essa  trasmessa sarà molto elevata  di conseguenza  sarà grande la forza di trazione  che la ruota trasmetterà al suolo 
Di qui la possibilità di superare salite assai ripide e di effettuare brusche accelerazioni
si  noti che la variazione di coppia tra albero motore e ruota posteriore  è inversamente proporzionale  a quella di velocità  (entrambe dipendono da l rapporto totale di trasmissione) di conseguenza  come già detto  la potenza rimane invariata  (nono considerando  le perdite per attriti che possono talvolta essere piuttosto considerevoli)
esprimendoci  in altri termini  possiamo dire che con il motore funzionante  a un determinato regime  il lavoro effettuato  dalla ruota posteriore nell'unità di tempo  è sempre lo stesso  qualunque si a la marcia inserita
dunque mentre  nelle marce più basse  la ruota motrice si muove  lentamente ma tramette una coppia elevata nelle marce alte al contrario  la ruota posteriore si muove rapidamente  ma trasmette una coppia molto bassa

venerdì 16 ottobre 2015

frizione vari tipi

frizione a dischi multipli

e' classica frizione  che equipaggia la maggior parte dei normale produzione la sua efficienza  è ormai  più che collaudata  e la sua durata se viene trattata col dovuto rispetto  è notevole
sempre rimanendo in tema  delle frizioni molte sono comunque le varianti sul tema  a cominciare dalla posizione
oltre che sull'albero  primario  del cambio  la frizione a dischi multipli può essere sull'albero motore (soluzione adottata spesso sui ciclomotori ) agendo  così da "innesto  della trasmissione primaria, oppure sull'albero secondario  (o di uscita) del cambio fungendo questa volta da innesto della trasmissione finale
Ci sono  poi due possibilità anche per la sistemazione della leva di comando dello spingidisco  la prima è quella già descritta  con leva dalla parte opposta alla frizione e astina passante all'interno dell'albero del cambio
la seconda invece  è con la leva posta sul medesimo lato della frizione senza astina  e con azione diretta sul piatto spingidisco  che spesso  in questo caso  è situato in posizione invertita  cioè  all'interno del pacco  dei dischi (ovverosia sul fondo della campana)  e non esternamente a esso
Oltre alle frizioni  con dischi rivestiti con guarnizioni  d'attrito  alternati a dischi di acciaio, ci sono anche quelle a dischi multipli tutti in metallo
Ci sono poi le frizioni  a dischi multipli  a secco

frizione a secco

sui motori con asse di rotazione dell'albero a gomiti disposto longitudinalmente (come bicilindrici  della Guzzi  e della BMW)  si preferisce  impiegare frizioni mono o bidisco a secco di tipo automobilistico  magari con molla unica a diaframma  come nel caso della BMW
Benché di aspetto  piuttosto  diverso da quelle tradizionali  a dischi multipli le frizioni di questo tipo  sono comunque  basate su identico principio di funzionamento

mercoledì 14 ottobre 2015

motoraduni dal 16 al 18 ottobre 2015

18 OTTOBRE 2015
MOTORADUNO PRATO SESIA  SAGRA DELLA CASTAGNA
PRATO SESIA (NO)

18 OTTOBRE
5° MOTORADICCHIO
TIVOLZIO (PV)

18 OTTOBRE 2015 
MOTORADUNO BIKER E BIKERINE
MONDRAGONE (CE)

18 OTTOBRE 2015
MOTOINCONTRO AL SANTUARIO DI CASTELMONTE
PREPOTTO (UD)


18 OTTOBRE 2015
SS LAZIO MOTOCICLISMO A GENZANO
ROMA (RM)


DAL 16 AL 18 OTTOBRE 2015
37° MOTORADUNO INTERNAZIONALE DEL TARTUFO
SANT'ANGELO IN VADO (PU)

DAL 17 AL 18 OTTOBRE
ROAD ON ART
BUTTRIO (UD)

17 OTTOBRE 2015 
SERATA BIKER DI FINE STAGIONE
NETTUNO (RM)

DAL 17 AL 18 OTTOBRE 2015
14° GIRO DELLA TUSCIA
VITERBO (VT)

17 OTTOBRE 2015
2° MOTORBIKER IN THE NIGHT
SAN CATALDO  (CL)

DAL 17 AL 18 OTTOBRE 2015
MOTORADUNO DI ECCELLENZA DELLA VENDEMMIA
DEGARO DI CESENA (FC)

17 OTTOBRE 2015
OCTOBER FEST PARTY
SUSEGANA (TV)

18 OTTTOBRE 2015
26° MOTOGIRO DELLA STREGA
TAGGIA (IM)

18 OTTOBRE 2015
CATXRUN  2015
PALERMO (PA)

17 OTTOBRE 2015
MOTORADUNO DEL BOMBOLONE
SAN GIOVANNI VALDARNO (AR)



martedì 13 ottobre 2015

frizione

La frizione è un dispositivo che serve a collegare e a scollegare il motore dal cambio .
Inoltre la frizione  consente di ottenere  dosando il movimento  della leva di comando  al manubrio un innesto dolce e graduale  che permette partenze progressive e senza sobbalzi  o strappi
Quando  si tira la leva di comando la rotazione dell'albero  a gomiti può  avvenire in maniera completamente indipendente da quella del cambio  e della trasmissione finale è possibile cambiare  marcia in maniera agevole e silenziosa. Quando il motore funziona a basso regime  la coppia erogata  è piuttosto ridotta e spesso non è in grado di mettere in movimento la moto (o per lo meno di metterla in movimento  rapidamente.
Aumentando  la velocità di  rotazione la coppia si innalza  e poiché  la frizione rende possibile  una graduale trasmissione del moto il passaggio del veicolo dallo stato  di quiete a quello di moto  avviene dolcemente  e senza strappi.
Quando la leva di comando  della frizione non viene azionata la frizione è come se non ci fosse e l'albero  è collegato al primario del cambio solo per mezzo della trasmissione primaria
Quando invece si tira la leva di comando  l'albero motore e l'albero  primario del cambio (quindi anche la trasmissione finale) non sono più collegati e sono quindi liberi di ruotare del tutto indipendente  l'uno dall'altro.
Questo  permette di cambiare marcia con facilità durante il funzionamento del veicolo.
La frizione viene comandata per mezzo di una leva  posta sulla sinistra  del manubrio  che è collegata al meccanismo  di disinnesto  per mezzo di un cavo flessibile  o meno frequentemente da un sistema idraulico.
In questo secondo caso  la leva aziona una pompa simile a quelle impiegate nei sistemi frenanti  e collegata a un attuatore alloggiato  in un coperchio laterale del basamento (o ad esso fissato).

Come è fatta una frizione
Ovviamente dovendo trasferire il  moto da un organo a un altro la frizione si compone di una conduttrice e di una condotta.
La prima è il tamburo esterno o campana con il quale è solidale  la corona della trasmissione primaria; la seconda è il tamburo interno  o mozzo calettato sull'albero  primario del cambio (ingresso del cambio.
Campana e mozzo sono collegati  fra loro da dischi rivestiti di materiale d'attrito  alternati a dischi di acciaio  a loro volta  i dischi sono mantenuti premuti gli uni contro gli altri  da una piastra chiamata piatto  spingidisco sulla quale agiscono  una o più molle
La campana della frizione  è costituita  da una sorta di tazza circolare col bordo  ad angolo retto piuttosto alto
Questo bordo presenta una serie di scanalature all'interno delle quali vanno  a incastrarsi le appendici  rettangolari appositamente  ricavate sulla circonferenza esterna dei dischi  conduttori (in genere quelli rivestiti  con materiale d'attrito
La campana coassiale  al mozzo è installata a sua volta sull'albero  primario dl cambio tuttavia  non essendo calettata può ruotare  liberamente
Il mozzo  è anch'esso  una tazza cilindrica  esternamente  alla quale è praticata una serie di scanalature che entrano in presa con le appendici  di trascinamento  ricavate  sulla circonferenza interna dei dischi  condotti (generalmente di acciaio).
All'interno di questo tamburo interno spesso esistono delle colonnette (tante quante  sono le molle) fissate in modo da corrispondere ai fori circolari praticati  sul piatto spingidisco.
Questo in genere collocato esternamente al pacco dei dischi  e lo serra con gran forza grazie  a un certo  numero di molle  che lo vincolano al mozzo  queste molle sono compresse da viti fissate sulle colonnette  già menzionate
La leva di comando posta tradizionalmente  alla sinistra del manubrio di ogni motocicletta se tirata aziona di norma attraverso un cavo flessibile una leva che si trova su un lato del carter e che direttamente  o attraverso una camma  spinge una luna asta che scorre all'interno dell'albero primario del cambio  attraversandolo  completamente (questo se la leva si trova come spesso accade dalla parte opposta rispetto a quella ove è collocata la frizione).
L'asta metallica preme  dall'interno contro il centro  del piatto spingidisco e vincendo la resistenza delle molle o della molla lo allontana dal pacco dei dischi  facendo perdere a questi la necessaria aderenza.
A questo punto  con motore acceso  la trasmissione primaria  trasmette una rotazione  alla campana  della frizione e ai dischi conduttori ma il moto non piò essere trasmesso al tamburo interno e quindi all'albero del cambio
lasciando tornare   gradualmente in posizione di riposo  la leva della frizione sul manubrio la forza delle molle  non più vinta dalla forza muscolare per mezzo di leve agisce sul piatto spingidisco  riportando ad aderire progressivamente i dischi  conduttori e quelli condotti

lunedì 12 ottobre 2015

motoraduno motocagnara Lomazzo

Le giornate non sono ancora tanto fredde così siamo andati alla motocagnara organizzata per raccogliere fondi per enpa  ed ecco tante modo in un bel posticino e non potevano mancare i cagnolini che anche loro si sono ritrovati a giocare insieme grandi piccoli adorabili.
Un motoraduno diverso proprio per la presenza delle associazioni che aiutano gli animali che adesso ne hanno proprio bisogno speriamo che siano sempre di più chi pensa a questi cucciolotti